venerdì 16 marzo 2012

CAGLIARI, TRE PUNTI... E BASTA


Il Cesena a Cagliari alla ricerca dei tre punti.
Con un piede e mezzo in serie B, per i bianconeri quella contro i rossoblù è la classica partita della disperazione, da dentro o fuori. Anche il Cagliari, come sappiamo, non ha alternative alla vittoria.
Un passo falso contro il Cesena potrebbe complicare non poco la situazione dei rossoblù in prospettiva salvezza. La drammaticità della posizione in classifica dei romagnoli non deve trarre in inganno. I ragazzi guidati dal mister Beretta non hanno più nulla da perdere e l'impresa del Cagliari sarà così ancor più difficile.
Non solo. Il Cesena attraversa una stagione travagliata pur godendo di un buon organico. In porta "nonno" Antonioli, in difesa Comotto, Rodriguez, Van Bergen e Lauro. In mediana Parolo (sempre nel mirino del Cagliari), Colucci e Candreva.
In attacco, possibile l'utilizzo di tre punte: Mutu, Iaquinta se recupererà dall'infortunio, e a disposizione per il restante o restanti posti, giocatori di valore come il bravo Eder e il pericoloso Ghezzal oppure Martinez.
Attento Cagliari, che non ci vada di traverso il pranzo. Fischio d'inizio per le 12,30 presso le rovine del Sant'Elia. Arbitrerà Russo.
Il Cagliari non potrà contare su Dessena (infortunato), da valutare le condizioni di Agostini e Cossu. Il resto è un mistero, Ficcadenti parlerà solo domani e probabilmente non svelerà la formazione anti Cesena.

(Davide Zedda)

VIDEO: CAGLIARI-CESENA 3-1 (1986/87)


Serie B 1986/87: Cagliari-Cesena 3-1

VIDEO: CAGLIARI-CESENA 2-0 (1985/86)

Serie B, 1985/86: Cagliari-Cesena 2-0


giovedì 15 marzo 2012

L'EUROPA NON E' UN PAESE PER VECCHI


Gli ottavi di Champions League hanno decretato ciò che già si sapeva: i tempi d'oro del calcio italiano sono un vecchio ricordo.
La perdita di posizioni nelle classifiche Uefa degli ultimi anni è la conseguenza delle strategie sballate delle società nostrane, dove la programmazione mirata è un vocabolo per pochi adepti e spesso vige la confusione.
Che lo si voglia o no, gli anni novanta e i suoi successi sono lontani anni luce, e le due coppe vinte da Milan (2007) e Inter (2010) sono solo delle fiammate in mezzo alla pochezza di risultati degli ultimi dodici anni. E non è solo questione di soldi, perché non è solo con quelli che si costruiscono squadre fenomenali in grado di vincere tutto.
Il Milan, cioè la squadra campione d'Italia, che rischia di dilapidare quattro gol di vantaggio a Londra contro l'Arsenal - che non è certo la squadra che sta spadroneggiando in Premier League - fa immaginare su cosa possa fare la formazione di Allegri contro squadre ben più dotate.

Il Napoli cede le armi facendosi rimontare anch'egli nella città londinese contro il Chelsea meno forte degli ultimi cinque anni. La poca esperienza internazionale ha giocato un brutto scherzo alla squadra di Mazzarri, facendola rientrare dal mondo dei sogni nel quale si era fatta cullare dopo l'illusoria goleada sul Cagliari. Peccato che il campanello d'allarme dei tre gol subiti (perdipiù da Larrivey, uno che non ha mai avuto medie gol da urlo) non sia stato ascoltato e la difesa abbia ripetuto la debacle: sette gol subiti in cinque giorni sono decisamente troppi.
L'Inter invece, che subito dopo gli accoppiamenti usciti dalle urne festeggiava per l'avversaria tra le più morbide del lotto, è riuscita a farsi eliminare con due gol al novantesimo, uno all'andata e uno al ritorno, decretando la fine definitiva di un ciclo per una squadra e una società al momento senza capo né coda.

