venerdì 3 febbraio 2012

IL "MONDO" DI NOVARA


Dopo la brillante vittoria contro la Roma e la riscoperta in casa rossoblù del gusto del gol, ben quattro (esagerati!), ecco domenica il Novara in trasferta.
Il pericolo che non si disputi la gara è reale, viste le condizioni meteo che prevedono ancora neve, ma è anche vero che l’organizzazione dei lombardi ha fatto sì che ieri la gara infrasettimanale contro il Chievo sia andata a buon fine anche per merito del terreno sintetico e appunto un’organizzazione totale che ha reso disponibile l’impianto, il Piola, agibile anche sugli spalti. Bravi davvero.
Gara contro il Chievo molto attesa e quasi da ultima spiaggia per i lombardi, ultimi in classifica e reduci da una serie di ben quattro sconfitte consecutive. Ad inizio settimana il cambio di panchina: via l’eroe della doppia promozione fino alla massima serie, Tesser (ex Cagliari), chiavi in mano al buon Mondonico, ma niente da fare: con una certa facilità il Chievo ha vinto per 1-2.
La contestazione è forte, contro la squadra e contro la società, pertanto domenica sarà davvero una gara da ultima spiaggia contro un Cagliari privo di Cossu ma ricco di alternative in attacco. Intoccabile sicuramente Thiago Ribeiro (su questo blog sempre apprezzato) e che logicamente necessitava di tempo per ambientarsi (nuova squadra, nuova nazione, nuovo continente, nuova lingua non sono proprio fattori di poco conto), ma si sa, il calcio è così e perfino Francescoli per i primi sei mesi a Cagliari pareva ai più un bidone. El Diablo convince, lo ritenevamo maturo appena arrivato, siamo convinti che con Pinilla (finalmente un vero centravanti), possano davvero formare una bella coppia di attaccanti.
Ekdal prenderà il posto di Cossu, Ibarbo è pronto ad entrare in corso d’opera per fare impazzire la difesa del Novara, possibile l’utilizzo di Perico. Gli uomini guidati da Mondonico sono sicuramente con il morale a terra per via di una serie di sconfitte consecutive senza appello e dell'ultimo posto in classifica con la salvezza lontana ben sette punti, e con Lecce e Cesena (dirette concorrenti nella lotta per non retrocedere) che cominciano a mettere fieno in cascina, fattori quindi che creano i presupposti di una classica gara da "dentro o fuori".
Il Cagliari non deve sbagliare atteggiamento. Imporre il proprio gioco e magari passare in vantaggio potrebbe significare mandare all’inferno la compagine lombarda e prendere tre punti in trasferta. Non sarà certo facile, ma il Cagliari deve dimostrare meno discontinuità e più maturità. Sarà quindi un esame anche per i ragazzi di Ballardini.
Il Novara si affida ad individualità importanti, vedi l’ex Jeda, Mascara, passando per il neo acquisto Caracciolo. Giocatori di buon livello, come anche i centrocampisti Marianini, Pesce e Porcari, Rigoni e Radovanovic. In difesa i lombardi ballano, subiscono tante reti e il reparto è composto da Morganella, Gemiti, ancora un’ex rossoblù, ovvero Centurioni, Paci e Rinaudo.
Una squadra che alla vigilia del campionato in pochi pensavano potesse trovarsi fanalino di coda. Calciatori che si conoscono a memoria, che giocano insieme, (la maggioranza da anni), che vengono da due promozioni di fila strepitose. Proprio come il Cagliari di Ranieri, due esaltanti promozioni fino alla serie A, ultimo in classifica e ormai spacciato all’inizio del girone di ritorno (stagione 1990/1991) per poi salvarsi miracolosamente.
Il Novara mi è davvero simpatico, una provinciale così in serie A mi piace. Spero si salvino, ma domenica i tre punti siano del Cagliari.

