giovedì 22 dicembre 2011

CAGLIARI-MILAN 0-2, LE PAGELLE



Agazzi 6: Sbaglia l'uscita all'inizio e ci scappa il vantaggio milanista. Peccato perchè per il resto compie perfettamente il suo dovere, salvando dal tracollo su Aquilani e poi su Pato.

Pisano 6: Nel complesso meglio di altre volte, anche nell'intraprendenza nello spingersi ogni tanto in avanti. Sia chiaro: senza strafare! Segna il suo primo gol in serie A, ma purtroppo nella porta sbagliata.

Agostini 6: Sull'azione del vantaggio si fa beffare da Robinho, ma visto chi aveva di fronte ci può stare. Per il resto qualche buon cross e il compitino eseguito senza infammia e senza lode.

Canini 5,5: Nell'azione del primo gol milanista sbaglia nel posizionamento sul fuorigioco, poi ogni tanto balla in difesa, ma visti gli avversari là davanti è una cosa che gli si può perdonare. Ibrahimovic lo scherza in occasione del raddoppio. Ma è Ibra, ci sarà un motivo.

Ariaudo 6: Col tempo e con un maggiore minutaggio aumenta la sua consapevolezza. Nel complesso se la cava, e nei calci piazzati ha spesso il guizzo di anticipare tutti per cercare il gol. Prima o poi ci riesce.

Perico 5,5: Alla fine a destra non combina più di Pisano.

Cossu 6,5: E' mobile e motivato, svaria da una parte all'altra e pur se in posizione più arretrata, è spesso in posizione di trequartista. Non male la sua prova, finalmente.

Nainggolan 7: E' questo il Nainggolan che vogliamo sempre vedere. Motorino inesauribile e dai piedi buoni, esce con la lingua penzoloni per tutti i chilometri percorsi.

Ekdal 5,5: Buon primo tempo, nel quale sfiora anche il gol (Abbiati vola su una sua sventola da fuori), ma poi scompare.

Thiago Ribeiro 5,5: Anche stavolta gioca da trequartista, ma non è Cossu. Va un pò meglio che col Chievo, ma ancora non ci siamo: secondo noi può dare molto di più. Sfiora la rete poco prima del vantaggio milanista.

Ibarbo 5: Thiago Silva non è certo Legrottaglie, senza offesa per nessuno. Sbatte sul brasiliano e anche su Taiwo,  in una serata assai difficile per lui. Ha però un'occasione buona, ma di testa in solitudine passa la palla ad Abbiati.

Larrivey 4,5: Serataccia: non ne azzecca una. Strano che chi lo ha soprannominato "El Bati" non sia stato ancora querelato per diffamazione dal portentoso ex bomber della Fiorentina.

Ballardini 6: Di stima. Gestire anche tutti quegli infortunati non è facile. Se continua così toccherà pure a lui giocare per tappare i buchi.

mercoledì 21 dicembre 2011

CAGLIARI-MILAN 0-2, il tabellino


17° GIORNATA (20 dicembre 2011)
CAGLIARI-MILAN  0-2
CAGLIARI: Agazzi, Pisano (79' Gozzi), Canini, Ariaudo (63' Perico), Agostini, Ekdal (79' Rui Sampaio), Cossu, Nainggolan, Thiago Ribeiro, Ibarbo, Larrivey. A disposizione: Avramov, Dametto, Murru, Ceppelini. Allenatore: Ballardini.
MILAN: Abbiati, Bonera, Mexes, Thiago Silva, Taiwo, Aquilani, Ambrosini (85' Van Bommel), Nocerino, Boateng, Ibrahimovic, Robinho (74' Pato). A disposizione: Amelia, Antonini, Seedorf, Emanuelson, El Shaarawy. Allenatore: Allegri.
Arbitro: Orsato di Schio.
Reti: 4’ aut. Pisano, 60’ Ibrahimovic.
Spettatori: 18.000 circa.
Statistiche Cagliari: Falli 10(228); Corner 7(74); Tiri in porta 6(62); Tiri fuori 7(70); Fuorigioco 4(41). Ammoniti 2(33): Cossu, Larrivey.
(tra parentesi i totali di campionato)

