giovedì 17 novembre 2011

CAGLIARI: RASSEGNA STAMPA 17/11/2011

 

Cagliari , cercasi trequartista

Cossu è ko, Ekdal il favorito, ma in corsa c'è anche Nainggolan

Giovedì 17 novembre 2011
Operazione trequartista. Subito un nodo spinoso da sciogliere per il nuovo allenatore del Cagliari, che sabato a San Siro dovrà fare a meno di Cossu, forse il giocatore più importante per lui dal punto di vista tattico. Ballardini ci pensa e ripensa praticamente dal giorno in cui Cellino gli ha dato mandato per formare il nuovo governo rossoblù dopo l'esonero di Ficcadenti. La soluzione più naturale (o meglio, la più scontata) porta al tridente assai caro al suo predecessore, con l'inserimento nella formazione titolare di Ibarbo (per il colombiano sarebbe la prima volta) a destra, Thiago Ribeiro a sinistra e Nenè al centro. Ma il tecnico romagnolo vorrebbe dare subito un'impronta alla squadra attraverso il 4-3-1-2, il suo modulo, ma anche quello che ha fatto la felicità del Cagliari negli ultimi quattro anni.
«Sono arrabbiato con Andrea perché non l'ho trovato all'allenamento». Il giorno della presentazione ad Assemini, Ballardini provò così a sdrammatizzare l'infortunio di Cossu (fu proprio lui, nel 2008, a trasformarlo in trequartista), ma dietro quel sorriso già si nascondeva il primo dilemma della terza avventura in rossoblù. Cercasi, insomma, un giocatore che possa garantire (almeno in parte) lo stesso apporto del fantasista cagliaritano in fase difensiva, ma soprattutto imprevedibilità e - magari - la giocata vincente negli ultimi trenta metri. Candidato numero uno: Ekdal. E non potrebbe essere altrimenti visti i trascorsi dello svedese, che nasce proprio come trequartista, anche se poi è cresciuto e maturato nel ruolo di mezzala. Ha visione di gioco e piedi buoni, qualità essenziali per spaziare tra le linee. L'incognita riguarda, pertanto, l'interdizione (i palloni recuperati da Cossu fanno spesso la differenza). La vera controindicazione in questo momento, tuttavia, è legata alle condizioni fisiche di Ekdal, anche se si sta allenando regolarmente.
L'alternativa è Nainggolan, che poi è molto più di un'alternativa considerato lo spessore del giocatore. Anche lui ha mosso i primi passi da trequartista nella Primavera del Piacenza. Fu poi Ficcadenti (strano, davvero, il destino) a spostarlo sulla mediana, dove il belga ha dato il meglio di sé diventando una delle mezze ali più forti della Serie A. Qualora Ballardini decidesse di (ri)dirottarlo sulla trequarti, Rui Sampaio e lo stesso Ekdal si contenderebbero il suo posto sul centrosinistra.
Fabiano Gaggini


