domenica 21 ottobre 2012

ALLA FINE CONTANO I TRE PUNTI


Cagliari-Bologna 1-0

E lo sfigatissimo Is Arenas è stato finalmente battezzato.
Per il gran calcio magari è meglio ripassare più tardi, ma adesso solo contano i punti. Brutti, maledetti e subito.
D'altronde chi si ricorda le prime esibizioni del Cagliari (di Ficcadenti) in questo nuovo campionato un pò singhiozzato (tra partite rinviate, poi non giocate, e gare a porte chiuse) ha bene in mente lo strano adagio che narrava, rispetto alle partite dello scorso torneo (e in genere alle partite con Ficcadenti in panca), di una squadra capace di tirare spesso verso la porta avversaria (non sono opinioni, basta guardare le normali statistiche del dopo gara) ma trasformare in gol la minima percentuale delle conclusioni spedite verso la rete avversaria.
Col Bologna (e anche contro il Torino) si è passati a medie realizzative molto più spietate, una caratteristica necessaria per fare punti quando il reparto avanzato continua a risultare "non pervenuto".
Il gol di Nainggolan è bastato per domare il Bologna, in quella che è stata la nemesi della partita del Dall'Ara della scorsa stagione, coi rossoblù incapaci di trasformare una sola delle numerose occasioni da rete, per poi restare a bocca asciutta per la magia di Diamanti su punizione.
Stavolta invece poteva costare cara la libertà lasciata a Gilardino a inizio gara, ma quei centimetri amici della linea di porta e l'assistente di linea (a qualcosa dovrà pur servire?) hanno decretato che quello non era gol, e così per Pulga-Lopez è stato sufficiente il rimpallo favorevole a Nainggolan sulla percussione di Ekdal per ottenere la seconda gioia della stagione. Due partite, due gol, sei punti, e zero palloni raccolti da Agazzi dietro la sua porta: non male come bottino iniziale. Senza Pinilla e Cossu, che quando saranno sani e in campo potranno essere parecchio utili alla causa.
C'è ancora da lavorare, perchè di gatte da pelare ce ne sono ancora tante. Per esempio il centrocampo oggi ha sbagliato troppo e ha a lungo fatto confusione, con troppi errori nell'ultima rifinitura. L'attacco è stato un oggetto misterioso, così come i progressi di Nenè visti a Torino non hanno avuto conferma. Nessuno si tocchi le parti basse se diciamo che le cose più pericolose là davanti le ha fatte vedere (udite udite) Larrivey. Chiedere a Thiago Ribeiro per conferma.
Si, c'è da lavorare, ma con sei punti in saccoccia e le ultime posizioni un pò più staccate si lavora meglio. E con la difesa più sicura come quella delle ultime settimane, anche pochi gol possono diventare oro colato...