sabato 3 marzo 2012

SERIE A, 25a GIORNATA, I TABELLINI


ATALANTA-ROMA 4-1. ATALANTA: Consigli, Lucchini (8’ Bellini ), Stendardo, Manfredini, Peluso, Carrozza (52’ Schelotto), Cigarini, Brighi, Moralez, Marilungo (75’ Gabbiadini), Denis. ROMA: Stekelenburg, Rosi (46’ José Angel), Juan (57’ Cassetti ), Heinze, Taddei, Gago (68’ Greco), Marquinho, Pjanic, Lamela, Osvaldo, Borini. ARBITRO: Damato (Barletta)RETI: 10’ Marilungo (A), 19’ Denis (A), 36’ Borini (R), 47’ e 66’ Denis (A).

NAPOLI-INTER 1-0. NAPOLI: De Sanctis, Aronica, Cannavaro, Campagnaro, Maggio, Dzemaili, Inler, Gargano, Zuniga, Lavezzi (82’ Britos), Cavani. INTER: Julio Cesar, Nagatomo, Lucio, Samuel, Faraoni, Cambiasso, Stankovic (66’ Poli), Zanetti, Sneijder (46’ Pazzini), Forlan (46’ Cordoba), Milito. ARBITRO: Bergonzi. RETE: 59′ Lavezzi.

CATANIA-NOVARA 3-1. CATANIA: Carrizo, Motta (69’ Bellusci), Legrottaglie, Spolli, Marchese, Almiron, Seymour, Lodi, Gomez, Bergessio (59, Ebagua), Barrientos (76’ Ricchiuti). NOVARA: Ujkani, Gemiti, Lisuzzo, Centurioni, Dellafiore, Gabriel Silva, Porcari, Radovanovic (49’ Morganella), Rigoni, Caracciolo (66’ Rubino), Mascara (49’ Mazzarani). ARBITRO: Calvarese. RETI: 30’ Bergessio (C), 47’ Marchese (C), 55’ Gomez (C), 84’ Rubino (N).

CHIEVO-CESENA 1-0. CHIEVO: Sorrentino, Sardo, Andreolli, Acerbi, Jokic, Vacek (80’ Gulan), Rigoni, Hetemaj, Cruzado (65’ Moscardelli), Paloschi (86’ Cesar), Pellissier. CESENA: Antonioli, Comotto, Rodriguez, Guana, Lauro, Parolo, Colucci (84’ Martinez), Pudil (84’ Ceccarelli), Santana, Mutu (59’ Rossi), Iaquinta. ARBITRO: De Marco (Chiavari). RETE: 78’ Moscardelli.

LAZIO-FIORENTINA 1-0. LAZIO: Marchetti, Scaloni, Biava, Diakitè, Garrido (46’ Zauri), Gonzalez, Ledesma, Mauri, Hernanes, Lulic (29’ Candreva), Klose (77’ Kozak). FIORENTINA: Boruc, De Silvestri, Natali, Nastasic, Romulo (46’ Salifu), Behrami (79’ Vargas), Montolivo, Lazzari, Pasqual, Ljajic (46’ Cerci), Jovetic. ARBITRO: Brighi (Cesena). RETE: 36’ Klose.

SIENA-PALERMO 4-1. SIENA:  Pegolo, Vitiello, Rossettini, Terzi, Del Grosso (81’ Belmonte),  Giorgi (61’ Reginaldo), Vergassola, Gazzi,  Brienza, Bogdani, Destro (75’ Mannini). PALERMO:  Viviano, Pisano, Silvestre (11’ Munoz), Mantovani, Balzaretti, Bertolo, Donati, Barreto, Ilicic (7’ Aguirregaray), Budan, Miccoli (65’ Vazquez). ARBITRO: Gava (Conegliano). RETI: 12’ Budan (P), 23’ Terzi (S), 34’ Bogdani (S), 47’ Rossettini (S), 58’ Brienza(S).

GENOA-PARMA 2-2. GENOA: Frey, Rossi, Granqvist, Kaladze, Moretti (69’ Ze Eduardo), Veloso (57’ Mesto), Kucka, Constant, Belluschi (90’ Jorquera), Jankovic, Palacio. PARMA: Mirante, Zaccardo, Lucarelli, Ferrario, Biabiany, Mariga, Musacci (57’ Morrone), Galloppa, Gobbi (26’ Modesto), Giovinco, Floccari (61’ Valiani). ARBITRO: Romeo (Verona). RETI: 6’ Gobbi (P), 53’ Floccari (P), 78’ e 96’ Palacio (G).