Tutto ciò fa però sempre felici i tifosi della penisola, allorquando l'eliminazione di una squadra italiana che non è la propria scatena reazioni di giubilo e sberleffi di ogni tipo, usanza che oggi, grazie ai vari social network e ai commenti sulle notizie, si è diffusa in maniera esponenziale.
La mia squadra non vince mai? Chi se ne frega: gioisco per la perdita delle altre e sono felice lo stesso, e chi se ne frega del patriottismo...
Questa nuova moda del "tutti contro tutti" però, non fa altro che evidenziare che la stupidità è un virus che si sta diffondendo a macchia d'olio dalle nostre parti, di cui il tifo calcistico è solo un'esemplificazione sociale che si estende a vari altri campi.
Esagerato dire ciò? Forse, ma a forza di gioire per gli insuccessi e le eliminazioni delle squadre che non sono la sua, il tifoso becero (o italiano medio, che dir si voglia) un bel giorno scoprirà che di italiane, in Champions, ne andrà una sola, e che non è la sua.
Allora si guarderà intorno stranito, e mentre sostituisce la gioia con la delusione, penserà per un attimo dove possa aver sbagliato.

mercoledì 14 marzo 2012

SERIE A, 27a GIORNATA, I TABELLINI


CHIEVO-INTER 0-2. CHIEVO: Sorrentino, Frey, Andreolli, Acerbi, Dramè, Luciano (71’ Hetemaj), Rigoni, Bradley, Thereau, Sammarco (60’ Dainelli), Pellissier (77’ Moscardelli). INTER: Julio Cesar, Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo, Zanetti, Stankovic, Poli (83’ Cambiasso), Sneijder, Forlan (71’ Pazzini), Milito. ARBITRO: Mazzoleni (Bergamo). RETI: 87’ Samuel, 90’ Milito.

PALERMO-ROMA 0-1. PALERMO: Viviano, Pisano, Munoz, Mantovani, Balzaretti, Acquah (87’ Vazquez) Donati, Barreto, Zahavi (46’ Ilicic), Budan (46’ Hernandez), Miccoli. ROMA: Lobont, Rosi, Kjaer, Heinze, Josè Angel, Gago (87’ Simplicio), De Rossi, Greco (78’ Marquinho), Borini, Totti, Lamela (79’ Bojan). ARBITRO: Banti (Livorno). RETE: 3’ Borini.

ATALANTA-PARMA 1-1. ATALANTA: Consigli, Bellini, Ferri, Manfredini, Peluso, Schelotto, Carmona, Cigarini, Moralez (75’ Bonaventura), Gabbiadini (61’ Carrozza), Denis. PARMA: Pavarini, Zaccardo, Paletta, Lucarelli, Biabiany, Musacci (74’ Pereira), Mariga, Modesto, Valdes (68’ Valiani), Okaka (63’ Floccari), Giovinco. ARBITRO: Gervasoni (Mantova). RETI: 4’ Manfredini (A), 54’ Paletta (P).

CATANIA-FIORENTINA 1-0. CATANIA: Carrizo, Motta (65’ Spolli), Legrottaglie, Bellusci, Marchese, Izco, Lodi, Seymour, Barrientos (80’ Ricchiuti), Bergessio, Gomez (76’ Catellani). FIORENTINA: Boruc, Cassani, Gamberini, Natali, Pasqual, Olivera (74’ Kharja), Montolivo, Lazzari (84’ Marchionni), Cerci (74’ Acosty), Amauri, Vargas. ARBITRO: Doveri (Roma). RETE: 58’ rig. Lodi.

CESENA-SIENA 0-2. CESENA: Antonioli, Ceccarelli, Moras, Rodriguez, M. Rossi, Arrigoni (86’ Djokovic), Colucci, Martinho, Santana, Malonga (65’ Rennella), Martinez (30’ Del Nero). SIENA: Pegolo, Vitiello, Terzi, Rossettini, Del Grosso, Giorgi (60’ Mannini), Vergassola, Gazzi, Brienza, Destro (71’ Bogdani), Calaiò (78’ Angelo). ARBITRO: Damato (Barletta). RETI: 75’ Brienza, 81’ Bogdani.

