sabato 21 gennaio 2012

L'ILLUSIONE OTTICA DI GIOCARE NEL VUOTO


Le condizioni dello stadio cagliaritano sono ormai desolanti. Come desolante sarà vedere domani aperti i soli settori della tribuna e della curva nord. Indecente.
Motivi di sicurezza, chiaro, per carità, ma per il futuro?
Sappiamo bene quanto sia difficile che Cellino possa riuscire a costruire il nuovo stadio, sappiamo bene quanto sia complicata la situazione per rimettere a posto il Sant’Elia dove, diciamolo chiaramente, manca un progetto e la volontà politica e amministrativa di prendere una decisione definitiva ed intervenire.
L’impressione, ormai è evidente, e che presto non ci sarà nessuna Commissione di sicurezza, nessun Prefetto, nessun Sindaco che si assumerà la responsabilità di dare l’agibilità per l’ingresso del pubblico, anche in misura ridotta appunto ai soli settori “permessi” per domani, mentre tutto avanza senza sapere come si risolverà e se si risolverà quanta ormai imbarazzante e vergognosa vicenda.
Domani anche per Sky sarà dura. I calciatori scenderanno in campo passando da sotto i distinti. L’immagine sarà quella dell’apparenza di uno stadio vuoto davanti e sulla destra per chi guarda da casa. Un’indecenza che né il Cagliari, né i suoi tifosi, né la Sardegna sportiva meritano. La parola "imbarazzante" per descrivere ciò appare un eufemismo.
In barba anzi tutto a coloro che amano seguire la squadra allo stadio, tifosi eroici – abbonati e paganti – che anche nel freddo e nel gelo, come quello che ci sarà domani per il fortissimo maestrale. Per loro, la prossima tristezza, potrebbe essere quella di esser costretti a seguire comunque la partita in Tv, perché è evidente che se si continua così, a breve il Cagliari giocherà a porte chiuse o magari in penisola (Roma o Trieste).
Altro che agibilità in caso di qualificazione europea! Allora magari il Presidente Cellino potrà copiare l’idea proprio della Triestina che, perso il pubblico, lo ha inventato disegnandolo sulle gradinate. Magari così anche le riprese Sky saranno “particolari”. Infine, non pare vi sia neppure la volontà di arrivare, in primis a comprendere il perché lo stadio sia stato abbandonato “al crollo”, e come seconda cosa, forse la più grave, “allo stadio malato”, ogni tanto si mette un cerotto, un faro nuovo, s’incolla una sedia e si tira a campare. Mentre tutto scorre, anzi mentre tutto crolla. Che vergogna, che tristezza!

(Davide Zedda)

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