sabato 7 aprile 2012

NON CI SI PUO' PIU' NEMMENO ARRAMPICARE NEI CARTELLONI


Cagliari-Inter 2-2
Siamo alle solite. Ogni occasione è un pretesto valido, ogni "debolezza" è un viatico per trovare il modo di provocare l'aiutino per una delle grandi (??) d'Italia, che deluse dai maltrattamenti europei, possono perlomeno far la voce grossa nel nostro paese dei balocchi.
Ormai i tifosi del Cagliari ci sono abituati, ma anche quelli del Chievo, del Bologna, del Cesena, e via dicendo. Poi, durante la settimana, sedicenti dirigenti delle cosiddette grandi si cimentano in piagnistei mirati ad ottenere equità (equità?) di trattamento, protezione, e di troppi rigori non dati o subiti, ovviamente con totale cecità per gli episodi a favore (infintamente più numerosi rispetto a quelli avversi), fino all'ottenimento del proprio risultato.
E a piangere sono sempre gli stessi. Come se Arsenio Lupin si lamentasse con disgusto del fatto che sia tornato a casa e l'abbia trovata svaligiata.
Quanto alla partita di oggi, dopo le innumerevoli "Blatterate" sul regolamento come l'ammonizione per la maglietta tolta alla quale ormai ci si è abituati, si scopre che non si può più saltare sul cartellone per festeggiare un gol davanti ai propri tifosi. Chissà che fine avrebbe fatto uno come Pruzzo, se giocasse ai giorni nostri.
Pinilla oggi lo ha fatto e, siccome già ammonito, ci ha rimesso le penne. E di rimando, ce le rimette anche il Cagliari, che nella prossima partita dovrà fare a meno del proprio centravanti titolare.
Ci si chiede se per caso avesse fatto lo stesso Milito: avrebbe ricevuto anche lui un cartellino giallo, oltrettutto se già sanzionato in precedenza? Molto difficile da immaginare: pensate quanto avrebbero tuonato Moratti e Branca sugli organi di stampa!
Stendiamo un velo pietoso su questa parentesi e pensiamo a un Cagliari veramente tosto e positivo. Nonostante giocasse in trasferta (e non dite che giocanbo a Trieste si giocava in casa), nonostante un presidente che una ne pensa e cento ne fa e non si capisce ancora cosa farà, nonostante un arbitro totalmente privo di buon senso, gioca la sua bella partita, passando due volte in vantaggio, e in alcuni tratti dominando la gara.
Poi, dopo il 2-1 di Pinilla e la dipartita dell'attaccante, il buon pretesto arbitrale per porre fine a un dominio imbarazzante (quello dell'inizio ripresa del Cagliari, culminato con il meritato gol vantaggio) contro una squadra che pretenderebbe di lottare per il terzo posto ha rivoltato le sorti della gara affinchè quella squadra potesse avere qualche possibilità in più di aggiudicarsi i tre punti in palio.
Ma non c'è stato nulla da fare: un Cagliari davvero tosto anche in dieci e un'Inter da latte alle ginocchia hanno chiuso la gara in parità. Guida di Torre Annunziata, è andata male, ma almeno tu il tuo dovere lo hai fatto... 

Nessun commento:

Posta un commento