BOLOGNA-UDINESE 1-3. BOLOGNA Gillet, Raggi, Portanova, Antonsson, Pulzetti (70’ Kone), Mundingayi, Perez (83’ Belfodil), Morleo, Taider (46’ Acquafresca), Ramirez, Di Vaio. UDINESE: Handanovic, Benatia, Danilo, Domizzi, Basta, Fernandes, Pazienza, Asamoah, Armero, Di Natale (68’ Floro Flores), Fabbrini (80’ Battocchio). ARBITRO: Mazzoleni (Bergamo). RETI: 38’ rig. Di Natale (U), 56’ Basta (U), 80’ Kone (B), 83’ Floro Flores (U).

MILAN-JUVENTUS 1-1. MILAN: Abbiati, Abate, Mexes, Thiago Silva, Antonini, Nocerino, Van Bommel, Muntari, Emanuelson (72’ Ambrosini), Pato (46’ El Shaarawy), Robinho. JUVENTUS: Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Lichsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, Estigarribia (46’ Pepe), Quagliarella (69’ Matri), Borriello (54’ Vucinic). ARBITRO: Tagliavento (Terni).  RETI: 15’ Nocerino (M), 83’ Matri (J).

CLASSIFICA:
Milan 51; Juventus 50; Lazio, Udinese 45; Napoli 40; Roma 38; Inter 36; Palermo 34; Catania, Chievo 33; Cagliari, Atalanta, Genoa 31; Parma 29; Fiorentina, Bologna 28; Siena 26; Lecce 24; Novara 17; Cesena 16.

venerdì 2 marzo 2012

A SIENA VIETATO PERDERE


Il Cagliari a Siena per riscattare la sconfitta casalinga contro il Lecce.
Sfida salvezza in terra toscana per cercare di mantenere le distanze in classifica nei confronti dei bianconeri di Sannino, e se possibile, alla ricerca di una vittoria determinante per allungare le distanze dalla zona pericolo.
Il Siena viene da una vittoria "facile" contro il Palermo conquistata sempre in casa, al Franchi, che ha permesso a Calaiò e compagni di restare al quartultimo posto in graduatoria, l'ultimo valido per conservare la serie A.
L'imperativo a Siena è vincere. Non potrebbe essere diversamente e il Cagliari è chiamato ad una grande prova. Uscire da questa trasferta anche con un pari sarebbe cosa davvero importante. La squadra di casa brilla per l'importante organizzazione difensiva voluta dal proprio allenatore. Anche all'andata, i senesi non diedero spazi al Cagliari e, per bocca dello stesso Sannino, vennero al Sant'Elia per non far giocare i rossoblù, non permettere loro di organizzare gioco, rompere piuttosto che costruire.
Ci riuscirono alla grande. Ma questa volta tutto sarà differente. Il Siena deve conquistare i tre punti, gli spazi, se pur non troppi ci saranno, ed il Cagliari dovrà approfittare delle poche occasioni che avrà a disposizione.
Cinismo e precisione sotto porta obbligatori per i ragazzi di Ballardini. Una sorta di prova senza appello per i sardi, che in caso di sconfitta, e con la prossima gara da giocare a Napoli, rischierebbero in poche partite di trovarsi in una posizione di classifica complicata.
Mancherà Pinilla, davanti non è ancora chiaro chi giocherà, quasi certamente ci sarà Cossu, pare, del tutto recuperato. In difesa, Astori in coppia con Ariaudo, vista la squalifica di Canini, altre scelte non sono possibili. Pisano e Agostini dovrebbero giocare ma la situazione di Agostini è ancora da valutare, complice un brutto taglio procuratosi in allenamento la scorsa settimana.
Conti, Nainggolan e Dessena dovrebbero comporre il trio di centrocampo. Cossu dietro le punte, in avanti potrebbero giocare due tra Larrivey, Ribeiro, Ibarbo e Nenè.
Il Siena dovrebbe scendere in campo con la seguente formazione con il modulo 4 4 2: Pegolo; Vitiello, Terzi, Rossettini, Del Grosso; Giorgi, Gazzi, Vergassola, Brienza; Bogdani, Calaiò.

