sabato 29 ottobre 2011

L'AQUILA BIANCOCELESTE CONTINUA A VOLARE



La Lazio guidata dall'ex mister Reja entra di diritto in questa stagione nel gruppo di squadre pretendenti allo scudetto. Sfumata la possibilità di partecipare la scorsa stagione alla coppa che conta e solo per differenza reti nei confronti dell'Udinese, quest'anno il presidente filosofo biancoceleste Lotito ha messo mano al portafogli, spendendo bene e tanto, e offrendo all'allenatore ex rossoblù Reja una squadra dall'organico di prim'ordine. In porta il ritrovato Marchetti, ex di turno contestato ma, che piaccia o no, ottimo portiere ormai pienamente recuperato dopo "l'esilio sardo".
Per il resto, l'undici biancoceleste può contare su una formazione molto forte fisicamente e tecnicamente, con il morale a mille per i risultati ottenuti fin quì e per lo slancio che la vittoria nel derby ha dato ai ragazzi di Reja. Non giocherà Biava e ci sarà Stankevicius. Fuori anche Mauri e Matuzalem sulla linea mediana, Lulic giocherà a sinistra, in attacco giocheranno i temibili Hernanes, Klose e Cisse.
Ecco le possibili formazioni:
Cagliari (4-3-1-2): Agazzi; Pisano, Canini, Ariaudo, Agostini; Biondini, Ekdal, Nainggolan; Cossu; T. Ribeiro, Nené. A disp.: Avramov, Perico, Murro, Rui Sampaio, Larrivey, Ibarbo, El Kabir. All.: Ficcadenti.
Squalificati: Conti.
Indisponibili: Eriksson, Astori, El Kabir

Lazio (4-3-3): Marchetti; Konko, Dias, Stankevicius, Radu; Brocchi, C. Ledesma, Lulic; Hernanes; Klose, Rocchi A disp.: Bizzarri, Scaloni, Diakite, Zauri, Cana, Cissé, Kozak. All.: Reja.
Squalificati: nessuno.
Indisponibili: Mauri, Gonzalez, Matuzalem, Biava.

giovedì 27 ottobre 2011

COL CESENA E' MANCATO IL CORAGGIO?