GENOA-JUVENTUS 0-0. GENOA: Frey, Rossi, Carvalho, Kaladze, Moretti, Jankovic (61’ Constant), Kucka, Biondini (89’ Belluschi), Sculli (46’ Mesto), Gilardino, Palacio. JUVENTUS: Buffon, Lichtsteiner, Caceres, Vidal, De Ceglie, Marchisio, Pirlo, Giaccherini (88’ Borriello), Pepe (71’ Elia), Matri (76’ Del Piero), Vucinic. ARBITRO: Rizzoli (Bologna).

MILAN-LECCE 2-0. MILAN: Abbiati, Abate, Bonera, Thiago Silva, Antonini, Nocerino, Van Bommel, Muntari (63’ Aquilani), Emanuelson, Ibrahimovic, Robinho (78’ El Shaarawy). LECCE: Benassi, Miglionico, Carrozzieri (74’ Giandonato), Esposito, Oddo (46’ Obodo), Blasi, Giacomazzi, Bertolacci (81’ Di Matteo), Brivio, Muriel, Bojinov. ARBITRO: De Marco (Chiavari). RETI: 7’ Nocerino, 65’ Ibrahimovic.

LAZIO-BOLOGNA 1-3. LAZIO: Marchetti, Zauri (46’ Alfaro), Diakité, Dias, Garrido, Ledesma, Matuzalem, Gonzalez, Hernanes, Mauri (72’ Candreva), Klose. BOLOGNA: Gillet, Raggi, Portanova, Antonsson, Garics, Krhin, Mudingayi, Rubin, Ramirez, Diamanti (67’ Kone), Acquafresca (77’ Di Vaio). ARBITRO: Guida (Torre Annunziata). RETI: 11’ Portanova (B), 28’ Diamanti (B), 56’ aut. Rubin (L), 60’ Krhin (B).

NOVARA-UDINESE 1-0. NOVARA: Ujkani, Lisuzzo, Paci, Garcia, Morganella, Porcari, Pesce, Rigoni (71’ Morimoto), Gemiti, Mascara (59’ Radovanovic), Jeda (86’ Da Silva). UDINESE: Handanovic, Benatia, Danilo, Domizzi, Ekstrand, Fenandes (80’ Fernandes), Pinzi (46’ Pazienza), Asamoah, Armero, Torje (46’ Floro Flores), Di Natale. ARBITRO: Peruzzo (Schio). RETE: 16’ Jeda.

CLASSIFICA:
Milan 57; Juventus 53; Lazio 48; Napoli, Udinese 46; Roma 41; Inter 40; Catania 38; Bologna 35; Chievo 34; Genoa, Atalanta 33; Fiorentina, Siena 32; Cagliari, Parma 31; Lecce 25; Novara 20; Cesena .

martedì 13 marzo 2012

CHE CAGLIARI VEDREMO COL CESENA?


Nessun cambio di mentalità in casa Cagliari. Per ora solo un incomprensibile cambio della guida tecnica: ritorna Ficcadenti.
La piazza protesta, i tifosi del Cagliari, non solo non hanno gradito l'allontanamento di Ballardini, ma proprio non digeriscono il ritorno di Ficcadenti. Ma il dado è tratto. Cellino ha deciso il ritorno al passato.
Forse, scusate l'ironia, il presidente sogna per le ultime undici gare di campionato, altrettanti undici pareggi per zero a zero. Risultato? 42 punti e salvezza raggiunta.
Ma andiamo avanti. Dopo la disfatta del San Paolo, domenica arriva nel deserto del Sant'Elia il Cesena. I romagnoli hanno quasi due piedi in serie B ma ciò non deve trarre in inganno. Il Cagliari, lo dimostrano i numeri e i risultati, non gode certo di migliore salute rispetto ai bianconeri, peraltro sereni, non avendo più nulla da perdere.
Ficcadenti, salvo clamorosi ripensamenti, riproporrà il solito modulo tutto difesa. Rivedremo le punte giocare in copertura sulle fasce, non sappiamo se Ibarbo troverà spazio, sarebbe un delitto lasciare il colombiano fuori dalla rosa dei titolari, ma è probabile che non giochi. Cossu, se recuperato, dovrà soffrire spostandosi lateralmente perdendo così la libertà di gioco che dovrebbe naturalmente meritare per risultare l'uomo che fa la differenza.
Non sappiamo neppure chi giocherà in attacco, non sappiamo ne Pinilla recupererà e non sappiamo se il cileno è adatto al "non gioco" che spesso, troppo spesso, Ficcadenti ha proposto ostinatamente tanto da indurre Cellino al cambio in panchina. Tutto davvero incomprensibile.
L'unica certezza è che il Cagliari deve vincere a tutti i costi andando anche a vedere cosa succede in casa Lecce. Davvero triste, ma è la realtà. Sì, la salvezza del Cagliari, ormai non lo si può certo negare, passerà anche dalle disgrazie altrui. Se poi andiamo a vedere il calendario dei rossoblù, controllare a vista il Lecce, sperare che perda punti e resti al terzultimo posto, ultimo utile per retrocedere, diventerà cosa normale anche per noi tifosi.
Battere quindi il Cesena in qualsiasi modo, senza badare a qualità di gioco, estetismi e tattica. Tutte cose che non servono più. Servono solo i tre punti, arrivassero anche grazie ad un'autorete all'ultimo secondo.
Dopo il Cesena si andrà a giocare in casa della Lazio, poi arriverà a Cagliari l'Atalanta, poi a Milano contro l'Inter. Tre partite decisive per i rossoblù, che a questo punto, salvo cambiamenti insperati, giocheranno per salvare la massima serie fino all'ultima giornata.