SERIE A, 16A GIORNATA, TUTTI I TABELLINI


MILAN-SIENA 2-0. MILAN: Amelia Bonera, Mexes, Thiago Silva, Taiwo, Nocerino, Van Bommel, Seedorf (56’ Aquilani), Boateng (73’ Emanuelson), Robinho (66’ Pato), Ibrahimovic. SIENA: Brkic, Vitiello, Rossettini, Terzi, Del Grosso, Angelo, Bolzoni, Gazzi (60’ Grossi), Brienza (82’ Destro), Reginaldo (56’ D'Agostino), Calaiò. ARBITRO: Bergonzi (Genova). RETI: 10’ Nocerino, 64’ rig. Ibrahimovic.

FIORENTINA-ATALANTA 2-2. FIORENTINA: Boruc, De Silvestri, Gamberini, Nastasic, Pasqual, Behrami, Salifu (65’ Kharja), Lazzari, Vargas (51’ Romulo), Gilardino (77’ Babacar), Jovetic. ATALANTA: Consigli, Masiello, Lucchini, Manfredini, Peluso, Schelotto, Cigarini, Carmona, Padoin (57’ Marilungo), Moralez (67’ Bonaventura), Denis. ARBITRO: Peruzzo (Schio). RETI: 9’ Gilardino (F), 36’ Masiello (A), 86’ Denis (A), 88’ Jovetic (F).

CESENA-INTER 0-1. CESENA: Antonioli, Comotto, Rodriguez, Von Bergen, Lauro (88' Benalouane), Parolo, Guana, Ceccarelli (68' Bogdani), Mutu, Candreva, Eder (68' Ghezzal). INTER: Julio Cesar, Maicon, Lucio, Ranocchia, Nagatomo, Zanetti, Cambiasso, Motta, Coutinho (46' Obi), Milito (89' Stankovic), Pazzini (82' Forlan). ARBITRO: Romeo (Verona). RETE: 63’ Ranocchia.

JUVENTUS-NOVARA 2-0. JUVENTUS: Buffon, Lichtsteiner, Barzagli, Chiellini, De Ceglie, Marchisio, Pirlo, Giaccherini, Pepe, Quagliarella, Del Piero. NOVARA: Ujkani, Morganella, Dellafiore, Centurioni, Ludi, Gemiti, Marianini, Radovanovic, Rigoni, Rubino, Meggiorini. ARBITRO: Gervasoni (Mantova). RETI: 3’ Pepe, 74’ Quagliarella.

CATANIA-PALERMO 2-0. CATANIA: Andujar, Alvarez, Bellusci, Legrottaglie, Marchese, Almiron (75’ Sciacca), Lodi, Delvecchio, Gomez, Lopez (67’ Bergessio), Barrientos (80’ Ricchiutti). PALERMO: Benussi, Balzaretti, Silvestre, Migliaccio, Mantovani (63’ Lores Varela), Alvarez (82’ Budan), Barreto, Della Rocca, Bertolo, Ilicic, Miccoli (46’ Pinilla). ARBITRO: Damato (Barletta). RETI: 32’ Lodi, 61’ rig. Maxi Lopez.

GENOA-BOLOGNA 2-1. GENOA: Frey, Mesto, Granqvist, Kaladze, Moretti, Rossi, Veloso, Constant (80' Caracciolo), Merkel (70' Jorquera), Zè Eduardo (69' Jankovic), Pratto. BOLOGNA: Gillet, Crespo, Portanova, Raggi, Cherubin, Pulzetti (86’ Acquafresca), Mudingayi, Kone, Diamanti (77' Gimenez), Ramirez (70' Casarini), Di Vaio. ARBITRO: Giannoccaro. RETI: 38' Rossi (G), 51' Ramirez (B), 85' Pratto (G).