Nonostante l’ennesimo pareggio, restiamo agganciati alla parte nobile della classifica. La graduatoria si sta via via ben delineando. Juventus in testa, Lazio, Udinese e Napoli a seguire, e il Milan che a suon di vittorie ormai rientra nel gruppo che si giocherà campionato e coppe.
Manca l’Inter, ancora lontana e fuori forma, e manca la Roma, un cantiere aperto a cui serve un pò di tempo ma che lascia intravedere delle prospettive interessanti.
Il Cagliari è comunque lì in alto, e forse la vera sorpresa del campionato è proprio la compagine rossoblu. Tanti i pareggi dei cagliaritani, ma solo quello di ieri è stato deludente. A Cesena abbiamo assistito al peggior Cagliari della stagione e ad una partita inguardabile sia da una parte che dall’altra. Sono comunque cinque turni consecutivi che il Cagliari fa risultato, sconfitto una sola volta nella strana gara di Palermo.
La difesa è solida, dove Ariaudo non fa rimpiangere l’infortunato Astori, e l’impegno complessivo non sembra mancare. Ma allora cosa manca per un possibile grande salto verso le zone di classifica che valgono l’Europa? Probabilmente un pò di cattiveria e cinismo. La partita di ieri ha messo in luce la pochezza in tal senso dei ragazzi di Ficcadenti. Obbiettivamente una squadra che mira in alto, in una gara come quella di ieri, una volta in vantaggio grazie ad un calcio di rigore e con gli avversari al tappeto, e con il pubblico che inveiva contro la propria squadra sarebbe forse bastato soltanto crederci, aspettare e affondare il colpo mortale. E invece… 
I rossoblu hanno prima cercato di controllare e addormentare la gara, già lenta e noiosa a prescindere, ma non hanno mai ha cercato il colpo per il raddoppio. Non si capisce bene se sia un atteggiamento della squadra o magari una problematica di tipo psicologico o se invece il tatticismo quasi esasperante del mister Ficcadenti non sia poi la causa di questo “non proporsi” in avanti.
Se siamo in alto in classifica sicuramente il mister ha grandi meriti e sentire che “la piazza” lo vorrebbe esonerato è francamente deleterio. Non per questo non dobbiamo criticare a prescindere. E allora andiamo nel dettaglio dell’analisi tattica: finalmente Cossu gioca da trequartista o meglio, gioca libero di muoversi come meglio crede.
Francamente non si comprendono però alcune altre dinamiche. In primis Conti gioca da difensore aggiunto, imposta l’azione ma non segue poi in fase di inserimenti per offendere. Seguono gli altri centrocampisti troppo schiacciati all’indietro e quasi mai in posizione per recuperare le seconde palle. Continuano a proporsi in fascia i due terzini ma cross non ne arrivano, sia perché è complicato per Pisano e Agostini fare avanti e indietro per tutta la gara, sia perché comunque non sono proprio dei cursori in grado di mettere palle in mezzo precise da sfruttare al meglio.
Le due punte devono costantemente allargarsi per contenere e difendere. Per loro è un enorme dispendio di energie e ciò comporta poca lucidità dovuta alla stanchezza che un gioco simile comporta, quasi sempre fuori posizione in area dove arrivano spesso in ritardo e con l’aggravante che nessuno di loro rappresenta un punto di riferimento costante al centro dell’attacco. Non è questione di uomini, perché sia Thiago Ribeiro che Nenè che Larrivey si devono sacrificare in egual misura ottenendo l’identico risultato: non segnano, ma nemmeno tirano in porta.
Insomma: prima non prenderne? Concetto interessante, forse insufficiente a lungo andare, almeno con la regola dei tre punti per vittoria. Il gioco che propone il Cagliari non è bello e manca anche di quella “spensieratezza” tipica dei rossoblù di Allegri e poi in parte anche di Donadoni. Questo modo di giocare e l’atteggiamento che ne deriva ricorda, anche se solo lontanamente, quello del Cagliari guidato da Bisoli. Tutti sacrificati a difendere. Ricordate i pareggi con Bisoli? Il clima però è ben altra cosa e il paragone è anche forzato, ma il problema resta: il Cagliari non segna e l’atteggiamento non è né cinico né di piena convinzione. Atteggiamento psicologico e atteggiamento tattico da rivedere.

Davide Zedda

CESENA-CAGLIARI 1-1, I VOTI


Agazzi 6: Evita il "senza voto" per alcune uscite in presa alta. Per il resto gli attaccanti del Cesena gli fanno fare quasi da spettatore. Candreva non gli dà scampo dal dischetto.

Pisano 6,5: Più vivace in avanti rispetto all'altro uomo di fascia Agostini, ma non sempre preciso al cross. Ma dalla sua parte è difficile passare.

Canini 6,5: Peccato per quel fallo che costa il pareggio del Cesena, ma col pallone che sta per arrivare in faccia chiunque avrebbe teso le braccia per proteggersi. Al solito, sicuro e difficilmente superabile.

Ariaudo 6,5: Pochi patemi ma comunque tiene botta per tutta la partita. "Riserva di lusso".

Agostini 6: Spinge poco ma dalle sue parti Martinez è un cliente al quale non dare troppa briglia sciolta.

Biondini 6,5: Cala nella ripresa, come tutta la squadra. Nel pur non bellissimo primo tempo, uno dei migliori per corsa, interdizione e apporto alla manovra. Ma anche lui è pur sempre un essere umano!

Conti 5,5: Strano, il capitano avrà la prima squalifica alla decima giornata. Sta migliorando sotto questo punto di vista. L'ammonizione per quella palla calciata addosso a Comotto se la poteva risparmiare. Soffre un pò anche lui in mezzo al campo ma non era proprio giornata.

Nainggolan 5,5: Vale lo stesso discorso di sofferenza fatto su Conti, in più lui rischia anche l'espulsione per un secondo fallo che Doveri non sanziona con il secondo giallo.

Cossu 6: Tornato al suo ruolo preferito, dietro le due punte, sembra l'unico in grado di accendere la luce. Ma non riceve tanto aiuto là davanti e così la pericolosità del Cagliari è prossima allo zero.