Quei campi proibiti di Cellino

A San Siro con l'Inter un solo successo in quattordici trasferte

Giovedì 17 novembre 2011
Massimo Cellino non soffre del “mal di trasferta” ma certe trasferte gli fanno venire il voltastomaco. Una di questa è proprio la prossima, quella di Milano, versante Inter, in programma sabato pomeriggio. Contro i nerazzurri a San Siro il presidente del Cagliari ha vinto una sola volta su quattordici tentativi: sedici anni fa, era infatti il 21 maggio del 1995, il Cagliari si impose per 2-1. Quattro pareggi sono serviti ad addolcire il rientro in Sardegna, ma il Cagliari, dal quel 1995, ha poi collezionato undici sconfitte e due soli pareggi. Pesantissima la sconfitta del 1999: 5-1. Gol di Muzzi dopo appena tre minuti poi la valanga nerazzurra si era abbattuta sui poveri giocatori rossoblù.
Per dirla tutta ci sarebbero anche altre quattro trasferte: una in Coppa Uefa (la semifinale di ritorno persa 3-1 e mai digerita, chissà perché, dai tifosi rossoblù) e tre in Coppa Italia (due sconfitte e una vittoria, quest'ultima era stata decisa dall'uno-due firmato da Sulcis e Corradi, allenatore dell'Inter era Marcello Lippi).
Ma c'è di peggio, e il peggio del peggio del girovagare di Cellino per i campi della serie A (questo è il suo quindicesimo campionato) è la trasferta di Firenze, praticamente un incubo: zero sui tredici, Cellino al Franchi ha sempre e soltanto perduto. Anche a Bergamo e a Udine il presidente non ha mai vinto ma qualche pareggio lo ha portato via: a Bergamo tre volte su dieci, a Udine due su tredici.
Lo “zero” nella casella vittorie in trasferta è ricorrente ma certi casi non fanno giurisprudenza: troppo poche (vedi tabella) le partite giocate. Però è curioso che anche a Cremona e Perugia (0/3), Padova e Venezia (0/2) ed Empoli (0/4) il Cagliari (di Cellino) non abbia mai raccolto un solo punto.
E poi c'è vittoria e vittoria. Per esempio, a Torino contro la Juventus i successi sono stati finora soltanto due in tredici partite e anche i tre pareggi vanno catalogati alla voce successi. Così come a Milano sul fronte rossonero: due vittorie e due pareggi in quattordici partite sono un bilancio tutt'altro che trascurabile.
L'ultimo zero a saltare, tra quelli davvero pesanti, è stato quello di Roma: proprio quest'anno - alla prima giornata di campionato - il Cagliari è riuscito a espugnare l'Olimpico dove Cellino aveva collezionato undici sconfitte e tre pareggi. Impressionante la sequenza di sconfitte consecutive, dieci, prima della vittoria firmata da Ficcadenti. Ma dieci sono state anche la trasferte consecutive a zero punti del Cagliari (sempre di cellino) al Friuli.
Nelle ultime nove trasferte a Milano (Milan) il presidente rossoblù ha collezionato un solo punto ma, si sa, quelle partite sono come un jolly da pescare, la partita è persa, anche una buona sconfitta può aiutare a risollevare il morale. Un po' meglio (stiamo sempre parlando delle trasferte dei campionati del Cagliari in serie A con Massimo Cellino presidente) contro la Lazio: quattro vittorie in quattordici partite, non è poco.
Il bilancio complessivo dice che Cellino ha partecipato, in serie A, a 255 trasferte: è tornato a casa con 41 vittorie, 60 pareggi e 154 sconfitte. Il campo dove Cellino ha vinto di più è proprio quello della Lazio (4/14) ma non è male neppure Bologna (3/7) e, sommando vittorie e pareggi, anche Napoli non è male perché i risultati utili sono stati sei su nove. A Genova (Sampdoria) c'è sempre stata battaglia: su tredici partite, tre vittorie, cinque pareggi e cinque sconfitte. È il campo dal risultato più incerto. Aspettando la terribile trasferta di Firenze, dove il Cagliari di Cellino ha perso tredici volte su tredici. Sperando che non sia decisiva: sarà infatti l'ultima di campionato, il 13 maggio 2012. Quarant'anni dopo (era infatti il lontano 1971) l'ultima vittoria del Cagliari al Comunale di Campo di Marte per una rete a zero. Vince una bambolina chi indovina chi aveva segnato quel gol.
Nando Mura






Cossu mette nei guai Ballardini

Il fantasista è out per la sfida di sabato a Milano, formazione in alto mare
di Mario Frongia

ASSEMINI. Trequartista o tridente? E la doppia mezza punta? Ballardini si appresta al suo terzo debutto in casa rossoblù con un dubbio mica male. La quasi certa assenza di Andrea Cossu - anche ieri il fantasista ha svolto allenamento differenziato: le chance che recuperi sono minime - mette il tecnico in crisi. Sarebbe stato più facile se il numero 7 fosse stato al suo posto.
Una sistemata all'equilibrio tra reparti, Conti e Cossu messi più "alti", una punta, Nené, al centro area e l'altra, Thiago Ribeiro, a rimorchio. Infine, una limata ai meccanismi difensivi, con un giro palla più veloce, e alla spinta sulla fascia destra. Ed ecco un Cagliari simile a quello che nel 2007/08 con l'ex tecnico di Genoa, Lazio e Palermo aveva centrato al Sant'Elia una salvezza miracolosa dopo un girone di andata da dimenticare.
Tra assenze e modulo. Ma Cossu non c'è. E manca anche Astori. Ballardini sa che piangersi addosso ha poco senso. Dunque, via ai correttivi, tenendo conto che si saprà solo oggi se il trequartista sarà convocato. Partiamo dal tridente. L'ipotesi è la meno indicata per sfidare un'Inter avvelenata in casa sua. Comunque, ci sarebbe Ibarbo dal 1' a sinistra: curioso il faccia a faccia con Jonathan e Lucio. Al centro Nené e a destra Thiago Ribeiro. La seconda opzione è quella che pare più gettonata: Ekdal o Nainggolan (rientrato ieri dalla nazionale belga: l'ultima gara non l'ha giocata) che si cimentano uno sulla fascia e l'altro dietro le punte. Sarebbe il 4-3-1-2. Infine, il doppio trequartista. Nené punta con Thiago Ribeiro ed Ekdal dietro con compiti difensivi accentuati. Ma una cosa è certa. Al di là del modulo, i tifosi chiedono una squadra tanto spregiudicata quanto prudente. Capace di giocare a testa alta con i nerazzurri, di vedere la cara la pelle e, possibilmente, di tornare a casa con qualche punto.
I bei ricordi di Ballardini. Il tecnico rossoblù non mette gioia a Claudio Ranieri. L'ultimo match tra i due fu fatale al romano: il 20 febbraio scorso a Marassi la Roma perse col Genoa di Ballardini. E per Ranieri fu la parola fine.
Ipotesi di mercato. Mentre Zenit di San Pietroburgo, Real Madrid, Milan, Napoli e Juve braccano Nainggolan, torna in mente la giostra dei nomi affiancati al Cagliari nel mercato estivo. Candreva, Poli, Parolo, Greco, Fernandes, Dessena, Brighi, Bogliacino tra le mezze ali. In attacco, si è detto di Barreto, Bogdani, Giaccherini, Ardemagni, Cacia, Meggiorini, Calaiò. Cellino si muove a fari spenti.
Ma se saluta Biondini (contratto che scade a giugno 2012) e se serve una punta c'è da aspettarsi qualcosa di nuovo. Mentre Larrivey "El Bate" potrebbe ritornare in Argentina a giocarsi il Clausura. In questo momento a Cagliari ha poco spazio. Se poi dovesse arrivare una punta....


