giovedì 22 agosto 2013

VIDEO KILLED THE RADIO STARS


Una vecchia canzone degli anni ottanta che mai come ora è stata più profetica.
Al Cagliari e ai suoi tifosi, veri "proprietari" della squadra, dopo lo stadio, mancherà anche la radiocronaca. E' di ieri l'annuncio nel suo blog personale da parte del radiocronista di Radiolina, Vittorio Sanna, che domenica sera non ci sarà nessun collegamento con il Nereo Rocco di Trieste. In pratica l'esordio stagionale della squadra rossoblù sarà affare solo per chi ama la poltrona di casa e la tv al plasma con decoder annesso. Per il resto, esordio casalingo ma si giocherà a Trieste (tanto per cambiare), e chi non ha Sky o chi è in giro in macchina o comunque non è a casa non potrà sentire la radiocronaca alla radio, l'unico media ancora rimasto gratuito.
Pare che nel mancato accordo tra la società Cagliari Calcio e la radio trasmittente ci siano mancati accordi economici. Se non hai i 40 milioni di Sky vali poco o nulla. La speranza di tutti i tifosi è che si risolva questa diatriba, così come definitivamente quella dello stadio, che sia Is Arenas o il S.Elia. Non è possibile immaginare un'altra stagione intera vissuta senza una casa e senza voci, se non quelle della televisione a pagamento, che il più delle volte sono palesemente faziose a favore delle "grandi", cioè quelle che fanno più audience e con mezzi più potenti.
Un tempo il Cagliari era una squadra di calcio amata più o meno in tutta l'isola e con parecchi estimatori anche fuori dai confini sardi, e come squadra sportiva, era facile accedervi e poter partecipare (tramite le partite allo stadio) alle proprie gesta. Ora sta diventando solo un prodotto (come un normalissimo cellulare, o una caffettiera, o un paio di jeans di marca) che proseguendo di questo passo diverrà un cimelio a uso esclusivo di pochi collezionisti, come i vinili d'epoca. 
E poi alcuni si lamentano che in molti si stanno disinnamorando della squadra. Ma alla fine se oggi è diventato più facile interagire con il Papa, come dargli torto?


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