giovedì 12 gennaio 2012

LO STRANO CASO DEL "LARRY"


Da quando è arrivato a Cagliari ha sempre diviso la tifoseria rossoblù.
C'è chi lo ama e lo difende e chi invece non ha dubbi: non è calciatore adatto alla causa del Cagliari, forse potrebbe al massimo giocare in Lega Pro. Parliamo di Joaquim Larrivey, professione attaccante, aspirante bomber.
Storia particolare quella dell'argentino, El Bati, chiamato così nel suo paese per la somiglianza, obiettivamente solo fisica, con il grande campione ex viola Batistuta. Cellino lo scopre quando proprio in Argentina nel 2006 Larrivey gioca nell'Huracan, squadra di seconda divisione (la serie B italiana per intenderci). Gli piace, e nel 2007 arriva a Cagliari per specifica volontà del presidente rossoblù.
Viene presentato con grande entusiasmo: arriva da una stagione da protagonista, ben 20 reti. Comincia ad allenarsi, segna tanto sia in allenamento che nel pre campionato. I compagni di squadra ne sono entusiasti. Forte fisicamente, difficile da arginare dicono...
Comincia il campionato, in panchina siede Giampaolo, Larrivey è titolare. Si procura un rigore contro la Juve, colpisce un palo la giornata successiva contro il Parma. Continua a giocare: non segna, non colpisce più pali, non si vede quasi in campo, finisce in panchina ma entra sempre a partita in corso.
Cellino allontana Giampaolo e chiama Sonetti. L'argentino piace anche al vulcanico tecnico di Piombino e Larrivey ritorna titolare. Continua a far male, non segna, non partecipa alla manovra, non tira e non stoppa una palla. I maligni cominciano a dire che Cellino, orgoglioso e deluso, imponga di farlo giocare. Il Cagliari è in rovina, la serie B sembra scontata, via Sonetti, il presidente chiama per la seconda volta a guidare i rossoblù Davide Ballardini.
E Larrivey? Titolare. Allora e vero, lo pretende Cellino, è la voce che gira sicura. Gol fatti? Zero. Anche Ballardini capisce che è ora di mandarlo in panca specie dopo la gara in casa della Juve finita 1-1, dove Larry (lo si chiama ormai così), dimostra di non essere cosa, si mangia un gol impossibile solo davanti al portiere tirando però dal limite dell'aria. Il ragazzo è in crisi, forse non è pronto per la serie A, forse è questione di ambientamento.
Finalmente a fare i gol ci penserà Acquafresca in quella che ricorderemo come la stagione della salvezza miracolosa. Ma ecco che arriva il gran giorno per fare festa. All'ultima di campionato il Cagliari è già salvo, ospita la Reggina al Sant'Elia per una sorta di festa comune per la salvezza ottenuta in maniera incredibile anche dai calabresi. Ballardini schiera titolare Larrivey e sotto la sud Joaquin segna il gol del vantaggio iniziale esultando timidamente a mani giunte in segno di scusa per i tifosi. Un bel gesto, in tanti gli vogliono comunque bene.
Inizia la nuova stagione, Cellino richiama Giampaolo in panchina e Larrivey? Subito titolare e in gol alla prima di campionato contro la Lazio. Gol del vantaggio, ma la gara poi la vince la formazione romana per 1-4 .
Inizia, o continua, dipende dai punti di vista il peggioramento dell'argentino. Non ne indovina davvero nessuna. Finisce prima in panchina, poi in tribuna, poi in prestito in Argentina. Finalmente, osserva la maggioranza dei tifosi cagliaritani, ma Larry continua ad avere estimatori, davvero curiosa l'intera vicenda.

Il ritorno

Ceduto solo in prestito da un Cellino che non vuole perdere la sua personale scommessa, Larrivey rientra in Sardegna per la successiva stagione. Abile e arruolato, e titolare. La maggioranza dei tifosi si dispera, i pochi estimatori sperano...
In panchina siede Allegri, come sempre Larry parte titolare. Combina poco, siede quindi spesso in panchina ma segna, prima un gol nell'incredibile gara contro il Napoli finita poi 3-3, e "addirittura" sigla una doppietta in casa contro il Livorno segnando perfino con un pallonetto dai 45 metri.
Eccolo, dicono i suoi sostenitori, ecco quanto è forte Larrivey, vedrete ora, vedrete nelle prossime gare. Non si vedrà più nulla, una meteora, tre gol in campionato, cinque in totale e tutti in casa. Due gol regolari, poi annullati, a dire al vero li fece anche in trasferta, rispettivamente contro Siena e Lecce. È anche sfigato...
E via di nuovo panchina e tribuna e qualche partita giocata subentrando in corsa specie nei momenti della disperazione. Il Cagliari di Allegri è forte, e con davanti Matri, Acquafresca e Cossu alle loro spalle, spazio per l'argentino davvero non se ne trova.
Finita? Sembra di sì per la gioia di quasi tutti. Passa un anno, si arriva quindi all'estate 2011 e Larrivey ritorna. Vuole dimostrare a tutti quanto vale, è molto determinato.
Parte bene e realizza in Coppa Italia ben 3 gol contro l'Albinoleffe, esagerato! Visto che è forte? Ma no, è un bidone, rispondono coloro che proprio non ne possono più di rivederlo nel Cagliari. Come sempre parte titolare, gradito da Donadoni ma anche da Ficcadenti, segna in casa contro il Novara (di giorno 17), segna ancora e contro il Genoa arriva a quota tre reti realizzando il gol del vantaggio dal dischetto mentre mezzo stadio gli fischiava contro. I fischi mentre si batte un rigore per la tua squadra non li merita nessuno.
Dai Larrivey, tieni duro e segna ancora, magari a Torino domenica contro la Juve. Così Cellino potrà dire per l'ennesima volta: "ve l'avevo detto"!

(Davide Zedda)

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