(Davide Zedda)

mercoledì 29 febbraio 2012

COL LECCE MATCH-POINT SPRECATO


Poteva essere la gara in grado di poter chiudere la questione salvezza, invece, la sconfitta rimediata in casa dal Cagliari contro il Lecce complica, e non di poco, il proseguo del campionato dei rossoblù.
In particolare, le vittorie e il buon momento tanto del Lecce che del Siena, rimandano la salvezza tranquilla e anticipata per i cagliaritani che probabilmente dovranno soffrire e forse, purtroppo, anche parecchio.
Il calendario non dà una mano ai ragazzi di Ballardini. Subito due trasferte consecutive terribili. Prima in casa del Siena, quartultimo, e in grado di rispondere al Lecce che insegue proprio i bianconeri toscani. Inutile dire che per la squadra di Sannino contro il Cagliari potrà servire solo un risultato: la vittoria. Il Cagliari non dovrà perdere, strappare almeno un punto diventerà fondamentale per la classifica e per il morale. Dopo Siena, altra trasferta ai limiti dell'impossibile: ci aspetta il Napoli al San Paolo.
E allora? Non bisogna sottovalutare fattori importanti. In primis, il Cagliari non è squadra abituata a combattere per non retrocedere. Non è cosa da poco conto. Ancora: la classifica si accorcia, bastano davvero pochi passi falsi e Siena e Lecce potrebbero trovarsi ad insidiare i rossoblù.
Certo, insieme al Cagliari ci sono un bel gruppo di squadre in identica o peggiore situazione di punteggio, ma è altrettanto vero che forse la questione stadio ed illusori sogni europei stanno allontanando la squadra dal proprio obbiettivo, la salvezza. Il tutto dimostrato dal fatto che la partita contro il Lecce da nessuno è stata valutata e presentata per ciò che davvero era: uno scontro salvezza da vincere a tutti i costi, assenze o meno, per lasciare i pugliesi al terzultimo posto e a buona distanza di sicurezza.
E invece? Ora tutto si complica. Certo, nessun pessimismo o allarmismo fuori luogo, ma i problemi, come nella vita, vanno affrontati e risolti. Non bisogna far finta di nulla. Non bisogna spostare l'attenzione sull'obbiettivo primario, la salvezza.
Conservare la serie A non è cosa facile, né tanto meno scontata. Poi magari vinciamo a Siena e Napoli, ok, perfetto, ma ormai è chiaro: saranno queste due trasferte a raccontarci che finale di campionato attende il Cagliari. La stagione 1982/83 insegna molto, quel film non lo vogliamo rivedere.

(Davide Zedda)

CAGLIARI-LECCE 1-2, LE PAGELLE


Agazzi 6: Sui gol che poteva farci?

Pisano 6: Sulla fascia spinge più del solito, dal suo cross scaturisce il rigore. Poi cala e fa confusione come tanti suoi compagni.

Agostini sv: Dura un tempo prima di cedere il posto ad Ariaudo, nel quale soffre parecchio. Ma diamogli l'attenuante che non stava bene!

Canini 5: Stavolta è una partita storta. Poco reattivo nell'affrontare Muriel sul primo gol, corona la giornata no con due ammonizioni e un'espulsione, la prima per il Cagliari dopo quasi due anni.

Astori 5,5: Una sua prestazione negativa fa notizia. Ma nel grigiore generale contro il Lecce c'era tutto il reparto. Dorme sul gol di Bertolacci.

Nainggolan 5,5: Troppi errori a centrocampo, oltre la consueta dose (meno del solito, la verità) di palloni sradicati agli avversari.

Dessena 5,5: Idem come sopra per il suo compagno Nainggolan, e qualche pallone sradicato in meno.

Conti 6: Si salva, disputando un buon primo tempo. Poi anche lui si perde. Una domanda: ma perchè costui deve essere ammonito al primo fallo che commette? Vi è un decreto che lo prevede?

Ibarbo 5,5: Un'invenzione poteva portare al vantaggio nel primo tempo. Per il resto, poco di buono da segnalare. Nella ripresa viene messo a fare il centravanti e non vede palla. Non è il suo ruolo, evidentemente.

Thiago Ribeiro 5,5: Per l'ennesima volta è costretto a partire da trequartista, ma non è Cossu. Da seconda punta dopo l'uscita di Larrivey, non migliora di molto la sua prestazione.

Larrivey 5: Dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, l'insostituibilità di Pinilla in quel ruolo, quello di centravanti. Una consolazione: sa battere bene i rigori.

Ariaudo 5,5: Coinvolto suo malgrado nelle amnesie della difesa.

Ceppelini 5,5: Sbaglia di tutto e di più. E' ancora immaturo per prendere in mano una squadra di serie A, nonostante i suoi piedi buoni.

