giovedì 1 novembre 2012

POKER SERVITO


Cagliari-Siena 4-2

Ora è facile incensare il Cagliari, dopo quattro vittorie consecutive e quello che poco più di un mese fa era l'ultimo posto in classifica trasformarsi in settimo posto.
E' facile pensare a quanto abbiano cambiato i due nuovi allenatori (quattro partite in serie A, quattro vittorie, un record!) per poi accorgersi che il trucco è stato proprio quello di non cambiare niente (non da Ficcadenti, ma da ciò che sono i giocatori e da quelle che sono le loro caratteristiche).
E' facile per la tifoseria esser contenti e parlare di nuovo di "progetto Uefa" che è quel che compete alla rosa cagliaritana, magari dimenticandosi che solo pochi mesi prima, gli stessi parlavano di una squadra di m... che più di così onestamente non poteva fare.
Ma uno sport come il calcio, in un campionato lungo 38 partite, può far diventare leoni gli agnelli e viceversa, quindi l'abbattersi o l'esaltarsi per un filotto positivo può essere solo pura volubilità caratteriale.
Tutto ha comunque una spiegazione, anche quella del Cagliari che ora vince (e finalmente convince pure). Il discorso dei giocatori riadattati al proprio ruolo naturale (vero Pisano? giusto per dirne una) è una tiritera talmente scontata che evitiamo pure di soffermarci troppo sull'argomento. D'altronde quando un certo Marco Giampaolo alcuni anni fa volle mettere il mancino Langella sulla fascia destra e il destro Esposito su quella sinistra, tutti sappiamo com'è andata a finire.
Un'altra spiegazione della metamorfosi del Cagliari è la relativa tranquillità dei propri giocatori di poter lavorare (ergo, giocare) più serenamente, concentrandosi solo sul campo. Questo vale per tutti i lavori. Quindi, il sapere che c'è un campo di gioco dove giocare aiuta. Il sapere che Cellino se ne sta a mangiare i suoi panini del "caddozzone" gli fa tenere la bocca piena e dunque parlando meno fa meno danni che poi si ritorcerebbero sulla squadra, come appunto è già successo all'inizio del torneo. Si spera che il nuovo responsabile della comunicazione della società rossoblù, stavolta stipendiato da Cellino e non più addetto stampa fittizio, possa fungere da filtro verso l'esterno nei casi in cui il presidente la "fa fuori dalla tazza".
Le vittorie aiutano a lavorare meglio e questa squadra, con il suo spirito, comincia a piacere, dimostrando che in effetti la rosa a disposizione di Ficca prima e di Lopez-Pulga ora, non è assolutamente da buttare. La differenza la fa il rendimento. Le motivazioni. I giocatori sono uomini, e come tali risentono delle influenze esterne.
Evidentemente in questo vecchio-nuovo corso, in tanti si sentono coinvolti. E c'è chi spera che la presenza di Ivo Pulga nella panchina riesumi quel vecchio spirito vincente del primo Claudio Ranieri, dove tutti erano titolari e tutti erano importanti.
Questa nuova consapevolezza potrebbe rivelarsi un problema, se l'abbondanza di attaccanti tornati in forma tutti insieme non verrà gestita al meglio. Per capirci: vallo tu a spiegare a Nenè, a questo Nenè, che ora che è tornato Pinilla, lui deve riaccomodarsi in panca. Oppure a Pinilla chi glie lo dice che il posto fisso non è detto che sia suo? E chi farà posto a Cossu che sia per tecnica che per carisma, difficilmente resterà fuori? E Sau? E....
Per la strana coppia Lopez-Pulga ora viene il bello. Speriamo che alla lunga ci sarà da divertirsi, e non da addormentarsi "a comando" come è avvenuto negli ultimi anni...

domenica 28 ottobre 2012

AVANZA ANCORA IL CAGLIARI ALLA MOURINHO


Cagliari-Sampdoria 1-0

Il Cagliari comincia ad essere (piacevolmente) ripetitivo. Dopo Torino e Bologna, ecco un'altro 1-0, e la coppia Pulga-Lopez fa l'en plein di vittorie, conquistando il nono punto in tre partite. Con questo ruolino edificante, Cellino ha pronta la domanda di beatificazione per i due ex giocatori rossoblù.
E' possibile che sia cambiato così tanto in questa squadra, che non subisce più reti e vince sempre con il minimo punteggio, un pò alla vecchia maniera delle squadre di Mourinho? Piano con gli osanna, adagio con gli squilli di tromba. E' un momento si. Capita. Era ora, direbbe qualunque tifoso del Cagliari che ora si riavvicina alla squadra mentre sente l'odore di alta classifica lontano un solo palmo.
In realtà non è cambiato poi così tanto, se non il fatto che la difesa abbia finalmente trovato il suo assetto ma soprattutto un rendimento positivo e costante. Il ritorno di Astori agli standard di rendimento che gli competono è stato fondamentale per questa metamorfosi. Per il resto ha contato non poco l'aver affrontato in queste ultime tre gare altrettante squadre che non sono sembrate irresistibili in attacco, come del resto pare il generale valore della serie A.
In pratica, a parte qualcuna (e neppure irresistibile), il livello delle squadre di serie A è più meno lo stesso, quindi chiunque può vincere con chiunque e in qualunque occasione.
In mezzo a tanto equilibrio basta una prestazione più gagliarda, o un episodio in area, o un errore arbitrale, o un'invenzione estemporanea del singolo (sempre più rara, a dire il vero) per portarsi via tre punti. Quello che in effetti sta capitando ultimamente al Cagliari, che purtroppo denuncia ancora parecchi problemi di pericolosità in attacco (gli stessi avuti con Ficcadenti, ammettiamolo) e quindi ora vivacchia alla grande grazie ad una difesa finalmente diventata ermetica, al golletto del centrocampista di turno (dopo Nainggolan è il turno di Dessena, in rete a Marassi quasi di schiena) e a un'autostima che cresce col passare delle partite.
I soliti detrattori storceranno il naso di fronte al gioco non particolarmente divertente, ma che volete: non è che gli altri siano messi tanto meglio! E godetevi le tre vittorie senza rompere gli zebedei...