mercoledì 15 febbraio 2012

E' META' FEBBRAIO: NON SI SMETTA DI GIOCARE


La salvezza per il Cagliari si avvicina. La fatidica quota quaranta punti sembra davvero alla portata dei rossoblù e pare obiettivamente raggiungibile in tempi brevi.
Un Cagliari ritrovato, vincente, divertente, completo e reso "quadrato" grazie all'arrivo di Pinilla che tanto piace e che tanto sicuramente riuscirà ancora a dare in termini di gol e di impegno. Con lui l'attacco ha assunto una fisionomia precisa, lì davanti finalmente tutto funziona.
Il Cagliari segna, gioca bene, diverte. E così ci si lascia alle spalle i tanti zero a zero e la tanta noia. Si dimenticano i visi tristi delle gestioni Bisoli, Donadoni, Ficcadenti. Ballardini non aveva la bacchetta magica, ma grazie al suo lavoro, alla sua grande competenza, ha pian piano plasmato la squadra rendendola forte e compatta. Sono tornati i sorrisi sui visi dei calciatori che in più di un'occasione hanno liberamente esternato quanto sia piacevole lavorare con il mister ravennate.
Il gruppo sorride ed è unito, tutti giocano per il bene della causa comune riuscendo ad essere capaci di compensare, grazie a questo spirito positivo e la grande determinazione, ad infortuni improvvisi, alcuni cronici, assenze per squalifica, e superando anche la tristezza di giocare in uno stadio che non esiste più onorando e rendendo merito ai cinque-seimila eroi sempre presenti al Sant'Elia.
Proprio per questi tifosi sarebbe triste, davvero inaccettabile, se una volta raggiunta la salvezza (probabilmente vista la situazione in coda alla classifica basteranno trentasette punti per rimanere nella massima serie) si rivedesse il film degli ultimi anni. Si, appena il Cagliari ha raggiunto la salvezza abbiamo visto nelle passate stagioni una squadra che ha sempre smesso improvvisamente di giocare e ha incominciato a regalare punti a chiunque, destando brutti sospetti e intristendo gli eroici tifosi rossoblù che non meritano davvero mai più un simile atteggiamento, non si sa da chi dettato, e che tanti danni ha portato all'immagine della squadra che calcisticamente parlando rappresenta un intero popolo.
Non fermarsi insomma, non mollare. Affidiamo questa preghiera non tanto alla società e al presidente ma a Ballardini, uomo vero, persona seria, che certamente non si piegherà ad incomprensibili logiche antisportive. Chiediamo a lui di trasmettere al gruppo la voglia, gli stimoli e la forza, affinché il finale di campionato sia una festa condita da gol, prestazioni, vittorie e divertimento, pur consapevoli che la conquista di un posto in Europa appare oggi un sogno impossibile.
Restare coerenti ed essere sportivi per bene, persone per bene, uomini per bene, è ciò che dobbiamo pretendere dal gruppo perché anche nello sport la dignità non può avere un prezzo. Di nessun tipo. Senza scuse, massimo impegno.

(Davide Zedda)

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