lunedì 19 dicembre 2011

MISSION IMPOSSIBLE: MILAN


E adesso il Milan. A pochi giorni dalla pesante sconfitta di Verona, il Cagliari ospita i rossoneri in quella che è la gara di recupero della prima giornata non giocata ad agosto per via dello sciopero dei calciatori.
Ancora una volta Ballardini dovrà fare i conti con le numerose assenze (Biondini, Conti, Ekdal - ai quali si aggiungono i già indisponibili di lungo corso Nenè, El Kabir, Astori) e logicamente dovrà fare anche i conti con il diavolo, ovvero il Milan dell'ex Allegri.
Il Milan è una corazzata che sta scalando veloce la classifica e che punta a confermare il tricolore che ha stampato sul petto. Ha stentato all'inizio, peccato non averci potuto giocare ad agosto quando perfino Ibra e compagni dovevano barcamenarsi con diversi problemi, tra infortuni e forma non ancora al top. Avrebbe potuto essere una partita dal pronostico non così chiuso.
Allo stato attuale invece sembra una gara impossibile, senza storia: Milan fortissimo, Cagliari con i cerotti e inguardabile. Ballardini parla di motivazioni: una gara come questa, dice, è la gara giusta in questo momento. Parla così per dare stima e coraggio ai suoi ragazzi, parla convinto del fatto che una reazione si vedrà. Forse non può parlare diversamente.
Rientra Cossu, su di lui cade la grande responsabilità di inventare qualcosa di importante. Il Milan concederà spazio, farà la partita e potrebbe un pò scoprirsi, ma le occasioni che potranno capitare ai rossoblù di questi tempi saranno molto probabilmente poche, pochissime, e andranno sfruttate. Il Milan concede spazi ma al contempo punta molto sul palleggio e sul possesso palla.
Potrebbe essere la partita ideale per Ibarbo. Dobbiamo sperarlo. Con la sua velocità può mettere in difficoltà la retroguardia rossonera. Per il resto le aspettative per noi cagliaritani sono poche e poco forse ci crediamo. Servirebbe la partita perfetta: in difesa come al centro come davanti dove comunque non riusciamo neppure più ad immaginare un possibile gol di Larrivey o Ribeiro. Non vediamo gioco sulle fasce e non ricordiamo più cosa siano i palloni buttati in mezzo per la testa di Larrivey che certo non riesce e non sa giocare spalle alla porta, non sa difendere la palla e far salire la squadra, non riesce a giocare di sponda, non riesce a dare spazi per inserimenti, così come non pare più all'altezza Ribeiro, ritenuto subito maturo ad inizio campionato, poi spaesato nel ruolo di ala, poi definitivamente perso.
Serve la partita perfetta, la partita della vita. La classifica ci mostra chiaramente un Cagliari in calo, sempre più vicino alle zone pericolose. Quota quaranta è l'obbiettivo, ma anche solo per il nostro scudetto, la salvezza, serve una svolta nel gioco, nella mente di chi va in campo e a gennaio non si potrà che (si spera) intervenire sul mercato per evitare il peggio.
Quanto a domani, in sintesi, serve un miracolo.

(Davide Zedda)


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