Nenè 6: La sufficienza perchè trasforma il rigore e si sblocca dopo tanti mesi. Ma per il resto tanti pasticci e poca pericolosità.

Thiago Ribeiro 5: Impalpabile. Non era la sua giornata.

Larrivey 5: Per non dispiacere Ribeiro, del quale prende il posto nella ripresa, ne segue le stesse gesta, di totale anonimato.

Rui Sampaio e Ibarbo: senza voto.

Ficcadenti 5,5: Va bene il pari che fa classifica, e va bene che in campo non giocava lui, ma quando si gioca così male come ieri un pò è anche colpa sua.


CESENA-CAGLIARI 1-1, il tabellino

9° GIORNATA (26 ottobre 2011)
CESENA-CAGLIARI  1-1
CESENA: Antonioli, Comotto (83' Ceccarelli), Von Bergen, Rodriguez, Lauro, Parolo, Guana, Candreva, Martinez (87' Malonga), Ghezzal (72' Bogdani), Eder. A disposizione: Ravaglia, Meza Colli, Rossi, Djokovic. Allenatore: Giampaolo.
CAGLIARI: Agazzi, Pisano, Canini, Ariaudo, Agostini, Biondini (75' Rui Sampaio), Conti, Nainggolan, Cossu, Nenè (91' Ibarbo), Thiago Ribeiro (57' Larrivey). A disposizione: Avramov, Gozzi, Perico, Ekdal. Allenatore: Ficcadenti.
Arbitro: Doveri di Roma.
Reti: 20’ rig. Nenè (Ca), 45’ rig. Candreva (Ce).
Spettatori: 6.000 circa.
Statistiche Cagliari: Falli 19(112); Corner 1(30); Tiri in porta 3(32); Tiri fuori 0(36); Fuorigioco 3(13). Ammoniti 3(18): Conti, Canini, Nainggolan.
(tra parentesi i totali di campionato)

mercoledì 26 ottobre 2011

UN ALTRO PARI PER IL PEGGIOR CAGLIARI DELLA STAGIONE



Nel primo tempo sembrava che al Cagliari che continua ad avere serie difficoltà a tirare nella porta avversaria potesse bastare un rigorino per avere ragione del Cesena che, quanto a pericolosità offensiva, pare essere messo anche peggio.
Poi sul finire del primo tempo arriva un rigore anche per la squadra romagnola, forse l'unico modo col quale poteva giungere alla rete una squadra sfiduciata e sull'orlo di una crisi di nervi, e alla fine le due squadre chiudono un probabile 0-0 con un gol per parte senza aver quasi mai tirato in porta. Una ottima media realizzativa per entrambe, non c'è che dire!
Un brutto Cagliari, una brutta partita, con pochi sprazzi di gioco palla a terra ma che con il minimo sforzo, cioè il rigore trasformato da Nenè a metà del primo tempo, poteva portare a casa l'intera posta. La squadra di Giampaolo infatti non riusciva mai a impensierire la porta di Agazzi e con un pizzico di cinismo in più si sarebbe potuta chiudere la partita, come successe a Lecce nemmeno un mese fa.
Invece poi l'arbitro Doveri punisce Canini che si protegge la faccia su un tiro di Eder e Candreva pareggia il conto dal dischetto proprio allo scadere del primo tempo. Il morto è resuscitato, ma solo a metà. Nella ripresa i romagnoli ci provano ma senza costrutto.
Il Cagliari difensivo regge senza particolari patemi e dimostra di essere una sicurezza. Quello dal centrocampo in su è invece praticamente nullo e il Cesena potrebbe anche sperare di vincere la prima partita di questo campionato. Peccato che in avanti non abbia gente come Ibrahimovic o Di Natale e il risultato non cambia: 1-1 anche al novantesimo. Alla fine al Cagliari è andata anche bene.

martedì 25 ottobre 2011

SERIE A, 8a GIORNATA, TUTTI I TABELLINI



FIORENTINA-CATANIA 2-2. FIORENTINA: Boruc, De Silvestri, Gamberini, Natali, Pasqual, Behrami, Montolivo, Munari (60′ Vargas), Cerci (73′ Romulo), S. Silva (82′ Gilardino), Jovetic. CATANIA: Andujar, Bellusci, Legrottaglie, Spolli, Izco, Almiron (79′ Barrientos), Lodi, Delvecchio, Marchese (73′ Lanzafame), Maxi Lopez, Catellani (62′ Bergessio). ARBITRO: Giannoccaro (Lecce). RETI: 19′ Jovetic (F), 43’ Delvecchio (C), 61′ Jovetic (F), 81′ Maxi Lopez (C).

