mercoledì 11 gennaio 2012

QUANDO SI VINCEVA A TORINO: 1) JUVENTUS-CAGLIARI 1-2, 1968/69


(10 novembre 1968 - Juventus-Cagliari 1-2)

Scopigno-Heriberto Herrera due a uno. Buona parte del prestigioso successo cagliaritano al Comunale di Torino è infatti farina del sacco del “filosofo” che, con la sua squadra in palese difficoltà per quasi tutto il primo tempo di fronte allo strapotere juventino, da abile stratega ha mischiato le carte fino a rivoltare completamente partita e risultato.
L’incontro non comincia nel migliore dei modi, per il Cagliari. La squadra bianconera infatti parte subito in quarta, attaccando con molti elementi e rendendo la vita assai difficile alla difesa isolana, che non riesce ad arginare le continue iniziative offensive, in particolare dello scatenato Haller.
E’ proprio il biondo tedesco, molto ispirato in questa domenica, a realizzare la rete del vantaggio bianconero già dopo sette minuti: angolo di Favalli e stacco vincente di Haller, con Albertosi che può solo guardare la palla gonfiare la rete.
Il gol è la logica conseguenza di quello che si è finora visto in campo; Haller è imprendibile per Cera, suo diretto marcatore, sulle ali sia Longo che Longoni soffrono gli spunti di Favalli e Leoncini, Martiradonna e Niccolai fanno quello che possono ma si ritrovano troppo spesso in inferiorità numerica.
E qua entra in scena Scopigno. Accortosi del fatto che Cera, da marcatore diretto, si rivelava inadeguato a limitare la vivacità di Haller, decide mischiare le carte. Così lo libera da compiti di marcatura spostandolo davanti alla difesa e piazza Nenè a guardia del tedesco. Sono le (ignare) prove generali di ciò che accadrà nella stagione successiva nella difesa del Cagliari che, a causa dell’infortunio di Tomasini, vedrà Cera arretrare nel ruolo di libero e conquistare così anche la nazionale grazie alla inedita (e moderna, alla Beckenbauer) interpretazione del ruolo.
Per ora l’esperimento serve per placare la furia juventina, e con Nenè a seguire come un’ombra il principale costruttore del gioco bianconero, i positivi effetti non tardano a venire. Col passare dei minuti infatti i centrocampisti cagliaritani prendono sempre più spazio in mezzo al campo, e così anche le due bocche da fuoco, Riva e Boninsegna (cinque gol a testa nelle prime sei giornate), si trovano meno isolati là davanti.
La prima fase della rimonta scatta al minuto trentacinque. Longoni batte una punizione e la palla giunge a Brugnera il quale conclude prontamente, anche se in maniera non troppo forte. Anzolin si tuffa ma non riesce a bloccare la palla, che lentamente si dirige proprio dove staziona Riva, pronto a sfruttare un eventuale errore del portiere avversario. L’errore arriva e l’attaccante rossoblù non ci pensa un attimo: la palla gli capita sul destro ma non c’è tempo per stoppare e passarla sul piede “buono”, col rischio che qualche difensore recuperi. Così allunga proprio il piede “sbagliato” e l’impatto con la palla è ugualmente efficace, perchè la stessa prende ugualmente potenza e angolazione, non lasciando scampo ad Anzolin, che può solo guardarla finire sotto la traversa.
Per la Juve il pareggio è una doccia fredda, e così il tecnico argentino prova a organizzare una pronta riscossa avanzando la posizione di Del Sol, ma ottiene scarsi risultati pratici, con l’unico effetto di creare numerose azioni caotiche che vanno puntualmente a sbattere contro il muro difensivo eretto da Scopigno.
Al contrario il Cagliari si fa sempre più pericoloso quando riparte, e all’inizio del secondo tempo Riva potrebbe già effettuare il sorpasso, ma Anzolin gli nega la rete con due prodezze in altrettante occasioni. In pochi casi i bianconeri riescono a liberare gli attaccanti per il tiro, e quando ci riescono, è Albertosi a negare la rete a Del Sol.
A diciassette minuti dalla fine il Cagliari mette in atto il blitz torinese in casa di una squadra che non ha ancora subito sconfitte in campionato. L’azione è velocissima: Nenè recupera un pallone e serve Brugnera, questi lancia Riva verso l’area bianconera e il numero undici ingaggia un duello con Salvadore per riuscire a liberarsi al tiro. Il difensore bianconero non si fa sorprendere ma un rimpallo favorisce ancora Riva, il quale con la coda dell’occhio vede l’incedere impetuoso di Boninsegna che aveva seguito l’azione; gli porge la palla e Bonimba conclude di prima intenzione e con potenza, lasciando partire un tiro angolato che supera per la seconda volta Anzolin.
E’ il gol vittoria, e Scopigno ha dato una lezione di tattica ad Heriberto Herrera. Non è finita, tra sette giorni la stessa sorte toccherà al “mago” Helenio a Roma.

Juventus: Anzolin, Salvadore, Leoncini, Bercellino, Castano, Del Sol, Favalli, Benetti, Anastasi, Haller, Zigoni. Allenatore: Heriberto Herrera.
Cagliari: Albertosi, Martiradonna, Longoni, Cera, Niccolai, Longo, Nenè, Brugnera, Boninsegna, Greatti, Riva. Allenatore: Scopigno.
Arbitro: Torelli di Milano.
Reti: 7’ Haller, 35’ Riva, 73’ Boninsegna.
Spettatori: 70.000 circa.

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