(Davide Zedda)

giovedì 2 febbraio 2012

CAGLIARI-ROMA 4-2, LE PAGELLE


Agazzi 6: Sulla punizione di Pjanic che favorisce il secondo gol romanista, respinge davvero male. L'errore lo rende timoroso, ma poi quell'uscita su Borini vale come un gol. Non crocifiggiamolo per un errore ogni tanto.

Pisano 6,5: Assai dinamico e pieno di iniziativa. Dalle sue parti è difficile passare.

Astori 6,5: Un liscio nel secondo tempo, cosa rara per lui, che per rimediare all'errore gli costa l'ammonizione. Per il resto, un ottimo lavoro con qualche piccola sbavatura, e una diagonale in scivolata che evita guai seri.

Canini 6: Nel complesso un pò soffre, ma sbroglia anche numerose situazioni da brivido. Mezzo voto in meno perchè si fa sfuggire Juan nell'azione del pareggio giallorosso.

Agostini 6: Stavolta il vicecapitano soffre un pò sulla sua fascia, e non può spingersi in avanti più di tanto.

Nainggolan 6: Non è ancora il Nainggolan che conosciamo e che la Juve voleva a tutti i costi a gennaio, ma il suo peso si fa sentire, eccome.

Conti 7: Nessuno ce ne voglia, ma con il capitano a dirigere il traffico in mezzo al campo, è tutta un'altra storia. Cerca di limitare Totti e spesso ci riesce. Stavolta non timbra il consueto cartellino del gol di fronte a papà.

Dessena 6: Non può spingersi troppo in cerca di gloria, e anzi nella ripresa per alcuni tratti gli tocca fare quasi il terzino. Ma corre e dà fastidio in più occasioni ai palleggiatori romanisti.

Cossu 7: Gira per tutto il fronte d'attacco e fa girar la testa a più di un romanista. Delizioso l'assist per il primo gol rossoblù di Pinilla.

Pinilla 7: Nella ripresa cala, ma era sfinito. Per il resto si mette al servizio della squadra, spesso arretra a prendersi il pallone, e sfrutta una delle due occasioni da rete che gli capitano. Acquisto azzeccato?

Thiago Ribeiro 8: E' lui l'eroe della partita. Portato finalmente in posizione di terminale più avanzato della squadra, dimostra che sa tirare parecchio bene, e con la sua tecnica le occasioni da rete può anche costruirsele da solo. Rinato. Speriamo non trattasi di un fuoco di paglia.

Ballardini 7: Azzecca la mossa di Thiago dall'inizio, imbriglia la Roma e fa storcere un pò il naso quando nel finale ripropone il catenaccio già utilizzato a Torino alcune settimane fa. Tardivo il cambio di Ibarbo, che con quegli spazi avrebbe potuto far molto male già da prima. Ma sono solo discorsi col senno di poi: il risultato ha dato ampiamente ragione al mister.


CAGLIARI-ROMA 4-2, IL TABELLINO


21° GIORNATA (1° febbraio 2012)
CAGLIARI-ROMA  4-2
CAGLIARI: Agazzi, Pisano, Canini, Astori, Agostini, Dessena, Conti, Nainggolan, Cossu (80' Ariaudo), Pinilla (84' Ibarbo), Thiago Ribeiro (71' Ekdal). A disposizione: Avramov, Perico, Larrivey, El Kabir. Allenatore: Ballardini.

ROMA: Stekelenburg, Rosi, Kjaer, Juan, Josè Angel, Pjanic, Gago, Simplicio (68' Greco), Totti, Lamela (80' Bojan), Borini. A disposizione: Lobont, Heinze, Taddei, Perrotta, Viviani. Allenatore: Luis Enrique.