PARMA-LECCE 3-3. PARMA: Mirante, Zaccardo, Lucareli, Paletta (83’ Jadid), Gobbi, Valiani (64’ Pellè), Morrone, Galloppa, Modesto (72’ Palladino), Biabiany, Floccari. LECCE: Julio Sergio (33’ Gabrieli), Oddo, Carrozzieri, Ferrario, Esposito (46’ Brivio), Strasser, Giacomazzi, Olivera, Cuadrado, Muriel (78’ Grossmuller), Di Michele. ARBITRO: Gava. RETI: 18’ rig. Floccari (P), 58’ Di Michele (L), 60’ Di Michele (L), 77’ Cuadrado (L), 86’ Pellè (P), 93’ Galloppa (P).

LAZIO-UDINESE 2-2. LAZIO: Bizzarri, Diakitè, Dias, Radu, Cavanda (46' Scaloni), Gonzalez, Ledesma, Lulic, Sculli (82' Kozak), Klose, Rocchi (64' Hernanes). UDINESE: Handanovic, Benatia, Danilo, Ferronetti, Basta (66' Abdi), Isla, Pinzi, Asamoah, Pasquale, Torje (66' Di Natale), Floro Flores (90’ Domizzi). ARBITRO: Mazzoleni (Bergamo). RETI: 27' Floro Flores (U), 44' Lulic (L), 51' Klose (L), 74' Pinzi (U).

NAPOLI-ROMA 1-3. NAPOLI: De Sanctis, Campagnaro (72' Dossena), Cannavaro, Aronica, Maggio, Inler, Gargano (65' Mascara), Zuniga, Hamsik, Lavezzi (55' Pandev), Cavani. ROMA: Stekelenburg, Rosi, Juan, Heinze, Taddei, Simplicio, De Rossi, Greco (80' Perrotta), Totti (88' Viviani), Lamela (70' Bojan), Osvaldo. ARBITRO: Celi (Campobasso). RETI: 2' Lamela (R), 59' Osvaldo (R), 81' Hamsik (N), 90' Simplicio (R).

CLASSIFICA: Juventus 33; Milan 31; Udinese 31; Lazio 29; Inter 23; Napoli, Roma, Genoa, Catania 21; Palermo 20; Chievo 19; Cagliari, Parma 18; Atalanta, Fiorentina 17; Bologna 15; Siena 14; Cesena 12; Novara 11; Lecce 9.