JUVENTUS-GENOA 2-2. JUVENTUS: Storari Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Pirlo, Marchisio, Pepe (90' Del Piero), Vucinic (84' Krasic), Matri, Estigarribbia (67' Pazienza). GENOA: Frey, Mesto, Dainelli, Moretti, Antonelli, Rossi (82' Jorquera), Veloso, Seymour (72' Kucka), Jankovic (63' Caracciolo), Merkel, Palacio. ARBITRO: Romeo (Verona). RETI: 6’ Matri (J), 31’ Rossi (G), 58’ Matri (J), 85’ Caracciolo (G).


LECCE-MILAN 3-4. LECCE: Benassi, Oddo, Tomovic, Esposito, Mesbah, Obodo, Strasser, Giacomazzi, Grossmueller (59' Bertolacci), Cuadrado (80' Ofere), Corvia (72' Giandonato). MILAN: Abbiati, Abate, Nesta, Yepes, Antonini, Nocerino, Van Bommel, Ambrosini (46' Aquilani), Robinho (46' Boateng), Cassano (88' El Shaarawy), Ibrahimovic. ARBITRO: Peruzzo (Schio). RETI: 4’ Giacomazzi (L), 30’ rig. Oddo (L), 37’ Grossmuller (L),  49', 55' e 63' Boateng (M), 83’ Yepes (M).


INTER-CHIEVO 1-0. INTER: Julio Cesar, Maicon, Lucio, Chivu, Nagatomo, Zanetti, Thiago Motta, Cambiasso, Sneijder (67’ Stankovic), Pazzini (79’ Castaignos), Zarate (90’ Obi). CHIEVO: Sorrentino, Frey, Morero, Cesar, Jokic, Vacek, Bradley, Hetemaj (76’ Thereau), Cruzado, Paloschi (66’ Moscardelli), Pellissier. ARBITRO:  Celi (Campobasso). RETE: 34’ Thiago Motta.
PARMA-ATALANTA 1-2. PARMA: Mirante, Zaccardo, Paletta, Lucarelli, Gobbi, Biabiany (68' Valiani), Morrone, Jadid, Modesto (73' Valdes), Giovinco, Floccari (8' Pellè). ATALANTA: Consigli, Masiello, Lucchini, Capelli, Peluso, Schelotto (85' Bellini), Cigarini (74' Carmona), Padoin, Bonaventura (80' Brighi), Moralez, Denis. ARBITRO: Brighi (Cesena). RETI: 55' e 58' Moralez (A), 80' Valdes (P).
ROMA-PALERMO 1-0. ROMA: Stekelenburg, Cassetti, Burdisso, Juan (78' Heinze), Josè Angel, Pizarro, De Rossi, Gago, Lamela (83' Bojan), Borriello (70' Perrotta), Osvaldo. PALERMO: Tzorvas, E. Pisano, Silvestre, Migliaccio , Balzaretti, Acquah (81' Miccoli), Barreto, Della Rocca (54' Cetto) , Zahavi (30' Ilicic), Hernandez, Pinilla. ARBITRO: Bergonzi (Genova). RETE: 8' Lamela.
SIENA-CESENA 2-0. SIENA: Brkic, Vitiello, Rossettini, Terzi, Del Grosso, Mannini (79' Contini), D'Agostino (71' Vergassola), Gazzi, Brienza, Gonzalez (67' Angelo), Calaiò. CESENA: Antonioli, Ceccarelli, Von Bergen, Rodriguez, Lauro, Candreva, Guana (59' Livaja), Parolo, Ghezzal (46' Malonga), Eder, Bogdani (88' Djokovic). ARBITRO: Rizzoli (Bologna). RETI: 7' Gonzalez, 53' Calaiò.
UDINESE-NOVARA 3-0. UDINESE: Handanovic, Benatia, Danilo, Domizzi (87' Neuton), Ferronetti (78' Ekstrand), Isla, Badu, Asamoah, Armero, Torje (74' Floro Flores), Di Natale. NOVARA: Fontana, Garcia, Centurioni, Paci, Dellafiore, Porcari, Radovanovic, Rigoni (63' Gemiti), Pesce (51' Maggiorini), Pinardi, Morimoto (60' Granoche). ARBITRO: Guida (Torre Annunziata). RETI: 33' Di Natale, 40' Domizzi, 49' Di Natale.


