giovedì 1 dicembre 2011

5000!!!!


Ebbene si! Solo Tre mesi di vita, non la prima posizione di google (le parole chiave sono troppo comuni) ma già 5000 click! Che dire? Grazie a tutti quelli che vi hanno cliccato, anche per sbaglio.
Ma non bisogna fermarsi qua... subito di corsa al raggiungimento dei prossimi 5000.
Speriamo che nel frattempo questo blog un pò parlato e un pò statistico non vi abbia annoiato...

RECUPERO 11a GIORNATA, NAPOLI-JUVENTUS 3-3

Napoli-Juventus 3-3: tabellino, commenti, pagelle

29 novembre 2011

3-1: Pandev
NAPOLI-JUVENTUS 3-3
NAPOLI: De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Aronica (76' Fernandez), Maggio, Gargano, Inler, Zuniga (87' Dossena), Lavezzi, Hamsik, Pandev (71' Santana). A disp.: Rosati, Fideleff, Dzemaili, Mascara. All.: Mazzarri
JUVENTUS: Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Pepe (86' Pazienza), Estigarribia, Vucinic (91' 
Del Piero), Matri (89' Quagliarella). A disp.: Storari, De Ceglie, Giaccherini, Krasic. All.: Conte
ARBITRO: Tagliavento (Terni).
RETI: 22' Hamsik (N), 40' Pandev (N), 48' Matri (J), 68' Pandev (N), 72' Estigarribia (J), 79' Pepe (J).
Ammoniti: Pandev, Maggio, Hamsik (N), Bonucci, Matri, Lichtsteiner, Vidal (J)
Espulsi: nessuno
Note: al 16' Hamsik (N) sbaglia un rigore

3-3: Pepe


CATANIA, LE INSIDIE DEL "MASSIMINO"



Nuova insidiosa trasferta per il Cagliari di Ballardini reduce dal pareggio casalingo contro il Bologna. Si vola a Catania.
I siciliani attraversano un ottimo periodo di forma e raccolgono punti: ben 17. Occupano una posizione di classifica importante, in piena zona europea, allo stato attuale forse rappresentano la più interessante sorpresa del campionato. Allenati dal giovane ex bomber Montella, i rossoazzurri fanno dell’entusiasmo una delle principali componenti del loro successo. In casa esprimono il meglio: Mister Montella chiede ai suoi giocatori velocità di esecuzione ed intensità di gioco, con e senza palla.
Interessante l’organico: in porta il sorprendente Andujar, in questo momento davvero forte. In difesa troviamo Marchese, Capuano, Potenza, Alvarez. Quantità e qualità sulla linea mediana garantite da Almiron e Ledesma, Bigianti, Lodi e Ricchiutti. In attacco il pezzo pregiato Maxi Lopez e con lui insidiose punte come Begessio e Gomez. C’è anche l’ex Suazo, ancora sulla via del recupero dopo l’ennesimo infortunio.
Ad accompagnare e spingere la compagine siciliana c’è il pubblico del Massimino (ex Cibali). Un pubblico sempre molto presente e capace con il suo sostegno di complicare la vita a chiunque giochi contro il Catania nel suo stadio. Ne sa qualcosa la Juve che contro gli etnei ha raccolto solo un pari, e ne sanno qualcosa di molto amaro Inter e Napoli, sconfitte senza appello. L'unica sconfitta interna è quella contro il Chievo. Nell’ultimo turno di campionato il Catania ha invece vinto sul campo del Lecce.
L’entusiasmo è alle stelle, i tifosi sognano e l’ambiente crede nella vittoria sul Cagliari che consentirebbe ai ragazzi del presidente Pulvirenti di continuare il volo. Il Catania, non è un mistero, ha investito molto per raggiungere obbiettivi sempre più importanti. Investimenti non soltanto indirizzati nella scelta dei giocatori sapientemente gestita dal duo Pulvirenti/Lo Monaco, capaci con oculatezza e intelligenza di mettere in piedi una squadra forte senza spendere cifre esorbitanti.
La società siciliana sta dando anche grande attenzione al settore giovanile (dalla scuola calcio alla primavera) e ha recentemente messo a disposizione dell’intera società, spendendo in questo caso tanto, un centro sportivo tra i migliori in Italia. Insomma, il Catania merita la posizione di classifica che ricopre, è una squadra forte e per il Cagliari sarà obbligatorio non sbagliare nulla e dare il 110% per riuscire a portare a casa un risultato positivo.

