mercoledì 22 febbraio 2012

CAGLIARI, DIFESA DI FERRO


Con appena 24 reti subite, quella del Cagliari è una delle difese meno battute del massimo campionato.
Una difesa, prima capace di sopperire alle poche reti fatte - tanti gli zero a zero ottenuti dai rossoblù in questa stagione grazie al reparto difensivo - poi capace di mantenersi difficile da penetrare anche quando la squadra ha cominciato a realizzare gol e conquistare vittorie.
Ha sofferto durante il periodo dell'infortunio subito da Astori (autentico campioncino destinato a grandi platee e alla maglia azzurra da titolare appena andrà via, come ovvio e normale, dalla Sardegna per approdare probabilmente al Milan anche se perfino dalla Russia il buon Davide è richiesto a suon di petrodollari).
È lui il leader là dietro. Una sicurezza, una garanzia, capace di dare e trasmettere tranquillità a tutto il reparto facendo sollevare e migliorare le prestazioni dei compagni della difesa, su tutti Canini, che quando ha dovuto fare a meno del compagno non è riuscito sempre ad andare bene ed è apparso spesso in difficoltà.
Torniamo un attimo ad Astori. Difensore moderno e completo con il grande dono di una tecnica da buon centrocampista. Non è raro vederlo disimpegnare scartando gli avversari o giocare di fino per poi uscire palla al piede senza quasi mai arrivare a spazzarla. Uno spettacolo: ne sentiremo parlare, è una certezza assoluta.
La difesa del Cagliari dispone di pochi elementi, praticamente una difesa con gli uomini contati. Astori e Canini centrali con Ariaudo riserva. Sulle fasce, a sinistra il solo Agostini, a destra Pisano e l'alternativa, non troppo difensiva, del buon Perico.
Ballardini, uomo intelligente, ha costruito una base di difesa a quattro, come appena illustrata, ma ha anche capito che in particolari situazioni di gioco, solitamente a partita in corso, con i ragazzi a sua disposizione può schierare la difesa a tre e a cinque. Quella a cinque, in particolare, sta diventando una sorta di "abitudine" per il mister. Sia per cercare di mantenere il pari, (vedi a Torino contro la Juve), o per mantenere il vantaggio, (come per esempio contro il Palermo in casa), Ballardini non ha avuto dubbi: dentro Ariaudo e difesa a cinque con ben tre centrali. Molti spaventi, qualche rischio di troppo, ma per ora ha avuto sempre ragione lui.
Avanti così allora!

(Davide Zedda)

Nessun commento:

Posta un commento