martedì 20 dicembre 2011

IL GOL, QUESTO SCONOSCIUTO


Cagliari-Milan 0-2

Non si scopre l'acqua calda affermando che il gol è il principale problema del Cagliari in questa stagione.
Anche il buon Cagliari (decisamente in ripresa sotto il profilo del gioco rispetto alle ultime gare) visto stasera contro il Milan ha denunciato la ormai cronica impossibilità di riuscire a concludere a rete in maniera efficace, così che alla squadra rossonera sono bastati appena pochi guizzi per portare a casa l'intera posta pur senza entusiasmare più di tanto. Il massimo risultato con il minimo sforzo.
D'altronde basta leggere le due coppie d'attacco per capire che dentro l'area di rigore non ci sarebbe stata storia: Ibrahimovic e Robinho da una parte, Larrivey e Ibarbo dall'altra. Patrizi contro plebei. La differenza della partita di oggi sta sostanzialmente qui.
Per il Milan poi il partire con un gol di vantaggio, segnato dopo appena tre minuti (Pisano che devia nella propria porta in scivolata nel disperato tentativo di anticipare Nocerino, che avrebbe segnato a porta vuota) grazie ad uno spunto di Robinho e all'indecisione di Agazzi nell'uscita, è stato un bonus fin troppo facile da gestire, contro una squadra che non segna in casa su azione dal mese di settembre e in totale non realizza una rete nemmeno per sbaglio da tre partite.
Poi si vede un buon Cagliari. Volitivo, generoso, anche grintoso. Ma troppo leggero in attacco, troppo statico nei movimenti senza palla, e con un numero 9 che è un fantasma che indossa la maglia dei centravanti. Non poteva che andare così. Nella ripresa poi è stato Ibrahimovic a firmare il raddoppio quasi con sufficienza, mentre in precedenza era sembrato svogliato, nervoso, quasi fuori dalla partita. E allora è calato il sipario. Il Cagliari di adesso non poteva certo essere in grado di rimontare due reti contro i campioni d'Italia, i quali hanno controllato senza difficoltà e senza sforzarsi più di tanto fino alla fine della gara.
Tutto ciò con grande gioia da parte dei numerosi tifosi milanisti cagliaritani assiepati un pò in tutti i settori e che hanno riempito lo stadio, sfidando pioggia e intemperie pur di ammirare i loro tatuatissimi eroi, milionari e telegienici, che potranno però vedere solo una sola volta all'anno, telecamere di Sky a parte.
Alle poche migliaia di tifosi rossoblù che generalmente si assiepano negli scomodi spalti del Sant'Elia in occasione delle partite contro le altre provinciali, per vedere un gol della loro squadra sul campo amico (amico??) non resta invece che rivolgersi a "Chi l'ha visto".
  

lunedì 19 dicembre 2011

MISSION IMPOSSIBLE: MILAN


E adesso il Milan. A pochi giorni dalla pesante sconfitta di Verona, il Cagliari ospita i rossoneri in quella che è la gara di recupero della prima giornata non giocata ad agosto per via dello sciopero dei calciatori.
Ancora una volta Ballardini dovrà fare i conti con le numerose assenze (Biondini, Conti, Ekdal - ai quali si aggiungono i già indisponibili di lungo corso Nenè, El Kabir, Astori) e logicamente dovrà fare anche i conti con il diavolo, ovvero il Milan dell'ex Allegri.
Il Milan è una corazzata che sta scalando veloce la classifica e che punta a confermare il tricolore che ha stampato sul petto. Ha stentato all'inizio, peccato non averci potuto giocare ad agosto quando perfino Ibra e compagni dovevano barcamenarsi con diversi problemi, tra infortuni e forma non ancora al top. Avrebbe potuto essere una partita dal pronostico non così chiuso.
Allo stato attuale invece sembra una gara impossibile, senza storia: Milan fortissimo, Cagliari con i cerotti e inguardabile. Ballardini parla di motivazioni: una gara come questa, dice, è la gara giusta in questo momento. Parla così per dare stima e coraggio ai suoi ragazzi, parla convinto del fatto che una reazione si vedrà. Forse non può parlare diversamente.
Rientra Cossu, su di lui cade la grande responsabilità di inventare qualcosa di importante. Il Milan concederà spazio, farà la partita e potrebbe un pò scoprirsi, ma le occasioni che potranno capitare ai rossoblù di questi tempi saranno molto probabilmente poche, pochissime, e andranno sfruttate. Il Milan concede spazi ma al contempo punta molto sul palleggio e sul possesso palla.
Potrebbe essere la partita ideale per Ibarbo. Dobbiamo sperarlo. Con la sua velocità può mettere in difficoltà la retroguardia rossonera. Per il resto le aspettative per noi cagliaritani sono poche e poco forse ci crediamo. Servirebbe la partita perfetta: in difesa come al centro come davanti dove comunque non riusciamo neppure più ad immaginare un possibile gol di Larrivey o Ribeiro. Non vediamo gioco sulle fasce e non ricordiamo più cosa siano i palloni buttati in mezzo per la testa di Larrivey che certo non riesce e non sa giocare spalle alla porta, non sa difendere la palla e far salire la squadra, non riesce a giocare di sponda, non riesce a dare spazi per inserimenti, così come non pare più all'altezza Ribeiro, ritenuto subito maturo ad inizio campionato, poi spaesato nel ruolo di ala, poi definitivamente perso.
Serve la partita perfetta, la partita della vita. La classifica ci mostra chiaramente un Cagliari in calo, sempre più vicino alle zone pericolose. Quota quaranta è l'obbiettivo, ma anche solo per il nostro scudetto, la salvezza, serve una svolta nel gioco, nella mente di chi va in campo e a gennaio non si potrà che (si spera) intervenire sul mercato per evitare il peggio.
Quanto a domani, in sintesi, serve un miracolo.