mercoledì 30 novembre 2011

SERIE A, 13a GIORNATA, TUTTI I TABELLINI

domenica 27 novembre 2011

UDINESE-ROMA 2-0. UDINESE: Handanovic, Benatia, Danilo, Domizzi (17' Ferronetti), Basta, Isla, Pinzi, Asamoah, Armero, Abdi (69' Fabbrini), Di Natale (88' Pasquale). ROMA: Stekelenburg, Taddei, Kjaer (81' Cassetti), Juan, Josè Angel, De Rossi, Gago (73' Bojan), Greco (86' Perrotta), Pjanic, Lamela, Osvaldo. ARBITRO: Banti (Livorno). RETI: 80' Di Natale, 89' Isla.
LECCE-CATANIA 0-1. LECCE: Benassi, Oddo, Tomovic, Esposito, Brivio, Cuadrado, Strasser, Obodo (74' Corvia), Olivera (68' Piatti), Bertolacci, Muriel (85' Ofere). CATANIA: Andujar, Izco (74' Barrientos), Bellusci, Legrottaglie, Potenza, Marchese, Almiron, Lodi, Delvecchio (56' Biagianti), Gomez, Bergessio (65' Maxi Lopez). ARBITRO: Peruzzo (Schio). RETI: 90' Barrientos.
NOVARA-PARMA 2-1. NOVARA: Fontana, Morganella, Dellafiore (24' Ludi), Centurioni, Gemiti, Porcari, Radovanovic, Rigoni, Pinardi (30' Mazzarani), Jeda (61' Granoche), Rubino. PARMA: Mirante, Zaccardo, Paletta, Lucarelli, Rubin (85' Jadid), Biabiany, Morrone (82' Crespo), Galloppa, Valiani, Giovinco, Pellè (74' Zè Eduardo). ARBITRO: Tommasi (Bassano). RETI: 29' aut. Centurioni (P), 70' Rubino (N), 78' Rigoni (N).
ATALANTA-NAPOLI 1-1. ATALANTA: Consigli, Masiello, Lucchini, Manfredini, Peluso, Schelotto, Cigarini (84' Bonaventura), Carmona, Padoin, Moralez (79' Marilungo), Denis (90' Gabbiadini). NAPOLI: De Sanctis, Fernandez (67' Maggio), Cannavaro, Campagnaro, Zuniga, Gargano, Dzemaili (73' Santana), Dossena, Pandev (61' Lavezzi), Hamsik, Cavani. ARBITRO: Orsato (Schio). RETI: 63' Denis (A), 94' Cavani (N).
LAZIO-JUVENTUS 0-1. LAZIO: Marchetti, Konko, Diakitè, Stankevicius, Radu, Brocchi (46' Gonzalez), Ledesma, Lulic (72' Sculli), Hernanes, Rocchi (65' Cisse), Klose. JUVENTUS: Buffon, Lichtsteiner, Bonucci, Barzagli, Chiellini, Vidal, Pirlo, Marchisio, Pepe (81' Estigarribia), Matri (84' Quagliarella), Vucinic (66' Giaccherini). ARBITRO: Rocchi (Firenze). RETE: 34' Pepe.

CESENA-GENOA 2-0. CESENA: Antonioli, Comotto (57' Ricci), Benalouane, Von Bergen, Rossi, Ceccarelli, Parolo, Guana, Martinho (82' Djokovic), Mutu, Malonga (60' Bogdani). GENOA: Frey, Mesto, Kaladze, Granqvist, Moretti, Rossi, Merkel (71' Pratto), Veloso, Constant (67' Kucka), Caracciolo, Palacio (83' Jankovic). ARBITRO: Rizzoli (Bologna). RETI: 70' rig. e 80' Mutu.
PALERMO-FIORENTINA 2-0. PALERMO: Benussi, E. Pisano, Silvestre, Migliaccio, Mantovani, Acquah, Bacinovic, E. Barreto, Ilicic (83' Bertolo), Zahavi (63' Pinilla Ferrera), Miccoli (87' Lores Varela). FIORENTINA: Boruc, De Silvestri, Gamberini, Natali, Pasqual (74' Nastasic), Behrami, Montolivo, Vargas, Lazzari (72' Ljajic), Cerci, Gilardino (58' Silva). ARBITRO: Russo (Nola). RETI: 22' Miccoli, 72' Ilicic.