(Davide Zedda)

domenica 11 marzo 2012

ALLENATORI: CELLINO-ZAMPARINI 3-0


E alla fine glie l'ha fatta per la terza volta in questa stagione.
Massimo Cellino brucia ancora una volta il suo amico-nemico Zamparini e anticipa una mossa che (scommettiamo?) il presidente rosanero non tarderà a emulare.
Ficcadenti-Ballardini-Ficcadenti; Mangia-Mutti-Mangia. Se per il secondo trittico (o meglio, duo) ci sarà ancora da aspettare, il presidente Cellino non perde tempo e sconfessa per l'ennesima volta le sue scelte, richiamando (a meno di sorprese) chi aveva cominciato la stagione, quel Ficcadenti che pur partito bene, poi si era perso nei meandri della confusione tattica.
Il figlior prodigo Ballardini, tornato a casa a novembre, non è riuscito a sciogliere la matassa nei mesi successivi, cadendo in confusione non appena l'infermeria rossoblù si è riempita di giocatori non più abili a giocare.
Il discorso è sempre lo stesso: visto che non possiamo mandare via tutti i giocatori, allora mandiamo via l'allenatore, come se ciò potesse essere la panacea di tutti i mali.
Di pensare che ogni tanto si possano sbagliare delle scelte tecniche al momento del calciomercato (qualcuno ricorderà il misero fallimento della campagna acquisti esotica del 1996), o si crei abbondanza in reparti dove è meglio creare le giuste gerarchie tra titolari e riserve (l'attacco, per esempio, con ben sei uomini e tutti potenzialmente titolari) non se ne parla nemmeno!
L'allenatore è colpevole e va messo alla gogna. E' una usanza molto italiana questa. Pensate se la Roma avesse una dirigenza italiana: Luis Enrique sarebbe ancora al suo posto in panchina? Giammai...
Programmare. Questa è la parolina magica, sconosciuta nel mondo del calcio, almeno per larga parte delle società. Al Cagliari in un certo senso finisce un ciclo proprio con chi lo aveva cominciato: da Ballardini a Ballardini. Nel 2008 l'allenatore ravennate aveva posto le basi per una programmazione tecnica e tattica che poi altri allenatori portarono avanti con successo, vedi Allegri e in parte Donadoni.
Ora quel percorso è andato perduto, anche per i quattro anni in più e l'inevitabile calo di alcuni senatori, e con Ballardini cade l'ultimo baluardo dei quella salvezza di quattro anni fa.
Quanto a Ficcadenti, le prime avvisaglie si erano avute una decina di giorni fa, quando sul principale quotidiano di Cagliari stranamente venne pubblicato un articolo che lo riabilitava, poichè secondo quanto scritto dal cronista non aveva avuto tempo di sviluppare le proprie idee tattiche. Ciò in un certo senso metteva in cattiva luce il lavoro di Ballardini.
Un'articolo strano da leggersi perchè sulle pagine dello stesso giornale nei mesi precedenti era stata avallata in pieno la scelta di Cellino di cambiare guida tecnica e di far rientrare il Balla, complice il gioco balbettante e troppo difensivista di Ficcadenti.
Evidentemente qualche "ucCellino" stava già dando delle indiscrezioni ai suoi cronisti di fiducia sul fatto di essersi pentito della scelta di far tornare all'ovile la pecorella smarrita. 
Ficcadenti è comunque la scelta ovvia e più o meno obbligata. Non crediamo a un ritorno di fiamma nei confronti del suo credo tattico, ma piuttosto al reintegro di un allenatore già in busta paga. Pagare quattro allenatori in un anno sarebbe troppo esoso.
Un consiglio per chi gioca a Fantacalcio e ha degli allenatori di squadre allenate da Cellino o Zamparini: non vendeteli. Teneteli in rosa: prima o poi vi torneranno utili...
Intanto il Cagliari, inteso come squadra, come società, e come campo di gioco, prosegue sulla scia della confusione. Si spera, da qui alla fine della stagione, di non doversi affidare solo alle disgrazie altrui per restare in serie A.

