giovedì 10 novembre 2011

EPISTOLA (SEMISERIA) A BALLARDINI


Caro Mister Ballardini, abbiamo dunque appreso che sarà lei a mangiare il panettone al posto del signor Ficcadenti. Visto l'aspetto più rotondo del suo collega, forse il signor Cellino avrà pensato di metterlo a dieta per far mangiare un pò a tutti il natalizio dolce milanese, lei compreso.
Lei si ricorderà bene delle altre due volte che venne qua a Cagliari, e avrà notato che rispetto a quei tempi la situazione è ora molto migliore: eredita una squadra al nono posto in classifica, con qualche correttivo da apporre in alcuni settori del campo e un complesso di giocatori tutto sommato di buona qualità, buona parte dei quali lei li conosce molto bene. Evidentemente chi l'ha preceduta non deve aver lavorato poi così male, se lei può permettersi di cominciare il lavoro senza la spada di Damocle della zona retrocessione incombente.
E sicuramente avrà notato, seguendo il calcio nostrano come tanti tifosi e appassionati, quali potrebbero essere i difetti sui quali lavorare per far procedere con fare spedito la squadra che le è stata affidata. Non è nostra intenzione insegnare a nessuno il lavoro di allenatore, quindi saprà benissimo quel che c'è da fare.
D'altronde è impossibile che non abbia notato la difficoltà palese della squadra ad andare a segno, visto che nove gol (tra l'altro segnati nelle prime 5 partite) sono davvero pochini. In molti mettono nel banco degli imputati gli uomini dell'attacco i quali però, a parte qualche gol sbagliato (lei sa bene che anche sbagliare fa parte del gioco) in effetti non hanno fatto poi così tanto male se rapportato ai tiri scagliati verso la porta avversaria.
I giocatori cagliaritani infatti, in qualunque ruolo essi giochino, hanno tirato in porta 35 volte (cifra approssimativa, s'intende, ma siamo là), considerando i palloni che sono arrivati dentro lo specchio o molto vicini. Nove reti su 35 occasioni significa che hanno messo dentro il 25% delle occasioni capitate; una ogni quattro è gol. La media non è così malvagia, non trova?
Trentacinque su dieci partite significa però la media di 3,5 occasioni a gara. Stavolta il numero può considerarsi assai malvagio. In pratica i portieri avversari nelle ultime 3-4 partite sono andati molto vicini al senza voto.
Siamo anche sicuri, caro mister Ballardini, che lei avrà visto come si sviluppava l'azione offensiva della squadra che ora lei allena, e anche come sono stati fatti i gol. Noi per esempio abbiamo scoperto che a destra la pericolosità è prossima allo zero. Infatti nessuno dei 9 gol segnati è partito da quella parte del campo. Anzi uno. In contropiede. Sarà solo un caso?
Cinque invece sono partiti da sinistra, in genere con cross ad opera di Agostini o Cossu (il primo alla Roma, i due col Novara e i due col Lecce). E gli altri quattro gol? Un contropiede a tempo scaduto (il gol di El Kabir a Roma, l'unico a destra), una punizione (Conti a Palermo), un'azione personale (Nainggolan sempre a Palermo) e un rigore (a Cesena, anche quella scaturita da un cross proveniente dalla sinistra). A destra il nulla o quasi, insomma.
Sono degli indizi abbastanza esaustivi per sapere come sviluppare correttivi per le tattiche offensive, secondo lei?
E' un bel lavorino da fare ma, visto il suo precedente di tre anni fa da queste parti, questa sarà una una cosa da niente per lei. Quisquilie, pinzillacchere, come direbbe Totò.
In bocca al lupo, mister.

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