SIENA-INTER 0-1. SIENA: Brkic, Vitiello, Rossettini, Terzi, Del Grosso, Brienza, Gazzi (70' Bolzoni), D'Agostino, Mannini, Calaiò (64' Reginaldo), Larrondo (75' Gonzalez). INTER: Julio Cesar, Nagatomo, Ranocchia, Samuel, Zanetti, Thiago Motta, Alvarez (46' Obi), Stankovic, Cambiasso (81' Milito), Zarate (46' Castaignos), Pazzini. ARBITRO: De Marco (Genova). RETI: 89' Castaignos.

MILAN-CHIEVO 4-0. MILAN: Amelia, Abate, Yepes, Thiago Silva, Antonini, Aquilani, Van Bommel, Nocerino, Boateng (61' Emanuelson), Pato (77' El Shaarawy), Ibrahimovic (68' Robinho). CHIEVO: Sorrentino, Frey, Mandelli (68' Acerbi), Cesar, Jokic, Luciano (46' Hetemaj), Rigoni (61' Vacek), Bradley, Sammarco, Thereau, Pellissier. ARBITRO: Guida (Torre Annunziata). RETI: 8' Thiago Silva, 16' Ibrahimovic, 33' Pato, 44' rig. Ibrahimovic.

CLASSIFICA: Juventus 25; Udinese, Milan 24;  Lazio 22; Milan 21; Palermo 19; Roma, Catania 17; Napoli 16; Genoa, Chievo, Parma 15; Siena, Atalanta, Cagliari, Inter 14; Fiorentina 13; Bologna 11; Novara 10; Cesena 9; Lecce 8.

martedì 29 novembre 2011

L'ALEATORIETA' DELLE SCOMMESSE


In principio c'era il Totocalcio, con la sua schedina e i suoi tredici (e poi quattordici) segni da azzeccare per vincere un sogno. Poi sono arrivate le scommesse, che prima erano clandestine e ora sono perfettamente legalizzate.
Tutto molto più facile: decidi quante partite giocare (anzi, su quale evento), anche una sola, decidi anche quanto giocare, e vedi se ci hai azzeccato. In caso positivo vai subito alla cassa e ti metti i soldi in tasca. Puoi giocare su tutto: su quale sarà il risultato della gara, su chi segna per primo, su quanti gol fanno le due squadre.
Se poi sei un presidente di una squadra di calcio, puoi persino giocare su quale allenatore verrà esonerato per primo nel tuo campionato. Basta che metti in mano qualche carriola piena di soldi a persone di tua fiducia che ti facciano da prestanome senza destare troppi sospetti, magari giochi tante somme che ne fanno una grossa su più agenti, poi licenzi il tuo allenatore con la motivazione che il feeling era svanito e che non credevi più nel suo progetto, e ti porti via una bella vagonata di denaro. Facile, no?
Se si è presidente di una squadra di calcio si scommette anche nel campo tecnico, propriamente parlando. La scommessa tecnica azzeccata è un ottimo investimento per i risultati della squadra nel breve periodo, e un redditizio investimento nel lungo.
Cellino in questo senso ne ha fatte tante. Alcune vinte, alcune perse. Buon fiuto a volte, fortuna molto spesso, grandi abbagli in altri casi.