Ballottaggio Ekdal-Rui Sampaio


Sarà a centrocampo lo snodo cruciale del confronto di sabato prossimo a Milano. Un reparto dove il Cagliari può dire la sua. Non per niente, proprio da quelle parti del terreno di gioco, gravita il tasso tecnico di più marcato spessore. Dopo l'inizio di campionato sopra le righe da parte della formazione rossoblù, infatti, veniva giudicato come l'elemento trainante. Quasi all'unanimità. Nella zona nevralgica è stato costruita l'esaltante partenza dai blocchi, con Massimo Ficcadenti allora saldamente al timone. In quel periodo roseo, con il Cagliari che stazionava nelle zone alte della classifica, il centrocampo era considerato, se non il migliore, quantomeno uno dei più affidabili nell'intera massima serie, con tutti i componenti del "puzzle" inseriti al loro posto. Con gli equilibri rispettati.
Magari poi, con il trascorrere delle giornate, il rendimento ha avuto un calo, fisiologico se vogliamo e neppure troppo brusco. Probabilmente è scemata, strada facendo, la brillantezza atletica, anche perchè il tecnico che ha preceduto Davide Ballardini ha improntato l'avvio di campionato enfatizzando l'aspetto dinamico, ben sapendo che alla distanza avrebbe pagato dazio. E così è stato, come a Cesena l'anno scorso. Ed ora il neo-mister rossoblù si ritrova a fare i conti con una squadra che, nell'ultimo periodo, zoppica vistosamente. Anche in mezzo. Sarà necessario ripartire da qui, per i programmia lunga gittata. Conti, a Milano, proverà a riprendere in mano la bacchetta della regia, stavolta senza remore e magari sacrificandosi meno in interdizione. Tra l'altro, proprio in occasione del confronto perduto aBergamocontro l'Atalanta, prima della sosta per gli impegni della Nazionale, il centrocampista romano è stato verosimilmente colui che si è reso maggiormente pericoloso in fase offensiva. Andando vicinissimo alla marcatura in almeno unpaio di occasioni e fu grazie a due interventi provvidenziali del portiere avversario Consigli che non riuscì a centrare la rete.
Al momento, in un attacco cagliaritano che fa acqua e la cui sterilità è stata enfatizzata nelle ultime uscite, è Conti il cannoniere, con due reti realizzate. Un'incongruenza evidente, anche se lievitano i meriti del capitano. Finora, la formazione rossoblù ha al suo attivo 9 gol (come il Bologna). Peggio hanno fatto soltanto il Chievo (8), il Lecce (8) ed il derelitto Cesena (3), ultimo in classifica e con un destino che pare segnato. Ora Ballardini ha da sfogliare la margherita. Non è escluso che, in mancanza del trequartista, con Cossu ai box, opti per un 4-4-2, con inserimento di Ekdal in mezzo. Una maggiore copertura a fronte di un'Inter che proverà ad attaccare quasi a pieno organico. Una disposizione del genere presupporrebbe anche un miglior presidio della fasce laterali,onde evitare gli affondo degli esterni nerazzurri, pericolosi se gli si lascia spazio di affondare a piacimento, con iniziative atte a liberarsi per il cross al centro. In questo virtuale centrocampo a quattro si candida anche il portoghese Rui Sampaio, ma Ekdal si fa preferire per l'esperienza superiore accumulata nel campionato italiano sull'asse Bologna-Siena.
Magari ha un'eventuale possibilità Ibarbo. Acquistato da Cellino come attaccante, il colombiano rischia però di far saltare gli equilibri, vista la poca dimestichezza con l'interdizione. Un rebus ancora irrisolto e sul quale il cartello di "lavori in corso" è di prammatica. Ballardini, anche nella precedente esperienza cagliaritana, ha sempre dimostrato di voler avere le idee chiare e di evitare di procedere a tentoni. Già alla presentazione, il primo giorno, ha mostrato di non aver variato registro. (Sergio Demuru)

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