(Davide Zedda)


DE PATRE, L'ULTIMO ESORCISTA DEL DIAVOLO


Cagliari-Milan 1-0: De Patre esulta dopo il gol vittoria

(18 ottobre 1998 - Cagliari-Milan 1-0)

Partita da evitare per i cardiopatici e per le persone troppo sensibili. Il Cagliari formato Sant’Elia dell’autunno ’98 è una squadra spettacolare e temibile per chiunque, e il Milan del mese di ottobre è una squadra svagata e con numerosi equivoci tattici da risolvere.
Nessuno immagina che a fine campionato a brandire il tricolore saranno proprio i rossoneri di Zaccheroni, al termine di una incredibile rimonta ai danni della più quotata Lazio.
In questa partita succede di tutto, soprattutto nel primo tempo. Il Cagliari, come di consueto, parte senza timori e pur privo di O’Neill, Villa e Macellari, cerca di creare pericoli alla porta di Lehmann sin dai primi minuti.
E infatti il vantaggio arriva quasi subito, al 19’ del primo tempo, aiutato da un errore della difesa milanista: Nyathi crossa da sinistra, Lehmann esce a vuoto e, mentre N’Gotty anticipa di testa Muzzi la palla giunge a De Patre che si ritrova solo a pochi metri dalla porta, con Lehmann che tenta disperatamente di rientrare tra i pali.
Il tocco in rete così è un gioco da ragazzi per il centrocampista cagliaritano, e l’uno a zero è cosa fatta.
Il gol del vantaggio è solo l’inizio delle ostilità, l’incipit per i fuochi che si vedranno in tutto il primo tempo.
Ad accendere le micce sono soprattutto Vasari e Muzzi da una parte, Weah e Bierhoff dall’altra, di spegnerle si incaricano di volta in volta i rispettivi portieri.
Poco prima della mezz’ora Vasari lancia Muzzi, quest’ultimo salta il portiere Lehmann che lo tocca e così l’arbitro è costretto a fischiare il calcio di rigore. Allo sfortunato portiere milanista non ne va bene una: dopo l’errore sul gol di De Patre, ora arriva l’ammonizione per il fallo sull’attaccante cagliaritano e, giusto per chiudere in bellezza la sua giornata, si infortuna proprio nell’azione appena conclusa.
Così, mentre Roberto Muzzi attende la sua esecuzione vicino al dischetto dell’area, arriva l’inossidabile Sebastiano Rossi, costretto a sostituire a freddo il portiere tedesco.
E dalla panchina il portiere milanista si trasforma in eroe nel breve volgere di pochi minuti: la conclusione del numero undici rossoblù è angolata ma il riflesso di Rossi è perfetto e la palla viene deviata in calcio d’angolo.
Scampato il pericolo, i diavoli rossoneri prendono fiducia e cominciano a stringere d’assedio la porta di Scarpi. Ma il portiere cagliaritano non vuole essere da meno del suo collega e innalza un muro a difesa della sua porta.
Così nei minuti finali del primo tempo il pubblico della Nord del Sant’Elia si spella più volte le mani per applaudire le prodezze del numero uno di casa, che sotto la curva si esibisce in prodigiose parate che serviranno a scacciare i possibili sensi di colpa di Muzzi per il rigore fallito.
Come quella della mezz’ora, che nega il gol a Weah il quale aveva fatto partire un bolide che sembrava dover gonfiare la rete. Poi osserva speranzoso, qualche minuto dopo, la traiettoria di un altro tiro di Bierhoff che poteva essere il pareggio ma la palla sbatte sull’incrocio dei pali, suscitando il boato di sollievo del pubblico cagliaritano.
Non è ancora finita. Pochi minuti prima dello scadere ancora Bierhoff ha una grossa opportunità di portare il Milan sull’uno a uno, quando l’arbitro Treossi gli concede un calcio di rigore per un fallo su di lui da parte dell’insicuro Nyathi.
Ma il muro “scarpiano” non lascia passare nulla: il tedesco batte forte ma centrale e, un pò con l’istinto, un pò con la buona sorte, Scarpi respinge la palla oltre la linea anche stavolta. Da infarto.
Solita storia anche nei secondi quarantacinque minuti di gioco, coi rossoneri costantemente in avanti alla ricerca del pari, con Muzzi nei suoi dirompenti contropiede, intento a riscattare l’errore dal dischetto e Sebastiano Rossi a chiudere la saracinesca per negargli ogni tipo di soddisfazione.
E Scarpi? Nulla da fare, oggi dalle sue parti non si passa. L’ultimo a tentarci, proprio allo scadere, è capitan Maldini con un tiro forte e preciso diretto all’incrocio dei pali.
Ma per il portierone cagliaritano è una giornata di grazia e con un balzo felino nega anche l’ultima occasione per i milanisti di portare a casa un punto.
E così, ventisei anni dopo l’ultima vittoria, il diavolo è di nuovo preso per le corna. Amen.

