giovedì 26 gennaio 2012

IL CAGLIARI ALL'ULTIMO "STADIO"?


Situazione stadio sempre più complicata per il Cagliari.
Il nuovo impianto non "decolla" e la magistratura indaga sulla questione dei terreni di Santa Caterina ad Elmas, dove appunto la società guidata dal presidente Cellino con il pieno sostegno del sindaco di Elmas e della sua amministrazione, vuole montare il nuovo impianto, la Karalis Arena, struttura che prende forma a Fiumicino dove i lavori proseguono.
I forti contrasti con i vertici Enac - ormai si è andati per le vie legali - bloccano tutto. Nonostante il parere contrario della cittadinanza di Elmas, sui terreni di Santa Caterina che si estendono dal parcheggio a bordo pista fino alle prime abitazioni del paese, l'Enac vuole investire per ampliare la pista e le piazzole per il parcheggio degli aerei. Ma i terreni in disputa, legalmente, appartengono a Cellino, abile nel sfruttare una falla legale che vedeva l'Enac aver sottoscritto una sorta di scrittura privata, una specie di pre-contratto, ma senza definire l'acquisto.
Cellino invece, incassato l'ok dai proprietari dei terreni, li ha comprati. Insomma, sono suoi. La battaglia legale è cominciata qualche settimana fa quando nella zona si sono presentati i primi operai per avviare i lavori e l'Enac, in quello che ora è un parcheggio, ha impedito il loro ingresso chiamando a far presidiare il cancello d'ingresso dai Carabinieri. Che tristezza!

Intanto il Sant'Elia crolla. Sì, proprio così, crolla. Per questioni di sicurezza, come ben sappiamo e purtroppo visto, la struttura viene concessa solo per i settori curva nord e tribuna. A posto così? Ma neanche per sogno.
Il comune di Cagliari ha cominciato l'ennesima corsa contro il tempo per far sì che si possa in qualche modo giocare non a porte chiuse. Crollano calcinacci, la struttura si sta sempre più usurando, tanto che esiste il serio rischio che parti di cemento possano cadere così come infatti stanno cadendo. Pericolo reale, qualcuno potrebbe farsi molto male, molto! Serve il morto?
Come primo intervento si cercherà, e siamo al ridicolo, di mettere in sicurezza, se così si può dire, l'intera struttura in cemento avvolgendola con delle reti in grado di bloccare i calcinacci che crollano. Chiaro quali sono le condizioni del Sant'Elia? In tutta la tribuna è aperto un solo bagno, che poi non è tale ma una vera vergogna con liquami e problemi di scarichi che impediscono un utilizzo che prevede il dover camminare nella melma o se preferite, diciamolo senza vergogna, o anzi, con molta vergogna, con i piedi sulla merda e sul piscio.
Finito qui? Ma no! La prossima partita in casa contro la Roma rischia di non poter essere giocata alle 20:45 come da programma. Perché? Non funzionano gli impianti di illuminazione interni ed esterni. Ecco quindi che il comune di Cagliari continua a lavorare per scongiurare anche questo rischio. L'alternativa sarebbe quella di far disputare la gara infrasettimanale contro i giallorossi alle 15:00, quando tutti sono al lavoro e alla faccia degli abbonati.
Presto a porte chiuse? E la prossima stagione? Al Flaminio o a Trieste? Ai posteri l'ardua sentenza...

(Davide Zedda)


1 commento:

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