Ekdal 6: In quindici minuti combina più dei suoi compagni di centrocampo.

Ballardini 5,5: Con quegli infortuni non è stato fortunato al momento di mettere gli undici in campo. Ma ci mette anche del suo coi cambi.

CAGLIARI-LECCE 1-2, IL TABELLINO


25° GIORNATA (26 febbraio 2012)
CAGLIARI-LECCE  1-2
CAGLIARI: Agazzi, Pisano (81’ Ekdal), Canini, Astori, Agostini (46’ Ariaudo), Dessena, Conti, Nainggolan, Ibarbo, Thiago Ribeiro, Larrivey (68’ Ceppelini). A disposizione: Avramov, Gozzi, Perico, Nenè. Allenatore: Ballardini.
LECCE: Benassi, Tomovic, Carrozzieri, Miglionico, Cuadrado, Del Vecchio, Bertolacci (78’ Giandonato), Giacomazzi, Brivio, Muriel (90’ Esposito), Di Michele. A disposizione: Julio Sergio, Di Matteo, Corvia, Bojinov, Piatti. Allenatore: Cosmi.
Arbitro: Rocchi di Firenze.
Reti: 44’ Muriel (L), 50’ Larrivey (C), 62’ Bertolacci (L).
Spettatori: 6.000 circa.
Statistiche Cagliari: Falli 18(338); Corner 8(114); Tiri in porta 7(96); Tiri fuori 4(121); Fuorigioco 1(62). Ammoniti 5(51): Ariaudo, Conti, Ceppelini, 2 Canini. Espulsi 1(1): Canini.
(tra parentesi i totali di campionato)

domenica 26 febbraio 2012

I FINALI DEL CAGLIARI: SI RICOMINCIA?


Cagliari-Lecce 1-2

La peggior paura dei tifosi del Cagliari è che si ripeta, come successo negli ultimi due anni, il malinconico lasciarsi andare da febbraio-marzo fino alla fine del campionato. Un lasciarsi andare contraddistinto da poco nerbo nei giocatori, punti regalati a squadre pericolanti e posizioni di classifica incoraggianti che si trasformano in pochi punti oltre la salvezza.
Vedendo il Cagliari di oggi contro il Lecce quella paura, si spera ingiustificata, prende corpo con inquietudine.
La squadra leccese è in buono stato di forma e non ha rubato nulla al Sant'Elia (continuiamo a chiamare così quell'indecente rudere giusto per facilità di racconto) e questo un pò preoccupa. Le assenze in casa rossoblù erano piuttosto pesanti (Cossu, Pinilla e poi nella ripresa anche Agostini) ma ciò non giustifica il fatto che i salentini debbano persino recriminare per i due rigori in movimento sbagliati da Di Michele.
Si è comunque avuta la conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, che l'ultimo arrivato in attacco, tal Pinilla, risulta fondamentale negli schemi offensivi della squadra, anche quando non segna. Non stiamo parlando di Ibrahimovic ma guardando la partita di oggi si è comunque capita la sua importanza. Larrivey, l'unico della squadra che non si infortuna proprio mai, ne ha ricoperto lo stesso ruolo facendolo rimpiangere in tutto e per tutto, salvato in parte nella sua prestazione solo da quel rigore perfetto che aveva rimesso la gara in parità all'inizio della ripresa dopo il gol di Muriel.
Il reparto offensivo, privo anche di Cossu che, volenti o nolenti, là davanti è uno dei pochi che fa girare la palla come si deve, è dunque tornato agli antichi "fasti", quelli della mediocrità di chi segna col contagocce perchè crea col contagocce.
Quando poi, come oggi, stecca anche la difesa, lo scenario si fa nero. Nel primo gol, quello di Muriel, Canini è ingenuo e si fa superare in velocità dal giovanotto che poi fa secco Agazzi; nel raddoppio di Bertolacci le belle statuine rossoblù permettono al giocatore leccese di girarsi e colpire la palla in modo imparabile per il portiere cagliaritano. Senza parlare di altre amnesie che solo per errori grossolani di mira di Di Michele non hanno portato ad altre realizzazioni di marca salentina.
Prendiamola così: una partita storta può capitare. Un incidente di percorso, favorito anche da assenze importanti.
Perchè se fosse l'inizio di un nuovo tragicomico finale di campionato i tifosi (o almeno quei pochi che sono rimasti), già inviperiti per uno stadio che non c'è più, stavolta potrebbero davvero incazzarsi.