Nel 1993 andò via il Principe Francescoli, l'unico principe a dispetto delle imitazioni successive, artefice della scalata alla Uefa, e per sostituirlo venne ingaggiato uno del Panama, tale Dely Valdes a fungere da centravanti. La scommessa fu azzeccata in pieno, pur se il panamense non aveva i piedi di Enzo. Ma la palla la metteva dentro assai spesso, anche quando sembrava dormire.
Andò molto peggio nel 1996, quando la sentenza Bosman aprì le frontiere e il presidente cagliaritano si fece prendere la mano dalla pesca miracolosa in mezzo mondo: Pascolo, Vega, Tinkler, Loenstrup e per fare gol a grappoli il rude uruguagio Romero. Quest'ultimo rinverdì i "fasti" di un certo Victorino con la stessa (nulla) media reti e per rianimare una classifica disastrosa alla fine venne prelevato l'usato sicuro composto da Sterchele, Minotti e il "cobra" Tovalieri pur di salvare il salvabile. Come poi è andata il 15 giugno 1997 se lo ricordano in tanti. Scommessa persa, stavolta.
Nel 1999 l'idolo Muzzi lascia per far cassa e far felice l'attacco dell'Udinese e ci si affida a Mboma, richiamando Oliveira e ingaggiando Morfeo. Altra scommessa persa: Mboma è bravo ma troppo narciso, Oliveira non è più quello di alcuni anni prima, e Morfeo si rivela un attaccabrighe.
Quasi dieci anni dopo è l'altro idolo Suazo a lasciare per attraccare nei lidi interisti, e il vuoto dell'attacco viene colmato dai giovani e promettenti ma sconosciuti Matri e Acquafresca, rispettivamente 24 e 19 anni (all'epoca). Non c'è bisogno di ricordare che i loro ingaggi hanno fruttato prima tanti gol, e poi tanti soldi. 

Quest'anno Cellino ci ha riprovato. Via i due attaccanti di cui sopra e avanti con i nuovi carneadi da far fruttare: El Kabir, Thiago Ribeiro, Ibarbo. Il reparto offensivo completamente rifondato. 
Parlando col linguaggio delle scommesse, quest'ultimo evento non è ancora terminato, ma guardando i numeri c'è il forte sospetto che butti male. E che ci si trovi costretti a rivolgersi al solito usato sicuro di gennaio. 
E' così quando si scommette, è tutto aleatorio.     

CAGLIARI, LA CLASSIFICA TI ASPETTA ANCORA


Colo Bologna, vittoria doveva essere e pareggio è stato, ma da brividi. Si poteva vincere ma si è rischiata la sconfitta. Sembra interessante e incoraggiante per il futuro il Cagliari proposto da Ballardini.
Certo, c'è tanto da lavorare, ma la mano e l'intelligenza tattica del tecnico romagnolo cominciano a notarsi. Ibarbo punta con licenza di aggredire le fasce per puntare poi al centro è cosa buona. Il buon Victor si muove molto, combatte, prende botte, colpisce un palo (impreciso nella circostanza), fa ammattire il reparto difensivo del Bologna e allo scadere solo una prodezza del portiere bolognese gli nega il gol vittoria. Si, attaccante, e non un cavallo pazzo da mettere in campo per gli ultimi dieci minuti di gara a giochi fatti.
Manca il bomber, è evidente. Anche domenica il gol è arrivato su rigore e non su azione, ma la squadra, - pur non in maniera fluida - ha giocato molto più alla ricerca della profondità, cercando le verticali e allargando il gioco in maniera intelligente e misurata. Cossu definitivamente nel suo ruolo - da lui ci si aspetta comunque di più - e il capitano Conti sempre nel vivo della manovra offensiva - suo il delizioso assist per Ibarbo in occasione del palo colpito - pronto negli inserimenti.
Il capitano se la cava bene anche in fase di costruzione del gioco quando parte dalla difesa e si rivela utile in copertura, ma è sfortunato nel rilancio sui piedi di Di Vaio che forse solo così poteva segnare.
Ekdal e Nainggolan preziosi sia in copertura che in fase di appoggio alla manovra offensiva, anche se non sono apparsi in buona condizione. Difesa solida con qualche brivido di troppo.
La classifica sembra aspettarci, la Fiorentina perde e resta un punto dietro, ma la situazione è da prendere davvero con le molle. Il pantano è appena dietro il Cagliari, e la prossima gara sarà complicatissima. Ci aspetta il lanciatissimo Catania in quello che un tempo si chiamava Cibali. Speriamo sia di nuovo clamoroso al Cibali!