BOLOGNA-LAZIO 0-2. BOLOGNA: Agliardi, Raggi, Portanova, Cherubin, Morleo, Casarini (59' Pulzetti), Mudingayi, Kone (59' Gimenez), Ramirez, Di Vaio, Acquafresca (80' Vantaggiato). LAZIO: Marchetti, Konko, Biava, Dias, Radu, Lulic (87' Sculli), Ledesma, Matuzalem (72' Cana), Hernanes (64' Scaloni), Cissè, Klose. ARBITRO: Damato (Barletta). RETI: 24' aut. Acquafresca, 48' Lulic.
CLASSIFICA: Udinese 15; Lazio 14; Juventus 13; Cagliari 12; Napoli, Roma, Milan 11; Palermo, Catania 10; Fiorentina, Siena, Genoa, Chievo, Parma 9; Atalanta (-6) 8; Inter 7; Novara 5; Bologna, Lecce 4; Cesena 2.

CESENA E UNO ZOMBIE DA NON RESUSCITARE



Guardando al passato abbiamo appreso che il campo del Cesena (da quest’anno in sintetico) per il Cagliari è sinonimo di sfiga. Bene, allora lasciamo perdere e per non pensarci troppo andiamo a conoscere meglio la formazione romagnola allenata dal traballante Giampaolo, che tanto bene lavora, ma spesso poco raccoglie.
I bianconeri, pur non avendo ancora vinto neppure una gara, rappresentano comunque un’insidia anche per via del fatto che la classifica è bugiarda nei loro confronti. Il loro gioco non è male: si sviluppa per vie orizzontali, Giampaolo chiede sempre agli esterni di giocare la palla praticamente sulla riga del fallo laterale per permettere alla linea mediana di potersi inserire o sovrapporre.
Un gioco spesso lento ma ben ragionato. Con mister Giampaolo tutto deve essere una scienza, mai nulla deve essere lasciato al caso. Vediamo gli uomini che compongono la rosa titolare: in porta il quarantaduenne e bravissimo Antonioli, esperienza e grandi capacità tecniche.
La difesa è composta da quattro uomini: Ceccarelli, Von Bergen, Rodriguez e Lauro. Non certo una linea imperforabile: nove reti subite non sono poche.
La linea mediana, sempre a quattro, vede protagonisti quattro validi ed interessanti giocatori: Guana, Parolo, Ghezzal e Candreva. Così pure in attacco, a dispetto delle sole due reti segnate fino ad oggi, mister Giampaolo sceglie due uomini tra Mutu (che però non dovrebbe giocare), Bogdani e il bravo e promettente Eder.
Dall’altra parte il Cagliari formato trasferta che sembra essere forse il miglior Cagliari possibile, pertanto i rossoblu devono andare ad approfittare del terribile momento che il Cesena attraversa e punire senza pietà. Troppe volte nella storia il Cagliari, ha fatto miracoli, facendo risorgere i morti. Questa volta no: bisogna dimostrare maturità e vincere.