SERIE A, RECUPERI 22a e 23a GIORNATA

(partite del 7/3/2012) 

BOLOGNA-JUVENTUS 1-1.
BOLOGNA: Gillet, Raggi, Portanova, Antonsson, Garics (66’ Pulzetti), Mudingayi, Perez, Rubin (87’ Belfodil), Diamanti (66’ Kone), Ramirez, Di Vaio.
JUVENTUS: Buffon, Lichtsteiner, Bonucci, Caceres, De Ceglie, Vidal, Pirlo, Marchisio, Pepe (85’ Padoin), Borriello (79’ Quagliarella), Vucinic (79’ Giaccherini).
ARBITRO: Banti (Livorno).
RETI: 17’ Di Vaio (B), 59’ Vucinic (J).


PARMA-FIORENTINA 2-2.
PARMA: Mirante, Zaccardo, Paletta, Ferrario (77’ Valiani), Jonathan, Mariga, Valdes, Galloppa (89’ Morrone), Modesto, Giovinco, Okaka (61’ Biabiany).
FIORENTINA: Boruc, Camporese (58’ Cerci), Natali, Nastasic, Cassani, Behrami, Montolivo, Vargas, Pasqual, Lazzari, Amauri (82’ Marchionni).
ARBITRO: Rizzoli (Bologna).
RETI: 28’ Okaka (P), 60’ Nastasic (F), 71’ Cerci (F), 88’ rig. Giovinco (P).


CESENA-CATANIA 0-0.
CESENA: Antonioli, Comotto, Rodriguez, Moras, Pudil, Parolo, Colucci (26’ M.Rossi), Guana, Santana (63’ Martinho), Iaquinta, Mutu (46’ Arrigoni).
CATANIA: Carrizo, Motta, Bellusci, Spolli, Marchese (55’ Llama), Izco, Lodi, Almiron, Gomez (65’ Catellani), Bergessio, Barrientos (76’ Ricchiuti).
ARBITRO: Rocchi (Firenze).

SERIE A, 26a GIORNATA, I TABELLINI


PALERMO-MILAN 0-4. PALERMO: Viviano, Munoz, Migliaccio, Mantovani, Pisano, Barreto, Donati, Bertolo (95’ Aguirregaray), Ilicic (84’ Zahavi), Miccoli, Budan (60’ Della Rocca). MILAN: Abbiati, Abate, Bonera, Thiago Silva, Antonini (90’ Mesbah), Nocerino, Ambrosini, Muntari, Emanuelson (54’ El Shaarawy), Ibrahimovic, Robinho (82’ Inzaghi). ARBITRO: Orsato (Schio). RETI: 21, 31’ e 35’ Ibrahimovic, 58’ Thiago Silva.

JUVENTUS-CHIEVO 1-1. JUVENTUS: Buffon, De Ceglie, Barzagli (40’ Bonucci), Chiellini, Lichtsteiner (78’ Del Piero), Padoin, Pirlo, Marchisio (74’ Caceres), Giaccherini, Matri, Vucinic. CHIEVO: Sorrentino, Frey, Adreolli, Acerbi, Dramè, Luciano (64’ Moscardelli), Bradley, Rigoni, Sammarco (64’ Hetemaj), Paloschi (83’ Vacek), Thereau. ARBITRO: Gervasoni (Mantova). RETI: 18’ De Ceglie (J), 76’ Dramè (C).