(Davide Zedda)

lunedì 28 novembre 2011

CAGLIARI-BOLOGNA 1-1, I VOTI


Agazzi 6: Poco lavoro per lui, a parte l'ordinaria amministrazione. Sul gol che poteva farci?

Pisano 6: Molto meglio in fase difensiva. Ma spinge poco e quando tenta di andare al cross... beh, lasciamo perdere...

Agostini 5,5: Il vicecapitano è un pò appannato nelle ultime settimane. Col Bologna altra prova opaca per lui, condita di tanti errori e poca spinta.

Canini 6,5: Conosce bene Acquafresca e se lo pappa in un boccone.

Ariaudo 6: Un pò meno sicuro del collega di reparto, ogni tanto sbanda.

Nainggolan 6: Alterna cose buone ad altre assai imprecise, ma non incide molto sulla partita.

Conti 6: Sul gol prima sbaglia un appoggio quando i bolognesi ripartono, sull'azione successiva è molle nel rinvio che manda la palla su Di Vaio per il gol del terrore. Da buon capitano rimedia qualche minuto dopo conquistando e realizzando il rigore del pareggio. Ma serve il miglior Conti per far decollare il gioco del Cagliari.

Ekdal 6: Fa giusto il suo compitino, senza strafare. Può dare di più.

Cossu 5,5: Nel primo tempo sembra il più mobile ma risulta troppo fumoso. In seguito sbaglia troppi passaggi e anche i calci d'angolo sembrano tirati con piede di ricotta. Quando crossa alla sua maniera, ci scappa il rigore del pareggio.

Ibarbo 6,5: Confusionario o meno, è il più pericoloso della squadra: un palo, due rigori richiesti, una paratona di Gillet allo scadere. Insomma, è l'unico che può dare un pò di imprevedibilità là davanti. Forse dovrebbe giocare di più. Udite udite: grazie a lui finalmente si sono visti dei cross in grazia di Dio, dalla destra!

Larrivey 6: Niente di che ma almeno si dimostra vivo, pur con certi limiti nel palleggio.

Thiago Ribeiro e Ceppelini: sv.

Ballardini 6: Lentamente e pur senza suscitare impressione, la squadra migliora. D'altronde peggio di come stava andando, non si poteva proprio...


domenica 27 novembre 2011

CAGLIARI-BOLOGNA 1-1, il tabellino

13° GIORNATA (27 novembre 2011)
CAGLIARI-BOLOGNA  1-1
CAGLIARI: Agazzi Pisano, Canini, Ariaudo, Agostini, Ekdal (76' Ceppelini), Conti, Nainggolan, Cossu, Ibarbo, Larrivey (67' Thiago Ribeiro). A disposizione: Avramov, Perico, Gozzi, Dametto, Rui Sampaio. Allenatore: Ballardini.
BOLOGNA: Gillet, Raggi, Portanova, Antonsson, Morleo (46' Cherubin), Pulzetti (82' Garics), Krhin, Casarini, Ramirez, Kone, Acquafresca (63' Di Vaio). A disposizione: Agliardi, Taider, Diamanti, Gimenez. Allenatore: Pioli.
Arbitro: Valeri di Roma.
Reti: 75’ Di Vaio (B), 81’ rig. Conti (C).
Spettatori: 7.000 circa.
Statistiche Cagliari: Falli 18(170); Corner 9(55); Tiri in porta 6(45); Tiri fuori 6(54); Fuorigioco 2(23). Ammoniti 4(26): Cossu, Ibarbo, Nainggolan, Ariaudo.
(tra parentesi i totali di campionato)