Arbitro: Romeo di Verona.
Spettatori: 10.000 circa.
Reti: 6’ Thiago Ribeiro (C), 13’ Juan (R), 34’ Borini (R), 41’ Pinilla (C), 48’ Thiago Ribeiro (C), 92’ Ekdal (C).
Statistiche Cagliari: Falli 7(298); Corner 4(99); Tiri in porta 5(77); Tiri fuori 4(99); Fuorigioco 9(57). Ammoniti 3(43): Astori, Nainggolan, Cossu.
(tra parentesi i totali di campionato)

ARRIBA EL DIABLO


Cagliari-Roma 4-2

Le partite tra Cagliari e Roma non sono mai banali.
Anche stavolta le due squadre se la giocano a viso aperto e ne viene fuori una gara divertente, aperta e ricca di gol. Ci vorrebbe una Roma ogni domenica per armare l'asfittico attacco del Cagliari, cioè una squadra che gioca e fa giocare, che concede spazi e non si occupa eccessivamente dell'ostruzionismo.
Quattro gol in una sola gara i rossoblù quest'anno non li avevano mai segnati, e a guardare il punteggio viene quasi da stropicciarsi gli occhi per l'incredulità. Il 4-2 finale può apparire un pò troppo severo per la squadra giallorossa, che però deve rammaricarsi con sè stessa per aver fallito troppe occasioni da rete nella ripresa.
E' dunque finita 4-2, ma poteva concludersi con un 3-3, o addirittura con una vittoria della Roma. Ha invece vinto il Cagliari, che ha finalmente (e si spera con continuità) trovato le conferme nei suoi attaccanti in quello per cui vengono fatti giocare: segnare i gol.
E' stata la giornata di Thiago Ribeiro, quel "Diablo" tenuto ultimamente in frigorifero (o forse più opportunamente ad allenarsi in un certo modo senza l'assillo dei novanta minuti ogni settimana, per poter tornare in gran spolvero). L'attaccante brasiliano, un pò divenuto l'oggetto misterioso della campagna acquisti estiva, sfodera finalmente le sue qualità, tecniche e di tiro a rete, diventando decisivo per la conquista di questa vittoria. 
In un certo senso sfata anche una serie di domande poste da più parti su quale fosse effettivamente il suo ruolo, se seconda punta, o trequartista, o attaccante laterale. Oggi è stato per larga parte della gara l'attaccante più avanzato del Cagliari e ha fatto due gol. Chi ha ancora dubbi su quale debba essere la sua collocazione in campo, parli ora, o taccia per sempre...
Il suo compagno di reparto odierno, il nuovo acquisto Pinilla, pare proprio un innesto azzeccato. Forte finiscamente, combatte, corre, e spesso torna indietro a prendersi la palla, così come vuole Ballardini. E segna anche lui un gol, quello importantissimo del 2-2 prima che finisca il primo tempo. 
Il Cagliari ha dunque trovato gli attaccanti in grado di segnare? E' presto per dirlo, ma è anche vero che per una punta la migliore cura per ottenere la continuità è proprio il gol. Cominci con uno e poi, presa fiducia, non la finisci più. E' proprio quello che si augurano i tifosi del Cagliari, un pò stufi di quei noiosi 0-0 che il Cagliari ha troppo spesso rifilato loro in questa stagione.
Nel secondo tempo fanno un pò storcere il naso i cambi di Ballardini, che come contro la Juve toglie uomini dal reparto avanzato per mettere un centrocampista e un difensore (Ekdal e Ariaudo per Thiago Ribeiro e Cossu), facendo schiacciare la squadra, impegnata nell'ultimo quarto d'ora in un catenaccio d'altri tempi. 
Anche stavolta è andata bene, anche perchè l'ingresso negli ultimi minuti di un fresco Ibarbo al posto di uno stremato Pinilla consente di sfruttare la velocità del colombiano nei contropiedi finali. Ed è proprio Ibarbo a togliere i patemi ai tifosi quando inventa una serpentina in area che consente a Ekdal di segnare il 4-2 che stronca le ultime residue speranze giallorosse di pareggio.
Insomma, criticato a ragione o meno per l'atteggiamento del finale di gara, alla fine ha avuto ragione lui.

