mercoledì 11 gennaio 2012

JUVE, LA BLASONATA CHE GIOCA DA PROVINCIALE


La vittoria sul Genoa ha riportato un pizzico di fiducia nell'ambiente, e il presidente Cellino ha colto la palla al balzo, affermando che l'attacco del Cagliari va bene così e non ci saranno ulteriori innesti in questo settore fino a qui deficitario.
Già, deficitario, perchè tre gol segnati ai genoani non devono far pensare che i problemi del reparto offensivo si siano risolti in una sola partita. Lo stesso Ballardini ha d'altronde affermato nelle interviste del dopo partita che i suoi ragazzi avrebbero dovuto avere più cattiveria sotto porta, per chiudere prima la partita. Un uomo incontentabile il mister rossoblù? No, probabilmente conosce molto più di noi pregi e difetti dei giocatori che sta allenando e dunque ha una certa voce in capitolo sull'argomento.
Ma quanto al fatto che non ci saranno altre operazioni di mercato, trattandosi di Cellino, c'è da aspettarsi che succeda il contrario di quello che lui solitamente afferma. Si potrebbe pensare che sia matto, e pur se spesso spara a vanvera (non è l'unico nel mondo del calcio) è molto più probabile che stia depistando. Da qui al 31 gennaio aspettiamoci di tutto, e magari anche un nuovo centravanti. Chissà!
Ma ora c'è la Juventus. Per la prima volta il Cagliari giocherà nel nuovo e avveniristico stadio bianconero, che tutti vorrebbero prendere come esempio da imitare. Uno stadio per ora amuleto, visto che dall'esordio la squadra bianconera non ha ancora perso una partita.
Sarà l'occasione giusta per la loro prima sconfitta in campionato? Non avendo doti di preveggenza, ci limitiamo a pensare che il Cagliari di fine 2011 non avrebbe scampo, ma questo nuovo magari se azzecca la partita e se gli avversari giocheranno sottotono, qualche speranza di fare un bel piacere al Milan la possano avere.
Però la Juventus è un osso duro per tutti. Il primato in classifica col Milan è un normale obolo al proprio blasone, ma in realtà la squadra bianconera è una grande che gioca come una provinciale. Dove questa accezione non deve essere considerata un difetto, bensì l'esatto contrario.
Ha un organico inferiore al Milan e anche alla stessa Inter, ma ha la fame di chi ha mangiato sterco negli ultimi anni e alcuni giocatori che non hanno mai vinto nulla e sentono il fiuto di far parte di un progetto calcistico che potrebbe far cambiare la loro carriera.
Conte è uno juventino nell'animo e il suo arrivo, a nostro parere tardivo (vero, dirigenza bianconera?) ha dato quel qualcosa in più nello spirito combattivo a chi pensava di dover vincere per forza solo perchè porta il nome Juventus. L'ossatura della squadra è in larga parte composta da italiani, e rispetto ad altre big il reparto avanzato è composto da attaccanti italiani (escluso Vucinic) con tanta voglia di giocare gli europei, come Matri o il nuovo arrivato Borriello, un giocatore forse troppo spesso sottovalutato. In pratica la Juventus potrebbe rappresentare l'ossatura della prossima nazionale agli europei ucraino-polacchi, se pensiamo a Buffon, Chiellini, Pirlo, Bonucci (che non ce ne voglia ma non appare superiore al cagliaritano Astori), il sempre più forte Marchisio, magari il rigenerato Pepe e gli attaccanti Matri, Borriello e lo sfortunatissimo Quagliarella. Ce ne siamo dimenticati qualcuno?
La Juve sembra una squadra mai doma, capace di combattere anche nelle partite che sembrano meno propizie. Basti pensare alla rimonta di Napoli, dall'1-3 al 3-3 sfruttando anche la stanchezza dei partenopei.
D'altronde 17 partite senza sconfitte non possono essere considerate solo un caso. Per certi versi la Juventus attuale ricorda un pò quella di Lippi del 1994/95, combattiva, arcigna e affamata dopo nove anni di digiuni e vacche magre. Bella e sbarazzina come sanno essere le provinciali che non hanno nulla da perdere.
In pratica, col Cagliari sarà partita aperta perchè, si può star certi, i bianconeri non snobberanno l'avversaria ma giocheranno come se fosse una finale, l'ennesima di questo loro campionato. Questo è lo spirito di Conte, trasmesso ai suoi ragazzi. Che i giocatori del Cagliari ne tengano conto...

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