mercoledì 5 ottobre 2011

LE STANNO TENTANDO TUTTE



Le stanno tentando tutte. Il dissenso cresce in maniera esponenziale, l'informazione veicolata dei canali "tradizionali" funziona solo con una parte della popolazione, e il web accresce la propria potenza quale mezzo alternativo per informarsi veramente, senza tagli e censure.
Vogliono tarparne le ali. Ma non ci riusciranno. L'onda avanzerà lo stesso, non basta mettere delle placche protettive se la sua potenza cresce come quella di uno tsunami generato da un movimento tellurico. Ci fate chiudere i blog "antipatici"? Ne apriremo altri. Non si può bloccare uno tsunami scatenato.
I managers incapaci e superpagati dell'azienda Italia rischiano di farla andare in falllimento e accollano il ripristino della liquidità ai propri "dipendenti"? Bene. Ma così i managers perdono il rispetto della propria classe operaia, che un giorno si fermerà e bloccherà la "produzione".
E allora addio ai loro superstipendi. Se l'azienda fallisce, anche loro diverranno disoccupati. Ma se loro cadranno in piedi, niente potrà fermare la furia di chi avrà perduto la fonte di sostentamento per sè e la propria famiglia.
I nodi vengono sempre al pettine. Lo dice la storia. E nei libri di storia che leggeranno i nostri nipoti non verrete ricordati come dei grandi statisti, ma solo come un monito sugli errori da non commettere per chi verrà dopo.
Ho criticato qualcuno? Oscuratemi pure!

4 commenti:

  1. Prima hanno tentato di omologarci tutti con un lavaggio del cervello propinatoci da tv e mass media, poi di abbassare il nostro livello culturale (e quindi la nostra capacità di comprensione e difesa) rovinando la scuola pubblica, ora ci vogliono togliere Internet.
    Uno strumento, Internet, che ha fatto loro comodo finché lo abbiamo utilizzato per lamentarci e sfogarci liberamente avendo quindi l'illusione di possedere ancora la possibilità di dire la nostra. Ma ora qualcosa comincia a sfuggire loro di mano. Non sarà ora di muoversi veramente?

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  2. Non molliamo, tentano in tutti i modi di bloccare il nostro dissenso nei confronti delle loro opere dissennate, ma sono tentativi patetici di salvare il culo prima della rovina. Facciamo in modo che questa rovina non sia anche la nostra. Insomma, secondo me (e qualche altro milione di persone) dobbiamo muoverci. Prima che sia troppo tardi. Ma loro cadranno. L'Italia siamo noi, non poche decine di cagoni che si sono autoproclamati "classe dirigente"...

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  3. Le rivolte nel nord Africa e le questioni Usa, euro zona, la povera Grecia sono palesemente i frutti di una classe politica penosa e incapace che pur di mantenere i loro privilegi vogliono consegnare il paese e tutti noi nelle mani dei banchieri. Internet per loro e' un pericolo, un luogo dove l'informazione passa e dove le genti si incontrano, uniscono e preparano la rivolta. Quindi, anche in Italia, il penoso pacchetto per la sicurezza nazionale tende e si propone di bloccare chi nel web si permette di dire la verità esprimendo pensieri che vengono considerati pericolosi. La censura fa parte dei regimi e i regimi sono sempre caduti. Attenti governanti, banchieri e padroni, ora cadrete voi.

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  4. Succederà, stanne certo. Noi non molliamo, e prima o poi cadranno... poche persone privilegiate non possono nulla contro tante e incazzate. E visto che non possono zittirci con privilegi o agi (come in Cina), pian piano che la classe media (principale fonte di sostentamento del welfare e dei loro stipendi) perde potere d'acquisto e si impoverisce, si incazza. Con conseguenze immaginabili.

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