PARMA-NAPOLI 1-2. PARMA: Mirante, Zaccardo, Paletta, Santacroce, Biabiany, Mariga, Musacci (64’ Valdes), Galloppa, Modesto, Okaka (76’ Marques), Giovinco. NAPOLI: De Sanctis, Grava (36’ Fernandez), Cannavaro, Britos (64’ Campagnaro), Maggio, Gargano (60’ Inler), Dzemaili, Dossena, Hamsik, Lavezzi, Cavani. ARBITRO: Valeri (Roma). RETI: 40’ Cavani (N), 77’ Zaccardo (P), 86’ Lavezzi (N).

FIORENTINA-CESENA 2-0. FIORENTINA: Boruc, Gamberini, Natali, Nastasic, Cassani, Montolivo, Salifu (46’ Vargas), Lazzari, Pasqual, Amuri, Jovetic (20’ Cerci). CESENA: Antonioli, Rodriguez, Moras, Rossi, Comotto, Santana, Colucci, Parolo (78’ Arrigoni), Martinho (68’ Rennella), Iaquinta, Del Nero (53’ Martinez). ARBITRO: Guida. RETI: 60’ aut. Moras, 73’ Nastasic.

LECCE-GENOA 2-2. LECCE: Benassi, Tomovic, Carrozzieri, Miglionico (71’ Esposito), Cuadrado (55’ Blasi), Giacomazzi, Delvecchio, Bertolacci, Brivio, Muriel, Di Michele (77’ Bojinov). GENOA: Frey, Rossi, Granqvist (32’ Carvalho), Kaladze, Moretti (80’ Belluschi), Mesto, Kucka, Biondini, Jankovic (72’ Constant), Palacio, Sculli. ARBITRO: Russo (Nola). RETI: 21’ Sculli (G), 61’ Muriel (L), 81’ Brivio (L), 86’ Sculli (G).

ROMA-LAZIO 1-2. ROMA: Stekelenburg, Taddei, Juan (75’ Bojan), Heinze, J. Angel, Simplicio, De Rossi, Pjanic (56’ Marquinho), Totti, Lamela (52’ Lobont), Borini. LAZIO: Marchetti, Scaloni, Biava, Dias, Garrido, Ledesma, Matuzalem, Gonzalez, Hernanes (84’ Diakité), Mauri (83’ Alfaro), Klose. ARBITRO: Bergonzi (Genova). RETI: 7’ rig. Hernanes (L), 16’ Borini (R), 61’ Mauri (L).

UDINESE-ATALANTA 0-0. UDINESE: Handanovic, BenatiaDanilo, Domizzi, Basta (84’ Ferronetti),  Fernandes, Pazienza, Asamoah, Pasquale (63’ Armero), Fabbrini (53’ Floro Flores), Di Natale. ATALANTA: Consigli, Raimondi, Stendardo (24’ Ferri), Manfredini, Bellini, Schelotto, Carmona (36’ Cazzola), Brighi, Bonaventura (76’ Carrozza), Marilungo, DenisARBITRO: Giannoccaro.

BOLOGNA-NOVARA 1-0. BOLOGNA: Gillet, Raggi, Portanova, Cherubin, Pulzetti (69’ Kone), Perez, Mudingayi, Rubin, Diamanti (88’ Garics), Ramirez (69’ Acquafresca), Di Vaio. NOVARA: Ujkani, Morganella, Lisuzzo (46’ Paci), Centurioni, Garcia, Gemiti, Rigoni, Radovanovic, Pesce, Jeda (67’ Rubino), Caracciolo (73’ Porcari). ARBITRO: Tommasi. RETE: 82’ Acquafresca.

INTER-CATANIA 2-2. INTER: Julio Cesar, Nagatomo, Lucio, Samuel, Zanetti, Faraoni (46’ Sneijder), Palombo (61’ Obi), Cambiasso (61’ Poli), Forlan, Milito, Pazzini. CATANIA: Carrizo, Motta, Legrottaglie, Spolli, Marchese, Izco, Lodi, Almiron, Gomez (87’ Llama), Bergessio (69’ Ebagua), Barrientos (76’ Seymour). ARBITRO: Celi. RETI: 20’ Gomez (C), 38’ Izco (C), 71’ Forlan (I), 80’ Milito (I).

