martedì 8 novembre 2011

FICCADENTI MANGERA' IL PANETTONE. O NO?



Dunque Ficcadenti resta al suo posto. Cellino interviene sulla questione panchina e invita tutti a stare sereni spiegando che starà più vicino alla squadra in questo momento non positivo, evidenziando anche quanto di buono fino ad oggi è stato fatto.
Spiega anche che in parte la colpa del momento di difficoltà è anche sua: troppe le energie che spende per la costruzione del nuovo stadio a discapito della squadra. Il presidente ha anche scoperto le carte e annunciato che sarà certamente un campionato di sofferenza che porterà il Cagliari a lottare per la salvezza. Nulla di più secondo lui è possibile.
Questo per via dei tanti nuovi giocatori arrivati e per di più di nazionalità e lingue diverse. Vero, tanti arrivi ma nessuno gioca o quasi. Delle due l’una: o Ficcadenti non ha fiducia nei nuovi giocatori o preferisce affidarsi al gruppo storico. Peccato che si affidi a questo facendolo giocare come mai abbiamo visto nel passato.
Insomma pare tutto tranquillo. Difficile capire se ci si può fidare o meno di questa fiducia al mister e, altrettanto complicato, comprendere se un Cagliari in queste condizioni possa davvero salvarsi senza troppi patemi. Non è certo cosa scontata. La classifica è corta, in vera e profonda difficoltà solo c'è il Cesena, mentre Lecce e Novara insieme al Bologna appaiono oggi squadre non alla disperazione. Non diamo mai nulla per scontato, figuriamoci la salvezza.

LA SOSTA
Che valore dare alla sosta che cade prima della gara contro l’Inter a Milano? E’ importante e risulterà importantissima se ben gestita. Cominciano infatti ad affiorare malumori tra i calciatori, bastava sentire le interviste del post gara a Bergamo e la condizione psicologica comincia ad essere preoccupante per una squadra che ormai non segna più.
Occorre dare fiducia a tutto il gruppo e a tutto l’ambiente, attraverso una scelta di buon senso e non di arroganza o chiusura. Questo Cagliari ricorda molto quello di Bisoli. Al mister di Porretta Terme fu chiesto di cambiare atteggiamento, di fidarsi del “conosciuto”, ma invece, per orgoglio o meno, andò avanti per la sua strada che divenne improvvisamente breve.
Ed ora è il turno di Ficcadenti. Anche lui come per Bisoli fiducia piena, non viene messo in discussione. Domanda: la consapevolezza del momento lo porterà ad un nuovo atteggiamento che lega la squadra ad un nuovo patto per il futuro o il suo essere intransigente costerà la frattura definitiva con squadra e presidente?
Prevalga il buon senso, per il bene del nostro Cagliari.

(Davide Zedda)

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