venerdì 13 gennaio 2012

NAINGGOLAN-JUVENTUS, E SE FOSSE GIA' TUTTO DECISO?



Forse qualcuno ricorderà una vecchia barzelletta, nella quale un tizio partito per le vacanze, riceveva la notizia dall'amico che gli guardava la casa, che il suo gatto era caduto dal tetto, morendo?
Si, proprio quella, che proseguiva con il rimprovero dello sgomento padrone del micio all'amico che non era stato un campione di tatto, spiegandogli che avrebbe dovuto dargli la notizia gradualmente, per meglio attutire il colpo. Tipo: il primo giorno il gatto è salito sul tetto e non vuole scendere. Il giorno dopo è caduto e si è gravemente ferito, e ora è dal veterinario che lo sta curando. E così via, fino alla notizia vera, quella del decesso, alla quale il padrone del felino si sarebbe abituato giorno dopo giorno, senza ricevere la "mazzata" a caldo.
Ecco, le notizie apparse in questi giorni su alcuni media isolani (e poi a seguire anche non isolani) della stessa famiglia sull'interessamento per Nainggolan fanno tornare in mente proprio quella barzelletta, neppure troppo divertente, per la verità.
Del fatto che la società bianconera fosse interessata allle prestazioni del belga indonesiano se ne parla già da tempo, e quindi non è una novità. Non è neppure una novità che non sia solo la Juve ad appetirlo, ma anche altri prestigiosi club quali Milan, Manchester City o Cska Moska, giusto per citarne alcuni.
Allora, qual'è la notizia? Dove sta la notizia? Perchè se ne riparla ora (proprio della Juve), quando se ne era già parlato anche mesi fa?
Ci viene un sospetto, che forse non è così campato in aria: sarà mai che il "capo supremo" rossoblù abbia già definito tutto, (d'accordo anche con il giocatore che magari preferirebbe restare in Italia... sai, la famiglia...) e che stia facendo diffondere la notizia gradualmente, alla maniera dell'amico che non voleva sapere subito della morte del gatto, per poi arrivare giorno dopo giorno al fatto compiuto e alla notizia definitiva? Vale a dire: Nainggolan come Matri, a gennaio già a Torino.
Magari alcuni giornalisti più vicini al presidente già sanno, ma non possono "parlare subito", pena l'ostracismo e l'esilio dalle cose e dalle case rossoblù.
Sono solo "supposizioni" (forse), e per scoprire se a pensar male ci si azzecca, non ci vorrà tanto tempo: il 31 gennaio è più vicino di quello che sembra.

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