Davide Zedda


CESENA, UN TABU' DA SFATARE



Solo il Franchi di Firenze è più "sfigato" del campo di Cesena. Sul campo della squadra romagnola infatti il Cagliari ha vinto solo una volta (nel lontano 1960/61, 1-0 il punteggio), e per il resto sono arrivate 7 sconfitte e 8 pareggi, con appena 6 gol segnati in 16 partite.
Un autentico disastro. Per rendere l'idea della difficoltà dei rossoblù su questo campo basti pensare che l'ultimo gol realizzato risale addirittura alla stagione 1984/85, in serie B, con Uribe (pensa un pò), il cui gol fu utile per tirar fuori un pareggio per 1-1. Dopo di allora, quattro sconfitte e un pareggio per 0-0.
E' quindi l'occasione giusta per l'attacco per sbloccarsi e magari tirar fuori qualche punto, visto che le serie negative sono fatte per essere interrotte, sia quella a Cesena che quella dei gol segnati dal Cagliari nelle ultime due partite di questo campionato, cioè zero.
E' proprio questa anemia offensiva che comincia a preoccupare, che non può essere solo frutto del caso o della sfortuna, ma che analizzando un pò numeri e schemi, fa capire alcune cose poco positive di questo inizio di campionato pur molto positivo sotto tanti aspetti, in primis quello della classifica. Tradotto: se ci sono tanti difetti da migliorare e la classifica è molto buona e non casuale, probabilmente il Cagliari non è lassù per miracolo ma in teoria potrebbe fare ancora meglio, almeno in attesa che le "grandi" si sveglino. Fa una grinza questo ragionamento?
Insomma, cosa non va, "sfiga" e traverse a parte? L'attacco, si capisce. I numeri ci raccontano che in media il Cagliari in queste prime 7 giornate ha una media bassa di occasioni nitide da rete, dove per nitide si intendono pali, traverse, palle davanti al portiere o molto vicine allo specchio, o comunque reali occasioni per segnare, vanificate solo per errori di mira o miracoli dei portieri avversari. Cosa dice questa famigerata "media"? Che in ogni partita finora giocata, la squadra di Ficcadenti ha creato (numero arrotondato per eccesso) 3 palle gol nitide.
Quindi che evince da ciò? Che gli schemi offensivi di Ficcadenti e lo stato di forma attuale degli attaccanti non producono tantissimo in zona gol nonostante la notevole mole di gioco del centrocampo, e quando la percentuale realizzativa non è elevata (come a Roma, col Novara e a Lecce) le partite finiscono senza reti. Il caso di Palermo è un'eccezione: almeno 5 palle gol (e 2 in rete) e tutte nella ripresa, ma coi siciliani un pò rilassati per il risultato già acquisito.
Altri spunti di riflessione: il Cagliari ha la fascia destra debole, almeno per quanto riguarda gli schemi offensivi. Come si nota ciò? Ebbene, degli 8 gol segnati finora, ben 5 sono partiti dalla fascia sinistra, ergo il gol di Conti contro la Roma, i due contro il Novara e i due contro il Lecce. Nessuno spunto sulla fascia destra ha invece prodotto alcuna rete, nonostante 7 dei gol totali segnati siano stati segnati con il piede destro.
Sono solo numeri? Forse, ma dalla matematica si capiscono tante cose.
Al contrario la difesa si è rivelata finora affidabile, e grazie ad essa i pochi gol segnati hanno fruttato così tanti punti in classifica. Cinque soli i col subiti, e facendo un paio di considerazioni si nota che tre di questi sono stati presi a Palermo nell'unica giornata storta del reparto arretrato, mentre gli altri due sono stati segnati in pieno recupero e con la rilassatezza di partite già vinte (Roma e Novara). In pratica: quattro volte su sette Agazzi è rimasto imbattuto. Anche questo non può essere un caso, palo di Santana a parte.
La speranza per tenere questa classifica così bella è quella che quando si sveglieranno gli attaccanti (si spera) ciò non coinciderà con il letargo dei difensori. Ma in questo campionato fin qui così strano ci si può aspettare di tutto.
Ma per ora ai criticoni per forza di cose, si esibisca un quarto posto in solitudine che ha bisogno di poche spiegazioni per una squadra che non è una corazzata di giocatori da top-team.

