martedì 6 dicembre 2011

CAGLIARI, PREGI E INSIDIE DELLA CLASSIFICA CORTA


Il lavoro premia. Ballardini, sornione e silenzioso, continua a lavorare per mettere ordine in casa rossoblù.
C'è tanto ancora da fare, e la vittoria contro il Catania non deve illudere, ma anzi deve rafforzare in tutti, specie nei tifosi, l'idea che forse il peggio è alle spalle ma che comunque i facili entusiasmi non portano lontano.
Per battere la compagine siciliana è servito un gol capolavoro di Ibarbo. Non si può volere tutto subito appunto, e infatti per vincere la gara è stata necessaria un'invenzione del possibile futuro campione colombiano, ma a voler fare i pignoli per forza, o forse semplicemente gli osservatori attenti e critici, si nota che il gol su azione è ancora venuto a mancare. Così come manca il concetto di coralità.
Diamo però merito al tecnico e alla squadra, non solo per i tre punti colti in un campo difficile ma invece per i grandi miglioramenti ottenuti. Che il Cagliari stesse cambiando pelle lo si era notato in casa contro il Bologna; a Catania c'è stata un'ulteriore crescita e alcune conferme.
Il collettivo migliora, i singoli si confermano. Bene, anche perché in assenza di Nainggolan e con Biondini a mezzo servizio, il centrocampo ha retto e perfino l'esperimento iniziale con la difesa a tre non ha dato grossi problemi. La manovra ancora soffre, un'identità precisa di gioco ancora non si vede, ma va dato atto al mister di avere avuto la grande intuizione di spostare in attacco Ibarbo rendendo utile perfino il gioco di rimessa in virtù della velocità del giovane colombiano, libero anche di offendere partendo laterale.
Contro il Bologna Victor aveva fatto impazzire la retroguardia ospite dimostrando - ma è normale - immaturità tattica e scarsa precisione sotto porta. Contro il Catania il film sembrava lo stesso. Solo davanti ad Andujar, l'attaccante rossoblù colpiva di potenza centrando il portiere, fortificando l'impressione di essere impreciso, poco lucido e immaturo: c'era da aspettarselo visto che ha solo ventuno anni e ora l'intero peso del reparto offensivo.
Questo perché se è vero che difesa e linea mediana non hanno permesso al Catania praticamente nulla se non nel disperato finale, il problema reale del Cagliari resta ancora là davanti. Larrivey impalpabile, Ribeiro per ora non all'altezza e capace di sbagliare per due volte altrettante palle clamorose che potevano portare al due a zero e alla fine anticipata della gara.
Ibarbo è forte, magari diverrà una certezza e per ora è il beniamino del pubblico cagliaritano. Non bisogna però commettere l'errore di caricarlo di troppa responsabilità e non si deve pretendere che da solo risolva tutto. Va lasciato sereno e vanno cercate soluzioni offensive che creino alternative al gol della domenica. La classifica almeno torna a sorridere al Cagliari, una classifica talmente corta da non permettere alcun rilassamento.
Giusto sognare, ma il cantiere rossoblù è ancora aperto. Niente illusioni, la strada è lunga.

(Davide Zedda)

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