Cagliari: Scarpi, Zanoncelli, Berretta, Zebina, Grassadonia, Vasari (66’ Mazzeo), Cavezzi, De Patre (81’ Centurioni), Nyati, Kallon (66’ Carruezzo), Muzzi. A disposizione: Franzone, Esposito, Lopez, Abeijon. Allenatore: Ventura.
Milan: Lehmann (27’ Rossi), N’Gotty, Ayala, Maldini, Helveg, Albertini, Ambrosini (55’ Cruz), Ziege, Ganz (55’ Ba), Bierhoff, Weah. A disposizione: Coco, Maini, Donadoni, Guly. Allenatore: Zaccheroni.
Arbitro: Treossi di Forlì.
Rete: 19’ De Patre.
Spettatori : 36.000 circa.


IL CATTIVO STATO DI FORMA DI TROPPI



Tutti parlano degli attaccanti, o del fatto che il Cagliari di Ficcadenti facesse un gioco schifoso. Quello di Ballardini, con tutto il rispetto per chi salvò tre anni fa per il rotto dela cuffia una squadra derelitta, non è certo migliore di chi lo ha preceduto.
La verità è che gli attaccanti non segnano, o perlomeno non concludono verso la porta, quando dietro non c'è un complesso che ne arma le azioni conclusive. Fino a poco più di un anno fa si ammirava l'estetica del gioco di Allegri, quando l'attuale allenatore milanista guidava il Cagliari. Ancora più di recente si apprezzava la miglioria tecnica apportata da Donadoni, che andava a sostituire un troppo difensivista Bisoli.
Questione di schieramento, di schemi, si direbbe. La verità è che un allenatore, pur bravo che sia, non può entrare in campo e sostituirsi a coloro che giocano la partita.
L'allenatore (soprattutto in Italia) è il principale capro espiatorio delle cattive prestazioni delle squadre. Ne è una riprova il costante ricambio della guida tecnica (più elevato rispetto ad altri campionati europei) in una nazione calcisticamente schizofrenica, spesso con squadre gestite da presidenti umorali. Specchio un pò della società di oggi, sempre di corsa, sempre tendente al risultato.
Ma prendiamo l'esempio del Cagliari. Con Ficcadenti il gioco latita, ma la squadra per poco non sfiora il primo posto solitario (sarebbe bastato battere il Siena qualche mese fa), almeno per una giornata. Poi arriva Ballardini, e la situazione non cambia di molto. Anzi, se vogliamo, peggiora, almeno sotto quel punto di vista.
Allora qual'è il problema? Giocatori scarsi? No, se alla fine si pensa che la squadra titolare è più o meno la stessa dell'anno passato, e degli ultimi due anni, pregni di ottimo gioco. Leggetela bene: mancano all'appello solo Lazzari a centrocampo (quando giocava) e Matri prima e Acquafresca poi in attacco. Per il resto, squadra immutata.