mercoledì 1 febbraio 2012

SERIE A, 20a GIORNATA, I TABELLINI

CATANIA-PARMA 1-1. CATANIA:  Campagnolo, Potenza, Bellusci, Spolli, Alvarez, Izco, Biagianti (64' Delvecchio), Lodi, Barrientos, Gomez (72' Catellani), Bergessio (81' Suazo). PARMA: Pavarini, Paletta, Lucarelli, Brandao (46' Jonathan), Valiani, Morrone, Galloppa, Modesto, Biabiany (66' Okaka), Giovinco, Floccari. ARBITRO: Doveri. RETI: 33' Bergessio (C), 44' Modesto (P).

JUVENTUS-UDINESE 2-1. JUVENTUS: Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Lichtsteiner (83’ De Ceglie), Vidal, Pirlo, Giaccherini, Estigarribia (64’ Pepe), Matri, Quagliarella (61’ Marchisio). UDINESE: Handanovic, Ferronetti, Danilo, Domizzi (73’ Battocchio), Basta, Isla (85’ Pereyra), Fernandes, Armero, Pasquale, Abdi (46’ Floro Flores), Di Natale. ARBITRO: Valeri. RETI: 42’ Matri (J), 55’ Floro Flores (U), 63’ Matri (J).

FIORENTINA-SIENA 2-1. FIORENTINA: Boruc, Gamberini, Natali, Nastasic, Cassani (75’ De Silvestri), Behrami, Montolivo, Lazzari, Pasqual, Jovetic, Amauri (87’ Ljajic). SIENA: Pegolo, Pesoli, Terzi (46’ Brienza), Rossettini, Vitiello, Gazzi, D’Agostino (54’ Bolzoni), Vergassola (75’ Larrondo), Del Grosso, Destro, Calaiò. ARBITRO: Bergonzi. RETI: 4’ Jovetic (F), 63’ Natali (F), 88’ rig. Calaiò (S).

CESENA-ATALANTA 0-1. CESENA: Antonioli, Comotto, Von Bergen, Moras, Rossi (80' Bogdani), Ceccarelli (58' Martinez), Colucci, Guana, Parolo, Rennella (63' Martinho), Mutu. ATALANTA: Consigli, Raimondi, Lucchini, Stendardo, Peluso (63' Ferri), Schelotto, Cigarini, Padoin, Moralez (85' Carmona), Denis, Marilungo (83' Tiribocchi). ARBITRO: Tagliavento (Terni). RETE: 75' aut.  Rossi.

CHIEVO-LAZIO 0-3. CHIEVO: Sorrentino, Sardo, Andreolli, Cesar, Jokic, Luciano (63' Cruzado), Bradley (73' Hetemaj), Sammarco, Thereau, Pellissier, Paloschi (77' Moscardelli). LAZIO: Marchetti, Konko, Biava, Dias, Radu, Gonzalez, Ledesma, Lulic, Hernanes (63' Matuzalem), Klose (90' Del Nero), Rocchi (81' Cissè). ARBITRO: Orsato (Schio). RETI: 13' Hernanes, 88' e 89' Klose.

GENOA-NAPOLI 3-2. GENOA: Frey, Mesto, Granqvist, Kaladze, Moretti, Kucka, Sculli (78' Birsa), Biondini (88' Sampirisi), Jankovic (73' Seymour), Palacio, Gilardino. NAPOLI: De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro (46' Maggio), Britos, Zuniga (56' Cavani), Dzemaili, Gargano, Dossena, Hamsik, Lavezzi, Pandev (73' Vargas). ARBITRO: Rocchi (Firenze). RETI: 31' Palacio (G), 36' Gilardino (G), 70’ Palacio (G), 80' Cavani (N), 82' Lavezzi (N).

LECCE-INTER 1-0. LECCE: Benassi, Oddo, Miglionico, Tomovic, Cuadrado, Giacomazzi (78' Obodo), Blasi, Olivera, Brivio, Muriel (72' Seferovic), Di Michele. INTER: Julio Cesar, Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo, Zanetti, Cambiasso, Obi (73' Zarate), Sneijder (46' Alvarez), Pazzini, Milito. ARBITRO: Banti. RETE: 40' Giacomazzi.