ANCORA IN CONVALESCENZA


Cagliari-Bologna 1-1
Qualche miglioramento si è visto, ma il Cagliari è ancora un malato in convalescenza. Contro il Bologna ancora una volta non si è potuto brindare per una vittoria casalinga che manca ormai da quasi tre mesi, ma in compenso ha potuto brindare Di Vaio che realizza un gol su azione dopo 18 turni di digiuno. Il solito potere taumaturgico dei rossoblù (tocchiamo ferro ma anche Maxi Lopez è un pò in astinenza).
La gara coi bolognesi dell'ex Acquafresca (assai applaudito dal suo vecchio pubblico) vede un Cagliari coi soliti problemi di manovra, ma che in compenso crea molte più situazioni da rete rispetto alla consueta media tenuta in questo campionato. In questo senso Ibarbo, che venga considerato confusionario o meno, sta certamente acquistando credibilità nei confronti del nuovo allenatore, e vista la maggiore verve del colombiano rispetto a chi nelle partite precedenti era partito titolare rispetto a lui, va rivisto e riprovato.
Oggi è stato il più pericoloso degli attaccanti, ha colpito un palo nel primo tempo (ma forse poteva fare meglio davanti a Gillet), ha reclamato due rigori forse sacrosanti (in uno dei quali, sgambettato da Pulzetti, è stato persino ammonito per simulazione) e poteva segnare il gol vittoria allo scadere dopo una serpentina, con Gillet a negargli la gioia con un grande intervento.
Un Cagliari ancora non molto lineare ma con più cuore da gettare oltre l'ostacolo. Evidentemente il tempo del fioretto è finito e l'illusione di poter banchettare in alto con le grandi della serie A è lontana anni luce. Ora bisogna sguainare la sciabola e giocare, da qui fino a maggio, le cosiddette "finali" richieste a gran voce dagli ultras della Nord.
Il Bologna si rivela un avversario malleabile e che un Cagliari un pò più in forma avrebbe potuto fare a fette senza problemi. Invece per poco non torna a casa coi tre punti, col redivivo Di Vaio che sfrutta una serie di orrori difensivi nell'area cagliaritana per riassaporare  a 15 minuti dalla fine la gioia del gol perduto da troppo tempo.
Per fortuna l'inguardabile arbitro Valeri, a dieci dalla fine, fischia un rigore per tre trattenute in area bolognese sugli sviluppi di una punizione battuta da Cossu, e così Conti, principale imputato dello svarione sul gol bolognese, si riscatta segnando dal dischetto la rete del pareggio.
Capitolo arbitro. Per lui giornata nera, nella quale è riuscito a scontentare tutti. Ma soprattutto il Cagliari: due rigori non dati, gestione poco equa delle ammonizioni (per capirlo controllate la proporzione tra il numero dei falli commessi dalle due squadre e il totale delle ammonizioni), cattive gestioni dei vantaggi dopo un fallo, scarso recupero (solo due minuti!) nonostante cinque cambi e numerose interruzioni), e un inspiegabile minuto extra nel finale, nel quale ci stava per scappare la beffa, con Ramirez che divora il gol vittoria dei suoi a pochi metri dalla porta.
Sarebbe stato davvero troppo...

CAGLIARI-BOLOGNA, ATTENTI A QUEI TRE


Si potrebbe dire attenti a quei tre. E quei tre del Bologna sono Ramirez, Acquafresca e Di Vaio.
Ramirez, uruguagio, è una delle più interessanti realtà del campionato. Gioca dietro le punte, ha grande qualità tecnica, rapido, fantasioso, vede molto bene la porta specie quando va in profondità inserendosi per la conclusione davanti al portiere. Destinato fin dal prossimo campionato a vestire la maglia di un grosso club, è, in questo momento, il pericolo numero uno per il Cagliari.
Di Acquafresca conosciamo tutto, e anche se attraversa un momento non troppo felice, resta il grande rimpianto di noi cagliaritani nel vederlo giocare con la maglia rossoblù "sbagliata". Di lui sotto porta è meglio non fidarsi. Anche perché, non scordiamolo, e fate pure gli scongiuri, che spesso e volentieri gli ex di turno ci fanno gol.
Ci riuscì perfino Rocco Sabato in un Catania-Cagliari 2-1. Giocatore, peraltro, passato alla storia non per la sua carriera, ma perché dovette rendere la maglia numero undici a Riva in occasione del ritiro della stessa. Poverino!
Non ci resta che parlare di super Di Vaio, bomber di razza, implacabile e in grado di fare reparto e gol giocando davanti anche da solo. È lui il capitano del Bologna, ne è simbolo e bandiera. Un giocatore da non meno quindici reti a stagione, ora in difficoltà con appena un gol fatto, e su rigore, ma con la maturità e l'intelligenza per poter tornare a segnare a raffica: dalla partita dopo quella di Cagliari s'intende.

(Davide Zedda)