sabato 10 marzo 2012

CAGLIARI, SEI NELLA STORIA


Napoli-Cagliari 6-3

Si, proprio così. Il Cagliari entra nella storia.
Sei gol in una partita di serie A la squadra rossoblù non li aveva mai subiti. Dunque, a suo modo, per il Cagliari quella di Napoli è una partita da ricordare e consegnare agli annali.
L'erba del San Paolo per una sera si trasforma in quella di Wimbledon, e come in un match qualunque tra un Federer e un, per dire, Nadal (giusto per citare i primi che vengono in mente), il punteggio si addice più ad un set di tennis che a una partita di calcio.
Cellino aveva lasciato intendere che non era qua che andavano raccattati i punti necessari per chiudere il conto salvezza. Limitare i danni, diceva. Il fatto di lasciar fuori l'ultras Cossu proprio contro il Napoli ha dato l'impressione di un riposo cautelativo per averlo in piena forza contro il Cesena.
Ma forse neppure lui pensava che questa inutile partita del venerdi sera, dove forse si pianificava di totalizzare zero punti ma senza avere altri infortunati, si potesse trasformare in una debacle storica.
La svogliatezza e la rassegnazione son apparse le uniche caratteristiche odierne del Cagliari, inteso come squadra (squadra?). Ora ci si deve attendere invece che si sguainino le spade contro il Cesena, in una partita da vincere a tutti i costi, magari con Pinilla in campo. Se così non fosse, pomodori e uova saranno già pronti a rimpinzare i sacchi della spesa dei giocatori.
Contro il Napoli solo due sono state le note positive in una partita che probabilmente era già segnata, cioè Ibarbo e Larrivey.
Il primo è l'unico uomo dell'attacco a inventare qualcosa, e si spera che non debba più partire dalla panchina.
Il secondo è Larrivey, che si porta a casa il pallone con i suoi tre gol. Ma non illuda la tripletta: non ha fatto nulla di eccezionale se non il farsi trovare pronto quando ha avuto le palle buone; due gol su tre sono stati gentili omaggi del colombiano e della rilassata difesa napoletana. Segnare tre gol in una partita in serie A e perdipiù a Napoli non è comunque cosa di tutti i giorni; peccato che siano state tre reti inutili per via degli altri fantasmi con la stessa maglia che vagavano per il campo.
Ci si pone un'altra domanda su questa partita e sul Cagliari attuale, quello che meno di un mese fa aveva la quinta migliore difesa e che nelle ultime tre partite ha subito undici gol: Ballardini è in confusione tattica o esegue semplicemente ordini di scuderia?
La formazione iniziale di oggi ha lasciato perplessi i più, poi col tempo e con l'uscita di Nainggolan per infortunio c'è stato il consueto posizionamento fuori ruolo di alcuni giocatori (ancora Ribeiro trequartista). Confusione tattica all'eccesso insomma, che per il Napoli in versione turn over è stata come manna dal cielo. Poi però abbiamo visto entrare Gozzi al posto di Dessena e abbiamo capito che la testa è già allo scontro diretto col Cesena.
I tifosi non prenderanno molto bene questo aver snobbato la gara di Napoli cedendo le armi senza combattere.
Magari però Cellino fingerà indignazione e comincerà a metter sulla graticola Ballardini dicendo di aver sbagliato scelta (Ficcadenti, ci sei?), ma alla fine a prenderla nel di dietro saranno sempre i soliti, i tifosi, quelli che mettono i soldi per una loro passione di colore rosso e blu. Si può perdere una partita, ma a tutto c'è un limite...

5 commenti:

  1. Risultato deprimente...

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  2. Non molliamo proprio ora, la serie A è un lusso che in pochi possono permettersi, noi tra questi, quindi tutti uniti lottiamo per conservarlo.

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  3. Ottima disamina, salverei anche i pochi minuti di Gozzi perchè non era facile entrare a quel punto della partita,soprattutto per uno come lui che mai aveva giocato bene......
    Ricordiamoci di questa partita solo per la tripletta di Larrivey, il Napoli non ha regalato niente, figuriamoci se regalava anche una sola rete!
    Speriamo che resti Ballardini, l'unico che sa come venire fuori da questa situazione (ma siamo sempre 6 punti sopra il Lecce!).

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  4. Abbiamo sempre saputo che il Cagliari a meta' campionato ci fa soffrire...ci fa soffrire ogni volta che vediamo una partita....ci fa gioire quando vince...abbiamo visto un Cagliari fermare la prima in classifica la Juve, abbiamo esaltato, abbiamo gridato di gioia...ma sapiamo che , come ogni anno, il Cagliari a meta' campionato gioca per la "salvezza". la colpa? forse dell'allenatore....dei giocatori....di Cellino? Chi ama il Cagliari deve accettare tutto, anche le sconfitte...lo so non si puo' perdere sempre....pero' siamo consapevoli di questo....non abbandoniamo il nostro Cagliari ...ha bisogno dei suoi tifosi e del suo sostegno!!!!

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  5. Sante parole! Chi tifa il Cagliari lo fa sempre e comunque. Lo si fece anche in serie C. Ma se c'è anche da contestare certi atteggiamenti, facciamolo lo stesso, è un diritto del tifoso, che resta, contrariamente a giocatori, allenatori e presidenti...
    P.S.: Nella fretta e nell'ora in cui è stato scritto il pezzo ho commesso un errore: sei reti erano state subite anche nel 2009/10 a Udine, all'ultima giornata di campionato (2-6 il punteggio). Chiedo venia. :)

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