PALERMO-NOVARA 2-0. PALERMO: Viviano, Munoz, Silvestre, Mantovani, Balzaretti, Migliaccio, Donati, E. Barreto, Ilicic (73' Bertolo), Miccoli, Budan (80' Zahavi). NOVARA: Ujkani, Dellafiore (70' Mazzarani), Paci, Rinaudo, Morganella, Radovanovic (58' Pesce), Porcari, Garcia, Rigoni, Mascara (80' Rubino), Caracciolo. ARBITRO: Peruzzo (Schio). RETI: 41’ Budan e 72’ Budan.

ROMA-BOLOGNA 1-1. ROMA: Stekelenburg, Rosi, Juan, Heinze, Taddei, Greco (61' Simplicio), Gago, Pjanic (80' Perrotta), Totti, Borini, Lamela (61' Bojan). BOLOGNA: Gillet, Raggi (93' Cherubin), Portanova, Antonsson, Garics (82' Crespo), Perez, Mudingayi, Morleo, Diamanti (65' Gimenez), Taider, Di Vaio. ARBITRO: Guida (Torre Annunziata). RETI: 56’ Di Vaio (B), 62’ Pjanic (R).

CLASSIFICA: Juventus 44; Milan 43, Udinese 38; Lazio 36; Inter 35; Roma 31; Napoli 29; Palermo, Genoa 27; Fiorentina 25; Parma, Chievo 24; Atalanta, Cagliari, Catania 23; Bologna 21; Siena 19; Lecce 16; Cesena 15; Novara 12.

