domenica 18 agosto 2013

COPPA ITALIA, SIAMO ALLE SOLITE


Cagliari-Frosinone 1-2 (d.t.s.)

E alla fine ci si ritrova alla sorpresa del turno di coppa Italia, con la squadra di serie A eliminata da quella di Lega Pro.
La sorpresa è grossa, se non si trattasse del Cagliari, che negli ultimi anni ha fatto l'abitudine alle eliminazioni anzitempo contro squadre di categoria inferiore o comunque di blasone e tasso tecnico più basso.
I "grandi risultati" e l'imbattibilità delle amichevoli estive è così subito infranta alla prima partita ufficiale della stagione, per un Cagliari che segue il solito canovaccio tenuto nella coppa nazionale tanto sottovalutata dalle squadre italiche. Sarà l'inizio di stagione, sarà il fatto di giocare più di un tempo (più supplementari) con un uomo in meno per la sconsiderata entrata di Dessena sul giocatore avversario, sarà la sfiga o sarà il poco impegno, ma il risultato è il medesimo degli ultimi anni: la coppa Italia finisce anzitempo per il Cagliari. 
In pratica è da quasi dieci anni, cioè dal 2004, che la squadra rossoblù non raggiunge gli ultimi turni prima di uscire dalla competizione. Per intenderci, erano i tempi di Gianfranco Zola e di un Esposito in stato di grazia, e solo l'Inter riuscì a estromettere una squadra, quella di Arrigoni, che aveva un attacco fenomenale ma purtroppo prendeva troppi gol per poter avere delle ambizioni pur da neopromossa.
Alla fine in molti diranno che è meglio così. Che la coppa Italia disturba il campionato. Che ci sono troppe partite, e che è meglio usare le seconde linee, cosa che le grandi usano fare nei primi turni contro le formazioni di rango inferiore. 
Non tutti la pensano così, ma in Italia, anche se negli ultimi anni la competizione sta pian piano risalendo nella classifica di gradimento, la "coppetta" è più un disturbo che un reale obiettivo di stagione. 
E pensare che, senza andare troppo lontano dai nostri confini, nell'ultimo anno l'Evian in Francia è andato ad un passo dall'alzare la coppa francese, mentre in Inghilterra è stato il Wigan, all'ultimo respiro, a beffare il milionario City e a sollevare il "poco ambito" trofeo, almeno per le cosiddette grandi. Ora sono soprattutto i tornei multimedializzati e televisivi a fare scena, ma alzare una coppa, soprattutto se arrivi in finale dopo aver eliminato fior di squadre milionarie, non fa piacere. Di più. 
Anche se non fanno gli squilli di tromba per le vittorie delle solite note.

3 commenti:

  1. O giornalisti informatevi. Ma che cazzo alle solite. Questo è amare il casteddu? Giornalisti per modo di dire sempre pagati per scrivere cazzate contro il cagliari. Ignorante ti consiglio di ucciderti e leggi che impari L'anno scorso abbiamo passato il turno e Vincendo contro lo Spezia. L'anno prima vinto 5/1 contro albino effe. L'anno prima vinto contro Piacenza 3/0. Siamo alle solite con voi giornalisti pezzi di merda anche se dirvi giornalisti è troppu. Fotiti

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  2. Non è questione di amare o non amare, è solo un'analisi. La realtà è l'eliminazione contro una squadra di serie C, sfortuna o meno, agosto e preparazione ancora non eccelsa, o scarsa mira... chissà! Chiamatela come volete. In ogni caso, eliminati al primo turno, o al secondo contro squadre di minor blasone non cambia molto. Sempre di eliminazione si tratta.
    P.S.: Io non sono meno tifoso di te, entro allo stadio e mi compro il biglietto sempre, (quando possibile) da secoli, Is Arenas, S.Elia o che sia. Non mi pagano per scrivere qua. E non ho usato i tuoi termini offensivi nascosti dietro il monitor di un pc, che nessuno ti può rispondere con un "cartone" in pieno viso. Se vuoi discutere, discuti come fanno gli altri, in maniera civile. Spassiarì.
    A.M.

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  3. Caro Anonimo, non c'e' bisogno di essere giornalisti per imparare a leggere (in questo caso capire il contenuto dell'articolo e il suo senso) e scrivere (mi pare le doppie le abbia ciccate piu' volte, anche nei termini meno fausti): rimandato a settembre e a rischio daspo!

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