CLASSIFICA:  
Milan 54; Juventus 52; Lazio 48; Udinese 46; Napoli 43; Roma 38; Inter 36; Palermo, Chievo 34; Catania 33; Atalanta, Genoa, Fiorentina, Bologna 32; Cagliari 31; Parma 30; Siena 29; Lecce 25; Novara, Cesena 17.

NAPOLI-CAGLIARI 6-3, I VOTI


Agazzi 6: Come i gol presi. Come i tiri nello specchio della porta subìti. Ma non ha colpe: perchè dargli un votaccio per colpa di chi doveva proteggerlo?

Pisano 5: Troppo leggero in avanti e troppo spesso superato sulla sua fascia.

Agostini 5: Partecipa anche lui al naufragio della retroguardia.

Astori 4: Il giudizio sulle sue grandi qualità non cambia di una virgola, ma in questa partita ha combinato disastri, compreso l'autogol.

Canini 4: Completamente in balia degli attaccanti azzurri, deve spesso ricorrere al fallo.

Conti 5: Il capitano ed eroe di altre sfide del San Paolo, stavolta sembrava un canarino in mezzo alle acquile.

Nainggolan 5: Non è il Nainggolan che abbiamo imparato ad apprezzare: apporto impalpabile e non corrispondente alle sue alte doti, esce con la squadra sotto di tre reti.

Dessena 4,5: Non ne ha azzeccata una.

Ekdal 4,5: Ci si è accorti che era in campo solo leggendo le formazioni.

Ibarbo 7: Prova a fare tutto da solo, visto che non è aria. Fa fare due gol facili a Larrivey e per poco non faceva segnare Ribeiro. Crossa molto bene. Che giochi più spesso!

Larrivey 7,5: E' proprio sfortunato. Non fa nulla di trascendentale ma dentro l'area onora il suo numero di maglia: tre occasioni, tre gol di testa. Era ciò per cui era stato acquistato e per cui tanto criticato: fare gol. Ma nella partita che potrebbe dargli gloria, porta a casa il pallone di una delle peggiori prestazioni del Cagliari.

Gozzi 5,5: E che poteva fare, poveretto, dentro la barca che già affondava?

Perico 5: Non meglio di Pisano.

Thiago Ribeiro 4,5: Sul 3-1, Ibarbo gli consegna la palla che potrebbe riaprire la gara. Poi fa da spettatore fino alla fine.

Ballardini 5: Dispiace dirlo, ma il suo Cagliari attuale non ha nè capo nè coda.

NAPOLI-CAGLIARI 6-3, IL TABELLINO


27° GIORNATA (9 marzo 2012)
NAPOLI-CAGLIARI  6-3
NAPOLI: De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Aronica, Zuniga, Gargano (74’ Vargas), Inler, Dossena, Hamsik (63’ Maggio), Lavezzi (58’ Cavani), Pandev. A disposizione: Rosati, Fernandez, Fideleff, Ammendola. Allenatore: Mazzarri.
CAGLIARI: Agazzi, Pisano (46’ Perico), Canini, Astori, Agostini, Dessena (66’ Gozzi), Conti, Nainggolan (76’ Thiago Ribeiro), Ekdal, Ibarbo, Larrivey. A disposizione: Avramov, Ariaudo, Cossu, Nenè. Allenatore: Ballardini.
Arbitro: Brighi di Cesena.
Reti: 10’ Hamsik (N), 19’ Cannavaro (N), 30’ aut. Astori (N), 37’ Larrivey (C), 56’ rig. Lavezzi (N), 70’ Gargano (N), 77’ Larrivey (C), 84’ Maggio (N), 92’ Larrivey (C).
Spettatori: 50.000 circa.
Statistiche Cagliari: Falli 16(363); Corner 8(128); Tiri in porta 6(105); Tiri fuori 3(131); Fuorigioco 1(66). Ammoniti 3(55): Pisano, Canini, Dessena.
(tra parentesi i totali di campionato)