lunedì 24 ottobre 2011

IN CASA NON SI VINCE MA LA CLASSIFICA RIDE



Due partite in casa e due punti fatti. Prima il bunker senese, poi il Napoli ieri, pareggio giusto e divertente. Si sperava di raccogliere almeno quattro punti dopo questo doppio turno casalingo ma non è andata cosi'. E' positivo il fatto che da quattro gare non subiamo gol ma è anche vero che, fatto ormai abbastanza chiaro, segniamo poco.
In casa non si vince. Le ultime tre gare casalinghe hanno visto i rossoblù non segnare e pareggiare sempre per 0-0. Pareggi che comunque devono essere giudicati positivi poiché giunti prima contro la capolista Udinese e ieri contro la corazzata Napoli, inframezzati dalla partita di domenica scorsa contro il Siena dove spazi per affondare il colpo vincente davvero non ce n'erano.
In virtù della forza degli avversari è davvero triste sentire tante critiche nei confronti degli attaccanti del Cagliari che forse non sono al meglio della condizione ma di certo si muovono bene, combattono, aiutano dietro, collezionano pali. Come si dice in questi casi manca solo il gol e mi si permetta, ieri i nostri avanti "culo" non ne hanno certo avuto.
E allora occhio alla prossima. Concentrarsi per l'impegno di mercoledì contro il fanalino di coda Cesena diventa priorità assoluta. La panchina dell'ex Giampaolo è appesa a un filo. L'organico del Cesena non è male e per loro sarà comunque "la partita della vita". Forse una delle peggiori trasferte che potevano capitarci in questo momento.
Il Cagliari nella sua storia ha fatto "risorgere" spesso squadre morte, condannate o in difficoltà e pertanto lo scontro di mercoledì ci permetterà di capire per bene di che pasta sono fatti i rossoblù. Siamo quarti in classifica, forse non ci compete stare così in alto, forse è solo un caso... Forse, perché tanto fin dalla partita contro il Cesena avremo diverse indicazioni per comprendere dove possiamo arrivare. Basta aspettare solo fino a mercoledi notte.
 
Davide Zedda

domenica 23 ottobre 2011

CAGLIARI-NAPOLI 0-0, I VOTI

Agazzi 7: Un'ottima uscita su Zuniga e parata su colpo di testa ravvicinato di Santana nel primo tempo. Nella ripresa salva su Maggio. Può bastare per appioppargli un buon voto. Imbattuto da quattro partite.

Pisano 6: Ha poca occasione di spingere in avanti e spesso manca in precisione. Alti e bassi, deve uscire nella ripresa per una manata fortuita di Agazzi.

Agostini 6: Meno cross del solito e quando gli capita l'occasione di farlo, mette troppa potenza nel suo piede sinistro. Rimedia con l'esperienza a qualche sbavatura.

Canini 6,5: Di testa svetta ma coi piedi in alcuni disimpegni fa venire i brividi. In ogni caso, prova ancora una volta positiva.

Astori s.v.: Era partito bene, ma dopo venti minuti su un recupero difensivo Lavezzi lo stende e deve lasciare anzitempo la partita.
Ariaudo 7: Lo dicevamo una settimana fa: questo ragazzotto non gioca solo perchè Canini e Astori due titolari non perdono un colpo. Stavolta deve sostituire Astori dopo venti minuti e non lo fa per nulla rimpangere. Un titolare aggiunto.

Biondini 7: Settepolmoni. Nel primo tempo a volte fa confusione, nella ripresa cresce e lo di vede dappertutto a sradicar palloni agli avversari. Ahi, se avesse anche il piedino fatato...

Nainggolan 6,5: Anche lui pasticcia troppo nel primo tempo, dove i napoletani fanno soffrire il loro sovrannumero a centrocampo. Nella ripresa, torna quello di sempre e diventa un bunker (quasi) insuperabile. Un suo gran tiro nel primo tempo colpisce la traversa: che disdetta!

Conti 6: Gioca più coperto del solito. Solite geometrie ma pochi spunti là davanti. In uno di questi con un colpo di testa stava per tornare la bestia nera dei partenopei.

Cossu 7: Ci voleva il Napoli per far tornare il Cossu d'annata. Stavolta corre, combatte, crossa e cerca di dare inventiva a un attacco in difficoltà. Ci riesce in parte ma alcune sue giocate hanno strappato applausi.

Thiago Ribeiro 5,5: E' sempre troppo lontano dalla porta e praticamente non tira mai. Anzi, una volta si, ma la sua conclusione è abbondantemente a lato. Stavolta tanto lavoro per poco costrutto.

Nenè 5: Se avesse segnato al quinto minuto la partita si sarebbe spaccata, creando chissà quali scenari. Ma l'attaccante brasiliano ha le polveri bagnate, e sbaglia una quantità impressionante di appoggi e di controlli. Aspettiamo che si sblocchi.

