martedì 13 marzo 2012

CHE CAGLIARI VEDREMO COL CESENA?


Nessun cambio di mentalità in casa Cagliari. Per ora solo un incomprensibile cambio della guida tecnica: ritorna Ficcadenti.
La piazza protesta, i tifosi del Cagliari, non solo non hanno gradito l'allontanamento di Ballardini, ma proprio non digeriscono il ritorno di Ficcadenti. Ma il dado è tratto. Cellino ha deciso il ritorno al passato.
Forse, scusate l'ironia, il presidente sogna per le ultime undici gare di campionato, altrettanti undici pareggi per zero a zero. Risultato? 42 punti e salvezza raggiunta.
Ma andiamo avanti. Dopo la disfatta del San Paolo, domenica arriva nel deserto del Sant'Elia il Cesena. I romagnoli hanno quasi due piedi in serie B ma ciò non deve trarre in inganno. Il Cagliari, lo dimostrano i numeri e i risultati, non gode certo di migliore salute rispetto ai bianconeri, peraltro sereni, non avendo più nulla da perdere.
Ficcadenti, salvo clamorosi ripensamenti, riproporrà il solito modulo tutto difesa. Rivedremo le punte giocare in copertura sulle fasce, non sappiamo se Ibarbo troverà spazio, sarebbe un delitto lasciare il colombiano fuori dalla rosa dei titolari, ma è probabile che non giochi. Cossu, se recuperato, dovrà soffrire spostandosi lateralmente perdendo così la libertà di gioco che dovrebbe naturalmente meritare per risultare l'uomo che fa la differenza.
Non sappiamo neppure chi giocherà in attacco, non sappiamo ne Pinilla recupererà e non sappiamo se il cileno è adatto al "non gioco" che spesso, troppo spesso, Ficcadenti ha proposto ostinatamente tanto da indurre Cellino al cambio in panchina. Tutto davvero incomprensibile.
L'unica certezza è che il Cagliari deve vincere a tutti i costi andando anche a vedere cosa succede in casa Lecce. Davvero triste, ma è la realtà. Sì, la salvezza del Cagliari, ormai non lo si può certo negare, passerà anche dalle disgrazie altrui. Se poi andiamo a vedere il calendario dei rossoblù, controllare a vista il Lecce, sperare che perda punti e resti al terzultimo posto, ultimo utile per retrocedere, diventerà cosa normale anche per noi tifosi.
Battere quindi il Cesena in qualsiasi modo, senza badare a qualità di gioco, estetismi e tattica. Tutte cose che non servono più. Servono solo i tre punti, arrivassero anche grazie ad un'autorete all'ultimo secondo.
Dopo il Cesena si andrà a giocare in casa della Lazio, poi arriverà a Cagliari l'Atalanta, poi a Milano contro l'Inter. Tre partite decisive per i rossoblù, che a questo punto, salvo cambiamenti insperati, giocheranno per salvare la massima serie fino all'ultima giornata.

(Davide Zedda)

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