martedì 17 gennaio 2012

SANT'ELIA: E ORA CHE SI FA?

Un tempo il Sant'Elia era così: tempi lontani

Dopo le notizie dei giorni scorsi sulla mancata deroga a rendere agibile per il pubblico quello che fu dello stadio Sant'Elia si è arrivati a quello che si temeva: non si sa ancora se gli appassionati di una domenica pomeriggio allo stadio possano assistere dal vivo a Cagliari-Fiorentina.
Perchè si è arrivati a tal punto? Di chi è la colpa?
Per anni si è lasciato che un impianto inaugurato per lo scudetto del Cagliari cadesse in abbandono e nessuno ha fatto nulla. Nel 1990 fu ristrutturato e vent'anni dopo questo appare un rudere che è a dir poco imbarazzante chiamare impianto sportivo.
Per anni si sono lette e dette tante cose. Che Cellino non paga l'affitto. Che la manutenzione è ora da affidarsi alla società sportiva che vi gioca, ora al comune.
Parole e nessun fatto concreto. Intanto, mentre il tabellone iniziava a dare i primi segni di coma profondo e i bagni cominciavano ad avere un aspetto peggiore di porcili per veri porci, si continuava a parlare. A vanvera.
E intanto a subire erano sempre gli stessi. Sono sempre gli stessi. Cioè i tifosi o semplici appassionati che vogliono andare allo stadio, e che non ci vanno gratis, ma pagano un biglietto d'ingresso o un abbonamento.
Poi il pur giovane Sant'Elia ha fatto come quei tipi che non si riguardano, continuavano a venir rughe, dolori alle ossa, a farsi cadere i denti. Tutto ad appena quarant'anni. E questi acciacchi divennero malanni: tabellone ormai morto, spalti inagibili e sostituiti da tre tribune di tubi innocenti, impianto di illuminazione che dà segni di cedimento, acqua che entra dal ridicolo tettuccio sopra la tribuna centrale e persino dentro la tribuna stampa, giusto per citare alcuni "malanni". Ma di chiamare il medico non se ne parla.
Poi si prosegue ancora: tornelli, file interminabili e a volte un solo cancello di ingresso per ogni settore, tessera del tifoso con l'aria dell'ennesima presa in giro. Almeno fino al prossimo morto dentro (o fuori) uno stadio, dopo il quale dovremo aspettarci i metal detector stile aeroporti.
Tutto fino al momento clou di questa settimana. Oggi è martedi e ancora non si sa se Cagliari e Fiorentina giocheranno nel deserto, o se potranno assistere alla partita solo gli abbonati e dove verranno messi (alla faccia del posto numerato) e se verranno venduti i biglietti per chi non ha l'abbonamento, etcetera, etcetera. E Sky gongola...
A questo punto non ci chiediamo di chi è la colpa, e del perchè una società di serie A con il seguito del Cagliari possa ancora giocare in un impianto del genere, e perchè e da chi non siano ancora stati risolti i problemi che ne hanno tolto l'agibilità.
Non ci chiediamo più nulla. Vogliamo solo che si faccia qualcosa. Subito. Perchè a lungo andare anche le formiche si incazzano.

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