QUANDO MUZZI E O'NEILL BEFFARONO ZEMAN


(10 gennaio 1999)  CAGLIARI-ROMA 4-3

Dieci, cento, mille Zeman. Ce ne fossero come il tecnico boemo. Con lui in panchina lo spettacolo è (quasi) sempre assicurato, ma spesso a divertirsi sono gli avversari.
In questo caso a non annoiarsi sono stati sicuramente gli spettatori che in un freddo pomeriggio di gennaio hanno assiepato gli spalti del Sant’Elia, nonchè coloro che da neutrali hanno potuto godere di questa avvincente partita dalla tv.
Si saranno divertiti meno i tifosi romanisti, anche perchè perdere in modo suicida al novantesimo con un gol in contropiede e un calciatore avversario che colpisce di testa la palla della sconfitta a porta vuota e senza nessun disturbo, non fa piacere a nessuno.
Resta da dire che il Cagliari ha giocato una partita superba, a visto aperto, e dato più volte per spacciato a seconda del susseguirsi del punteggio, ha saputo rimettersi in corsa (anche grazie a numerose ingenuità dei difensori giallorossi, occorre dirlo) per poi colpire letalmente a tempo scaduto.
I primi minuti lasciano già immaginare che quella di questo pomeriggio sarà una partita da “over”: dopo soli due minuti Macellari, dalla trequarti, scodella il pallone al centro, il vento velocizza la traiettoria e Chimenti viene quasi beffato dalla parabola velenosa. Con un balzo disperato la devia prima che varchi la linea, ma non fa i conti con Muzzi il quale, come un gatto che si avventa sulla preda, si tuffa di testa e spedisce in rete il pallone vagante del vantaggio cagliaritano.
Come partire con un gol di vantaggio prima di iniziare.
Zeman sarà pure poco attento alla fase difensiva, ma quando si tratta di attaccare a tutto spiano le sue squadre sanno farlo benissimo. E così l’incidente di percorso viene risolto già nel primo tempo, grazie a un micidiale uno-due di Delvecchio. Poco prima della mezz’ora l’attaccante che sembra dover sempre fare le valigie per far posto alla solita punta di grido, devia in rete un cross di Tommasi. E per lui le reti in campionato sono nove. Niente male per un “partente”.
Il Cagliari soffre. Totti colpisce il palo poco dopo, al termine  di una pregevole azione condotta tutta di prima; è il preludio al raddoppio giallorosso, che arriva a quattro minuti dall’intervallo ed è siglato ancora una volta da Delvecchio, il quale riprende una respinta di Scarpi su tiro di Paulo Sergio e mette dentro da pochi metri, mettendo freddo (è proprio il caso di dirlo, visto il periodo) al pubblico del Sant’Elia.
A essere obbiettivi il vantaggio romanista appare meritato, almeno per quello che si è visto nel rettangolo verde finora.
Il Natale è finito da più di venti giorni, ma Tommasi allo scadere dell’intervallo ne ripropone l’atmosfera festante e generosa lanciando O’Neill (si suppone che il centrocampista giallorosso volesse passare la palla al proprio portiere) il quale accetta felicemente il regalo e sigla la rete del pareggio.
Un gol che però merita di essere segnalato per il gesto tecnico dell’uruguaiano: il povero portiere romanista gli esce incontro alla disperata cercando di rimediare all’errore del suo compagno, ma Fabian lo dribbla e poi, dalla linea di fondo, anzichè passare in mezzo inventa un “colpo di biliardo” depositando la palla nel sacco con pochissimo spazio a disposizione.
Giusto per non rendere banale un gol che sarebbe stato troppo facile.
Si va al riposo sul risultato di parità, due a due. E nel secondo tempo i fuochi d’artificio riprendono, grazie all’atteggiamento delle due squadre, le quali fanno di tutto per superarsi. Così fioccano le occasioni da rete: Scarpi salva ancora su Delvecchio, poi è O’Neill, in giornata di grazia, che impegna più volte Chimenti.
Poi segna di nuovo il Cagliari, con una combinazione tutta “romana”: Muzzi scambia con Cavezzi, quest’ultimo gli restituisce la sfera sulla corsa e il bomber capitolino non si lascia pregare , superando per la terza volta Chimenti con un diagnonale a fil di palo.
Potrebbe dilagare poco dopo il Cagliari, ancora con Cavezzi e O’Neill (doppia traversa per loro, nel corso di una rocambolesca azione in area giallorossa), e invece a dieci minuti dalla fine pareggia la Roma.
A siglare la rete è Gautieri, il quale sfrutta un veloce inserimento in area del debuttante Quadrini.
Con il 3-3 dovrebbero considerarsi chiude le ostilità. Tutt’altro! La Roma non si accontenta del punticino, come da tradizione zemaniana, e rischia i contropiedi cagliaritani.
Nell’ultimo di questi, proprio allo scadere, Vasari indovina il cross giusto in area dove giunge O’Neill, il quale corona la sua grandiosa prestazione con un facile colpo di testa a porta vuota.
Esplode di gioia il Sant’Elia e per il Cagliari sono altri tre punti messi in cassaforte. Grazie Zeman.



Cagliari: Scarpi, Zebina, Zanoncelli, Centurioni, Vasari (93’ Kallon), Cavezzi, Zanetti, Berretta (79’ Abeijon), Macellari, O’Neill, Muzzi (87’ Mazzeo). A disposizione: Franzone, Lopez, Esposito, Pisanu. Allenatore: Ventura.
Roma: Chimenti, Candela, Petruzzi, Zago, Dal Moro (77’ Quadrini), Tommasi, Di Biagio, Alenitchev (64’ Tomic), Paulo Sergio (64’ Gautieri), Delvecchio, Totti. A disposizione: Konsel, Ferri, Frau, Bartelt. Allenatore: Zeman.
Arbitro: Braschi di Prato.
Reti: 2’ Muzzi, 27’ Delvecchio, 41’ Delvecchio, 45’ O’Neill, 64’ Muzzi, 80’ Gautieri, 90’ O’Neill.
Spettatori: 22.000 circa.