Il fatto è che l'allenatore dà i dettami da eseguire in campo, ma poi sono i giocatori a svolgere il loro lavoro. Dunque è inequivocabile che tanti giocatori al momento hanno un rendimento scadente rispetto allo standard al quale ci avevano abituati. E' questo il motivo delle insufficienti prestazioni del Cagliari di questo periodo.
I giocatori sono coloro che vanno in campo, e sono coloro che determinano il risultato. Di fronte ad un errore individuale, il mister può farci ben poco. Come non è certo il mister che ha favorito l'assolo vincente di Ibarbo di qualche settimana fa a Catania. Forse Bilardo aveva dei meriti nel famoso gol di Maradona contro l'Inghilterra ai mondiali 1986? No, evidentemente.
Dunque è lecito aspettarsi un miglioramento nelle prestazioni di tanti giocatori che non stanno rendendo secondo i loro abituali standard, più o meno tutti. E chissà che anche i tanto vituperati attaccanti finalmente, con l'appoggio dell'intera squadra, non si rivelino qualcosa di più che un bluff...

domenica 18 dicembre 2011

CHIEVO-CAGLIARI 2-0, LE PAGELLE



Agazzi 6,5: Sui gol non ha colpe, e il suo dovere lo fa per intero.

Pisano 5,5: Non attraversa un momento di particolare forma. Si limita al solito a svolgere il solito compitino, e di puntate in avanti nemmeno l'ombra o quasi.

Perico 6: Un pò più intraprendente di Pisano. Ma niente di che.

Agostini 5,5: Vale lo stesso discorso fatto per Pisano, più o meno.

Canini 5: Su di lui pesa l'indecisione sul gol di Therau che ha sbloccato la gara. Poi tante altre indecisioni. Brutta giornata.

Ariaudo 6: Almeno lui in difesa si salva, pur senza strafare. E' l'uomo più pericoloso dell'attacco (!!??) rossoblù.

Biondini 5,5: Errori su errori, e meno dinamico del solito. Per poco non azzecca il gol dalla distanza, ma Sorrentino glie lo nega.

Nainggolan 5: Non è il solito motorino perpetuo e sbaglia pure parecchio. Poco nella gara, e negli ultimi tempi non è un caso isolato. Le sirene juventine lo stanno distraendo?

Ceppelini 5: Grandi qualità ma ancora leggerino per gare come questa. Si farà. Forse.

Rui Sampaio 5,5: Rileva Ceppelini ma non incide più di tanto, sommerso nella mediocrità generale della squadra.

Thiago Ribeiro 5: Doveva fare il trequartista al posto di Cossu. Andrea lo perdoni.

Ibarbo 5,5: Corre e prende falli ma alla fine non combina niente di particolarmente utile là davanti. Non è sempre primavera!

Larrivey 5: Al solito: sponde, qualche stop sbagliato, scarsa penetrazione per andare al tiro. E anche solo il più delle volte. Ma abbiamo scoperto che non batte male le punizioni.

Murru 10: Entra 4 minuti e quindi non tocca quasi palla (ovviamente), ha 17 anni, è del vivaio, e ha esordito in serie A: un dieci di incoraggiamento!