Ficcadenti 6: La sua squadra non gioca male per niente ma alla fine crea poche occasioni da rete. Non ingannino le due traverse o le mischie fuori area, o l'occasione di Nenè (nata da un errore di un difensore napoletano): sarà che lo schema a tridente comincia a mostrare i suoi limiti con il materiale umano a disposizione? Ai posteri l'ardua sentenza...

CAGLIARI-NAPOLI 0-0, il tabellino

8° GIORNATA (23 ottobre 2011)
CAGLIARI-NAPOLI  0-0
CAGLIARI: Agazzi, Pisano (88’ Perico), Canini, Astori (21’ Ariaudo), Agostini, Biondini, Conti, Nainggolan, Cossu, Nenè, Thiago Ribeiro (78’ Ibarbo). A disposizione: Avramov, Rui Sampaio, Ekdal, Larrivey. Allenatore: Ficcadenti.
NAPOLI:. De Sanctis, Campagnaro, Fernandez, Aronica, Zuniga, Gargano (72’ Inler), Dzemaili, Dossena, Santana (68’ Maggio), Lavezzi (55’ Hamsik), Cavani. A disposizione: Rosati, Fideleff, Mascara, Cannavaro. Allenatore: Mazzarri.
Arbitro: Banti di Livorno.
Spettatori: 16.000 circa.
Statistiche Cagliari: Falli 19(93); Corner 7(29); Tiri in porta 3(29); Tiri fuori 4(36); Fuorigioco 2(10). Ammoniti 3(15): Conti, Cossu, Nenè.
(tra parentesi i totali di campionato)

DIFESA DI FERRO E ATTACCO ANEMICO: ALTRO 0-0



E sono tre. Stavolta i fuochi d'artificio solitamente sparati nelle sfide isolane tra Cagliari e Napoli non ci sono stati e ciò ha decretato l'ennesimo (il terzo consecutivo) pareggio casalingo del Cagliari senza segnare nè subire reti.
In che modo vedere il famigerato bicchiere? Mezzo pieno o mezzo vuoto? Mezzo pieno per la pericolosità offensiva di chi si aveva di fronte, e per essere riusciti a non subire reti nemmeno stavolta, dando dimostrazione, se ce ne fosse ancora bisogno, di una difesa tra le più solide del campionato.
Mezzo vuoto se si pensa che due partite casalinghe avrebbero potuto fruttare qualche punto in più e una classifica (pur ottima) ancora migliore. Un esame non passato, insomma. Mezzo vuoto anche perchè l'attacco comincia a destare qualche preoccupazione per l'incapacità di realizzare le poche occasioni pulite che capitano durante una partita. Da sottolineare il "poche", con riferimento alle occasioni, e questa è un'ulteriore preoccupazione.
Tralasciando queste considerazioni e i soliti "se" si è vista, come dai più immaginato, una partita aperta e ben più piacevole di quella col Siena, anche grazie al Napoli che fa giocare di più ma può colpire in modo letale ad ogni distrazione.
Nel primo tempo, piacevole e ricco di occasioni come di errori grossolani da entrambe le parti, lo zero a zero è bugiardo. Le occasioni infatti sono state varie e tutte e due le squadre potevano sbloccare il risultato: il Cagliari con una occasionissima di Nenè che dopo cinque minuti spreca davanti a De Sanctis, e poi ancora con lo stesso attaccante e Nainggolan che colpiscono la traversa; il Napoli due volte con Santana (un palo e un colpo di testa deviato da Agazzi) e in qualche altra occasione finita fuori di poco. Ma niente da fare, il risultato non si sblocca.
Nella ripresa la squadra di Mazzarri, anche un pò fallosa a dire il vero (ne fa le spese Astori che, toccato duro da Lavezzi, deve uscire già a metà del primo tempo), cala il ritmo e il pressing e i rossoblù prendono decisamente le redini del gioco, ma senza creare delle vere occasioni da rete. 
Anzi, nel finale è proprio Agazzi a salvare su Maggio e ad evitare un'altra beffa come quella della passata stagione. E a suon di 0-0 di Bisoliana memoria il Cagliari resta terzo in classifica. In solitudine, Lazio permettendo. 
A quanto pare nessuna ha ancora voglia di correre, in serie A quest'anno. Bisognerebbe approfittarne.