martedì 31 gennaio 2012

ROMA, UN CANTIERE CHE COMINCIA A DARE FRUTTI


Lasciata alle spalle la sconfitta contro il Milan, e le critiche ai giocatori da parte del presidente Cellino e dello stesso mister Ballardini, i quali hanno giustamente sottolineato quanto il Cagliari possa fare meglio, i rossoblù cercano i giusti stimoli per un pronto riscatto contro la Roma.
Conti giocherà dall'inizio, a sorpresa Nainggolan è ancora un giocatore del Cagliari (speriamo dia comunque il massimo), partita difficile e punti in palio pesanti. La Roma non è la stessa che all'andata venne sconfitta dai cagliaritani con una certa facilità. Allora i giallorossi erano un vero e proprio cantiere aperto, ora vanno molto meglio ma non sono di certo imbattibili.
Mostrano difficoltà evidenti in difesa, sono discontinui in termini di gioco e risultati. Una partita possibile dunque, ma non certo facile, anzi. Il progetto ambizioso stile Barcellona, sposato dalla società capitolina, dando la guida della squadra allo spagnolo Luis Enrique, prevede una crescita lenta e progressiva, senza fretta.
E infatti i giallorossi non sono ai vertici della classifica. Totti e compagni seguono le indicazioni del loro mister e sono convinti della bontà dell'idea di gioco che Luis Enrique propone. E quindi anzitutto possesso palla, gioco corale, cambi di ritmo, gioco in orizzontale e meno in verticale.
La squadra, almeno nei singoli, è di tutto rispetto. Il capitano Totti, De Rossi, Cicinho, Burdisso, Pjanic, Bojan, Lamela, Osvaldo, sono calciatori forti e in grado di fare la differenza. E poi c'è la bestia nera del Cagliari, Perrotta, che però dovrebbe partire dalla panchina. Il modulo dei giallorossi è una sorta di 4-3-3 che sfrutta il gioco corale il quale però sposta molti uomini in avanti lasciando dietro molti spazi da sfruttare, come ha fatto il Bologna domenica scorsa all'Olimpico.
Sarà l'occasione per vedere meglio le capacità di Pinilla, con Larrivey ceduto in prestito per la gioia di quasi tutti. In prestito... Tornerà!?
Si giocherà alle 20:45 in quel che resta dello stadio cagliaritano.

(Davide Zedda)

lunedì 30 gennaio 2012

MILAN-CAGLIARI 3-0, LE PAGELLE


Agazzi 6,5: I palloni dei gol sono tutti piazzati agli angolini, dunque ha poco scampo. Anzi, riduce il passivo con almeno due interventi da campione.

Pisano 5,5: Parte bene ma poi scompare come più o meno tutto il resto della squadra.

Astori 6: Nel complesso riesce a stare a galla, anche perché i rossoneri vanno a sprazzi.

Canini 6: Stesso discorso di Astori, anche se un paio di volte Ibra lo “scherza”. Ma Ibra è Ibra, quindi l’assoluzione è d’obbligo.

Agostini 5,5: Poca partecipazione alle manovre offensive.

Dessena 5,5: Anche lui scompare col passare dei minuti, risultando impalpabile.

Ekdal 5,5: Non conferma le buone prestazioni delle ultime settimane.

Nainggolan 5: Questo mercato aperto troppo a lungo distrae i giocatori che ne vengono interessati. Lui non fa differenza: col Milan la sua partita è assolutamente anonima e non rende giustizia al suo spessore.

Cossu 5,5: Sembra in grado di ripetere una partita “Juve-bis”, ma col tempo si affievolisce, stretto tra le maglie rossonere.

Ibarbo 5,5: Ogni tanto crea qualche grattacapo ai difensori rossoneri, ma in effetti combina poco di effettivamente pericoloso. Se avesse l’istinto del bomber, quel tiro dopo pochi minuti e sullo 0-0 avrebbe avuto miglior sorte.