Ballardini 6: La squadra non diverte, anzi, annoia più di un film Uzbeco degli anni trenta. però ha due attenuanti: 1) mancava troppa gente; 2) troppa gente sta giocando molto al di sotto dei suoi standard. E' colpa sua questa?

RECUPERO 11a GIORNATA: GENOA-INTER 0-1


13 dicembre 2011

GENOA-INTER 0-1.
GENOA: Frey, Granqvist, Dainelli Kaladze, Mesto, Rossi, Veloso, Konstant (60’ Jankovic), Moretti, Merkel (75’ Caracciolo), Zè Eduardo (51’ Pratto).
INTER: Julio Cesar, Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo, Faraoni (46’ Alvarez), Thiago Motta, Cambiasso, Poli (68’ Obi), Pazzini, Milito (82’ Forlan).
ARBITRO: Banti (Livorno).
RETE: 67’ Nagatomo.

CHIEVO-CAGLIARI 2-0, il tabellino


16° GIORNATA (17 dicembre 2011)
CHIEVO-CAGLIARI  2-0
CHIEVO: Sorrentino, Frey, Cesar, Andreolli, Dramè (35' Sardo), Luciano, Bradley, Hetemaj, Thereau (79' Sammarco), Paloschi (84' Vacek), Pellissier. A disposizione: Puggioni, Morero, Moscardelli, Uribe. Allenatore: Di Carlo.
CAGLIARI: Agazzi, Pisano (59' Perico), Canini, Ariaudo, Agostini, Biondini (88' Murru), Nainggolan, Ceppelini (58' Rui Sampaio), Thiago Ribeiro, Ibarbo, Larrivey. A disposizone: Vigorito, Gozzi, Dametto, Mannoni. Allenatore: Ballardini.
Arbitro: Giancola di Vasto.
Spettatori: 6.000 circa.
Statistiche Cagliari: Falli 14(218); Corner 6(67); Tiri in porta 4(56); Tiri fuori 3(63); Fuorigioco 2(37). Ammoniti 2(31): Biondini, Agostini.
(tra parentesi i totali di campionato)

CAGLIARI, PANDORO INDIGESTO



(Chievo-Cagliari 2-0)

Assenze. Mediocrità del gioco offensivo. Distrazioni difensive. 
Prendiamo una calcolatrice, facciamo la somma di questi tre valori, e quale risultato otteniamo? Si, esatto, proprio quello: SCONFITTA.
Il Cagliari visto a Verona contro il Chievo è più o meno lo stesso che la domenica prima aveva affrontato il Parma, con in meno Cossu e Conti. Poteva scaturire un'altro zero a zero, assodato che ancora non si è scoperta la pozione magica in grado di far segnare qualche rete ai rossoblù. Invece stavolta la squadra avversaria, un pò più intraprendente in avanti rispetto agli emiliani di una settimana prima, riesce a segnare due reti anche per un fare più distratto della difesa cagliaritana, e così cambia il punteggio e il totale punti ottenuti dalla squadra rossoblù: da uno a zero. 
Non cambiano invece le altre cose, vale a dire l'incapacità di tirare verso la porta avversaria: solo nel finale, coi gialloblù più rilassati e un pò stanchi c'è stato qualche tentativo, anche se  va notato che il più pericoloso nell'area clivense è stato Ariaudo. Gli attaccanti? Non pervenuti.
Qualcuno potrebbe dire che hanno patito l'assenza di un suggeritore come Cossu. Ma nelle partite precedenti Cossu c'era, e il risultato delle loro scorribande (??) è stato il medesimo: lo zero assoluto.
Abbiamo letto da più parti che tra Cristiano Ronaldo e Mourinho c'è un pò di maretta, e che il portoghese avrebbe espresso la volontà di lasciare il Real Madrid. Cellino potrebbe tentare di portarlo a Cagliari a gennaio, così da risolvere i problemi offensivi del Cagliari. Coi 100 milioni che otterrebbe dalla cessione di Nainggolan, l'operazione sarebbe possibile.