venerdì 17 febbraio 2012

QUANDO A UDINE SI GRIDO' FINALMENTE: SERIE A!


(14 giugno 1964 - Udinese-Cagliari 1-1)

Dieci anni dopo il disgraziato spareggio di Roma contro la Pro Patria, arriva finalmente il giorno della promozione in serie A. Per il Cagliari non è stata una cavalcata trionfale: buono l’inizio di torneo, il periodo invernale fa invece registrare la consueta flessione e una considerevole perdita di posizioni.
Con l’arrivo della primavera la squadra di Silvestri torna a sbocciare e grazie a una serie di risultati positivi si porta a ridosso delle prime tre, Varese, Padova e Foggia.
In A ne saliranno tre, quindi è necessario scalzarne almeno una. Nelle ultime cinque giornate una mano al Cagliari la dà il Padova, che si suicida perdendo partite decisive e facendosi scavalcare in terza posizione. Alla penultima giornata i rossoblù vanno a giocare a Udine, in casa di una squadra che ha disperato bisogno di punti per non scendere nell’abisso della serie B, mentre gli euganei hanno un turno apparentemente più agevole, in casa contro la Simmenthal Monza.
Per il Cagliari è una partita di pura sofferenza, perchè l’Udinese gioca sin dai primi minuti con il coltello fra i denti e mette sotto assedio l’area avversaria. In particolare diventa imprendibile per i difensori cagliaritani lo svedese “Raggio di Luna” Selmosson,  non più giovanissimo dopo i fasti di Roma e Lazio ma sempre veloce e dotato di un tiro micidiale. Già al 26’, da un suo calcio d’angolo potrebbe segnare De Cecco, ma il suo colpo di testa sfiora il palo. Sono le prove generali per il vantaggio friulano, segnato subito dopo - guardacaso - dalla freccia svedese: ricevuta palla da Del Zotto sulla sinistra, evita Greatti con una finta e da una ventina di metri conclude a rete con potenza. Colombo è sorpreso dal tiro improvviso e tocca solo la palla ma non può impedire che la stessa finisca in rete.
Per il Cagliari si mette male, ma non troppo, visto che il Padova all’Appiani prosegue nel suo harakiri primaverile perdendo per 1-0 contro la Simmenthal. Nel frattempo, al Friuli, i ragazzi di Silvestri vedono i sorci verdi; Selmosson imperversa e Colombo deve fare gli straordinari per evitare il raddoppio, come al 44’ quando salva in corner su una conclusione ravvicinata di Sestili, servito dal solito “Raggio di Luna”. All’inizio della ripresa non cambia il copione, è la solita sfida Selmosson-Colombo. Stavolta ha la meglio il portiere cagliaritano (al 5’) deviando con la punta delle dita un calcio di punizione dell’ala bianconera.
Nel frattempo il Padova aveva ottenuto il pareggio, per risubire la rete del Monza dopo poco più di dieci minuti del secondo tempo. I giocatori friulani invece, dopo aver speso tante energie per mettere sotto assedio l’area del Cagliari per ottenere un solo gol, cominciano ad avvertire la stanchezza. Riva e compagni quindi cominciano a togliere fuori la testa e a prendere possesso del gioco, minuto dopo minuto. E così nei minuti successivi è il portiere Colovatti a rischiare quando prima Cappellaro e poi Torriglia vanno molto vicini al pareggio.
La supremazia cagliaritana prende concretezza a nove minuti dalla fine grazie al suo giocatore più giovane, il dicianovenne Riva che, su cross di Longo, salta al centro dell’area e di testa batte Colovatti. Il gol fa scattare l’esultanza degli oltre mille tifosi isolani giunti al Friuli.
Dopo un primo tempo denso di errori e sofferenza, è comunque un pareggio meritato. E i rossoblù quasi allo scadere potrebbero anche fare il bottino pieno, ma Torriglia, giunto davanti alla porta, si fa respingere il tiro da Colovatti.
La promozione è comunque cosa fatta: il Padova perde e così Cagliari e la Sardegna sportiva possono festeggiare, pur con dieci anni di ritardo, l’arrivo tra i grandi del calcio italiano. 

Udinese: Colovatti, Bernardi, Valenti, Tagliavini, Burelli, Del Negro, Selmosson, De Cecco, Andersson, Del Zotto, Sestili. Allenatore: Eliani.
Cagliari: Colombo, Martiradonna, Spinosi, Mazzucchi, Vescovi, Longo, Tiddia, Cappellaro, Torriglia, Greatti, Riva. Allenatore: Silvestri.
Arbitro: Gambarotta di Genova.
Reti: 26’ Selmosson, 81’ Riva.
Spettatori: 4.000 circa.

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