Pinilla 5,5: Ha potenza e una buona capacità di tenere palla. Ma non era il miglior esordio che potesse capitargli, e alla lunga è precipitato pure lui nella mediocrità. Alla prossima.

Thiago Ribeiro 5,5: Non cambia l’inerzia di una partita già segnata, ma almeno riassapora il campo dopo tanto tempo.

El Kabir 5,5: Un po’ tenta di rendersi pericoloso, ma non è proprio serata.

Conti s.v: Il capitano riesce perlomeno a non farsi ammonire: pronto per la “sua” Roma.

Ballardini 5,5: La sua squadra si arrende troppo presto, e i cambi della ripresa non mutano la situazione. 

MILAN-CAGLIARI 3-0, il tabellino


20° GIORNATA (29 gennaio 2012)
MILAN-CAGLIARI  3-0
MILAN: Abbiati, Abate, Nesta, Mexes, Mesbah, Emanuelson, Van Bommel, Nocerino, Seedorf (67’ Ambrosini), Ibrahimovic (84’ Inzaghi), Robinho (62’ El Shaarawi). A disposizione: Amelia, Zambrotta, Bonera, Maxi Lopez. Allenatore: Allegri.

CAGLIARI: Agazzi, Pisano (84’ Thiago Ribeiro), Canini, Astori, Agostini, Dessena, Ekdal, Nainggolan (66’ Conti), Cossu (58’ El Kabir), Ibarbo, Pinilla. A disposizione: Avramov, Perico, Gozzi, Larrivey. Allenatore: Ballardini.

Arbitro: Brighi di Cesena.
Spettatori: 45.000 circa.
Reti: 32’ Ibrahimovic, 39’ Nocerino, 75’ Ambrosini.
Statistiche Cagliari: Falli 16(291); Corner 7(95); Tiri in porta 1(72); Tiri fuori 8(95); Fuorigioco 2(48). Ammoniti 0(40).
(tra parentesi i totali di campionato)

domenica 29 gennaio 2012

CAGLIARI ARRENDEVOLE, VIA LIBERA AL MILAN


Milan-Cagliari 3-0
Va bene che di fronte ci sono dei campioni. Va bene che quando uno come Ibrahimovic ti deprime trovando l'incrocio con una punizione magistrale quando la gara è in perfetto equilibrio e stai pure giocando bene. Va bene che l'avversaria si chiama Milan, con il suo scudetto ancora attaccato sul petto e la sua storia debordante...
Però dal Cagliari ci si aspettava più impeto, più spirito combattivo, meno leggerezza. Invece è andata come l'anno scorso, quando i rossoblù parteciparono da spettatori non paganti alla festa milanista per lo scudetto appena conquistato.
Peccato, perchè all'inizio la squadra di Ballardini sembrava aver cominciato col piglio giusto. Propositivo e con la voglia di pungere pericolosamente la più quotata avversaria. Poi è arrivata la prodezza di Ibrahimovic, con quella punizione che piazzava la palla dove nessun portiere potrebbe arrivare, e per la squadra rossonera la partita si è trasformata in una sgambata settimanale di allenamento.
Il Cagliari è uscito così dal campo, almeno mentalmente, non riuscendo più a creare situazioni pericolose e denotando la cronica difficoltà nel creare azioni offensive, che su questo campo ci poteva anche stare, ma non è comunque piaciuto lo spirito con il quale si è affrontata la gara nella ripresa, con due gol di svantaggio già nel groppone.
Pare che l'atteggiamento della squadra non sia stato gradito neppure al presidente Cellino e a Ballardini, che nel dopo gara hanno lamentato un'eccessivo lassismo dei giocatori di fronte alla squadra di Allegri, che pare non essersi neppure impegnata più di tanto. Contro il Cagliari di stasera bastava svolgere il proprio compitino di squadra superiore tecnicamente, e i tre punti non sarebbero sfuggiti.
Si spera che mercoledi, contro la Roma, si ricominci a vendere cara la pelle.