domenica 11 marzo 2012

ALLENATORI: CELLINO-ZAMPARINI 3-0


E alla fine glie l'ha fatta per la terza volta in questa stagione.
Massimo Cellino brucia ancora una volta il suo amico-nemico Zamparini e anticipa una mossa che (scommettiamo?) il presidente rosanero non tarderà a emulare.
Ficcadenti-Ballardini-Ficcadenti; Mangia-Mutti-Mangia. Se per il secondo trittico (o meglio, duo) ci sarà ancora da aspettare, il presidente Cellino non perde tempo e sconfessa per l'ennesima volta le sue scelte, richiamando (a meno di sorprese) chi aveva cominciato la stagione, quel Ficcadenti che pur partito bene, poi si era perso nei meandri della confusione tattica.
Il figlior prodigo Ballardini, tornato a casa a novembre, non è riuscito a sciogliere la matassa nei mesi successivi, cadendo in confusione non appena l'infermeria rossoblù si è riempita di giocatori non più abili a giocare.
Il discorso è sempre lo stesso: visto che non possiamo mandare via tutti i giocatori, allora mandiamo via l'allenatore, come se ciò potesse essere la panacea di tutti i mali.
Di pensare che ogni tanto si possano sbagliare delle scelte tecniche al momento del calciomercato (qualcuno ricorderà il misero fallimento della campagna acquisti esotica del 1996), o si crei abbondanza in reparti dove è meglio creare le giuste gerarchie tra titolari e riserve (l'attacco, per esempio, con ben sei uomini e tutti potenzialmente titolari) non se ne parla nemmeno!
L'allenatore è colpevole e va messo alla gogna. E' una usanza molto italiana questa. Pensate se la Roma avesse una dirigenza italiana: Luis Enrique sarebbe ancora al suo posto in panchina? Giammai...
Programmare. Questa è la parolina magica, sconosciuta nel mondo del calcio, almeno per larga parte delle società. Al Cagliari in un certo senso finisce un ciclo proprio con chi lo aveva cominciato: da Ballardini a Ballardini. Nel 2008 l'allenatore ravennate aveva posto le basi per una programmazione tecnica e tattica che poi altri allenatori portarono avanti con successo, vedi Allegri e in parte Donadoni.
Ora quel percorso è andato perduto, anche per i quattro anni in più e l'inevitabile calo di alcuni senatori, e con Ballardini cade l'ultimo baluardo dei quella salvezza di quattro anni fa.
Quanto a Ficcadenti, le prime avvisaglie si erano avute una decina di giorni fa, quando sul principale quotidiano di Cagliari stranamente venne pubblicato un articolo che lo riabilitava, poichè secondo quanto scritto dal cronista non aveva avuto tempo di sviluppare le proprie idee tattiche. Ciò in un certo senso metteva in cattiva luce il lavoro di Ballardini.
Un'articolo strano da leggersi perchè sulle pagine dello stesso giornale nei mesi precedenti era stata avallata in pieno la scelta di Cellino di cambiare guida tecnica e di far rientrare il Balla, complice il gioco balbettante e troppo difensivista di Ficcadenti.
Evidentemente qualche "ucCellino" stava già dando delle indiscrezioni ai suoi cronisti di fiducia sul fatto di essersi pentito della scelta di far tornare all'ovile la pecorella smarrita. 
Ficcadenti è comunque la scelta ovvia e più o meno obbligata. Non crediamo a un ritorno di fiamma nei confronti del suo credo tattico, ma piuttosto al reintegro di un allenatore già in busta paga. Pagare quattro allenatori in un anno sarebbe troppo esoso.
Un consiglio per chi gioca a Fantacalcio e ha degli allenatori di squadre allenate da Cellino o Zamparini: non vendeteli. Teneteli in rosa: prima o poi vi torneranno utili...
Intanto il Cagliari, inteso come squadra, come società, e come campo di gioco, prosegue sulla scia della confusione. Si spera, da qui alla fine della stagione, di non doversi affidare solo alle disgrazie altrui per restare in serie A.

Nessun commento:

Posta un commento