lunedì 19 dicembre 2011

DE PATRE, L'ULTIMO ESORCISTA DEL DIAVOLO


Cagliari-Milan 1-0: De Patre esulta dopo il gol vittoria

(18 ottobre 1998 - Cagliari-Milan 1-0)

Partita da evitare per i cardiopatici e per le persone troppo sensibili. Il Cagliari formato Sant’Elia dell’autunno ’98 è una squadra spettacolare e temibile per chiunque, e il Milan del mese di ottobre è una squadra svagata e con numerosi equivoci tattici da risolvere.
Nessuno immagina che a fine campionato a brandire il tricolore saranno proprio i rossoneri di Zaccheroni, al termine di una incredibile rimonta ai danni della più quotata Lazio.
In questa partita succede di tutto, soprattutto nel primo tempo. Il Cagliari, come di consueto, parte senza timori e pur privo di O’Neill, Villa e Macellari, cerca di creare pericoli alla porta di Lehmann sin dai primi minuti.
E infatti il vantaggio arriva quasi subito, al 19’ del primo tempo, aiutato da un errore della difesa milanista: Nyathi crossa da sinistra, Lehmann esce a vuoto e, mentre N’Gotty anticipa di testa Muzzi la palla giunge a De Patre che si ritrova solo a pochi metri dalla porta, con Lehmann che tenta disperatamente di rientrare tra i pali.
Il tocco in rete così è un gioco da ragazzi per il centrocampista cagliaritano, e l’uno a zero è cosa fatta.
Il gol del vantaggio è solo l’inizio delle ostilità, l’incipit per i fuochi che si vedranno in tutto il primo tempo.
Ad accendere le micce sono soprattutto Vasari e Muzzi da una parte, Weah e Bierhoff dall’altra, di spegnerle si incaricano di volta in volta i rispettivi portieri.
Poco prima della mezz’ora Vasari lancia Muzzi, quest’ultimo salta il portiere Lehmann che lo tocca e così l’arbitro è costretto a fischiare il calcio di rigore. Allo sfortunato portiere milanista non ne va bene una: dopo l’errore sul gol di De Patre, ora arriva l’ammonizione per il fallo sull’attaccante cagliaritano e, giusto per chiudere in bellezza la sua giornata, si infortuna proprio nell’azione appena conclusa.
Così, mentre Roberto Muzzi attende la sua esecuzione vicino al dischetto dell’area, arriva l’inossidabile Sebastiano Rossi, costretto a sostituire a freddo il portiere tedesco.
E dalla panchina il portiere milanista si trasforma in eroe nel breve volgere di pochi minuti: la conclusione del numero undici rossoblù è angolata ma il riflesso di Rossi è perfetto e la palla viene deviata in calcio d’angolo.
Scampato il pericolo, i diavoli rossoneri prendono fiducia e cominciano a stringere d’assedio la porta di Scarpi. Ma il portiere cagliaritano non vuole essere da meno del suo collega e innalza un muro a difesa della sua porta.
Così nei minuti finali del primo tempo il pubblico della Nord del Sant’Elia si spella più volte le mani per applaudire le prodezze del numero uno di casa, che sotto la curva si esibisce in prodigiose parate che serviranno a scacciare i possibili sensi di colpa di Muzzi per il rigore fallito.
Come quella della mezz’ora, che nega il gol a Weah il quale aveva fatto partire un bolide che sembrava dover gonfiare la rete. Poi osserva speranzoso, qualche minuto dopo, la traiettoria di un altro tiro di Bierhoff che poteva essere il pareggio ma la palla sbatte sull’incrocio dei pali, suscitando il boato di sollievo del pubblico cagliaritano.
Non è ancora finita. Pochi minuti prima dello scadere ancora Bierhoff ha una grossa opportunità di portare il Milan sull’uno a uno, quando l’arbitro Treossi gli concede un calcio di rigore per un fallo su di lui da parte dell’insicuro Nyathi.
Ma il muro “scarpiano” non lascia passare nulla: il tedesco batte forte ma centrale e, un pò con l’istinto, un pò con la buona sorte, Scarpi respinge la palla oltre la linea anche stavolta. Da infarto.
Solita storia anche nei secondi quarantacinque minuti di gioco, coi rossoneri costantemente in avanti alla ricerca del pari, con Muzzi nei suoi dirompenti contropiede, intento a riscattare l’errore dal dischetto e Sebastiano Rossi a chiudere la saracinesca per negargli ogni tipo di soddisfazione.
E Scarpi? Nulla da fare, oggi dalle sue parti non si passa. L’ultimo a tentarci, proprio allo scadere, è capitan Maldini con un tiro forte e preciso diretto all’incrocio dei pali.
Ma per il portierone cagliaritano è una giornata di grazia e con un balzo felino nega anche l’ultima occasione per i milanisti di portare a casa un punto.
E così, ventisei anni dopo l’ultima vittoria, il diavolo è di nuovo preso per le corna. Amen.

Cagliari: Scarpi, Zanoncelli, Berretta, Zebina, Grassadonia, Vasari (66’ Mazzeo), Cavezzi, De Patre (81’ Centurioni), Nyati, Kallon (66’ Carruezzo), Muzzi. A disposizione: Franzone, Esposito, Lopez, Abeijon. Allenatore: Ventura.
Milan: Lehmann (27’ Rossi), N’Gotty, Ayala, Maldini, Helveg, Albertini, Ambrosini (55’ Cruz), Ziege, Ganz (55’ Ba), Bierhoff, Weah. A disposizione: Coco, Maini, Donadoni, Guly. Allenatore: Zaccheroni.
Arbitro: Treossi di Forlì.
Rete: 19’ De Patre.
Spettatori : 36.000 circa.


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