martedì 4 ottobre 2011

E' TROPPO PRESTO PER SOGNARE?

La grinta di Biondini

Il Cagliari ci sta facendo davvero sognare. Secondo posto in classifica, squadra forte, grande compattezza, gioco fluido, singoli in evidenza con Conti, Cossu, Nainggolan (formidabile) e Biondini sugli scudi.
Difesa ben registrata con Canini e Astori che sembrano quasi dei veterani a dispetto della loro giovane età. Astori è ormai nel giro della nazionale maggiore e Canini è appetito dai grandi club. Davanti c'è forza e fantasia. Ribeiro si è subito ambientato nonostante i problemi di lingua, Larrivey pur non segnando, gioca bene e si sacrifica; Nenè è sempre il grande generoso a cui manca solo ritrovare la strada del gol.
Poi c'è Ibarbo, grande talento davvero, bello vederlo giocare, a tratti esaltante. Dobbiamo allora accontentarci dei 40 punti e di una semplice salvezza? Mi auguro e ci auguriamo che non sia così.
Il Cagliari sta dimostrando davvero di potersela giocare contro tutte le avversarie. Che tristezza i lunghi finali di campionato delle passate stagioni a perdere più o meno in ogni campo e in casa compreso. Anche nella stagione 1992/1993 che fu quella della nostra ultima qualificazione in UEFA non si partiva certo con la speranza di arrivare al sesto posto.
Eppure credendoci, strada facendo, domenica dopo domenica, i ragazzi di Mazzone (grande maestro e allenatore indimenticato) riuscirono in un’impresa davvero favolsosa. C’è da dire che il paragone tra il Cagliari di allora e questo è cosa molto complessa. Nella stagione del sento posto la squadra aveva tra le sue fila calciatori del calibro di Matteoli e Francescoli, (roba ai limiti dell’immaginazione…) Pusceddu e Napoli, Villa, lo stesso Bisoli, Moriero, il grande Oliveira (che incominciava ad esprimersi a buoni livelli per poi diventare il grande attaccante che tutti ricordiamo) e il buon Ielpo tra i pali.
E’ doveroso però sottolineare che la serie A di allora era ben altra cosa. Non solo quello italiano era davvero il campionato più bello del mondo ma era anche il più difficile. Oggi, il livello è assai calato, non ci sono dubbi. Sognare quindi è giusto, fermo restando che le insidie sono sempre dietro l’angolo e che vi deve essere per forza la volontà nell’ottenere il grande risultato, non solo da parte dei ragazzi e del mister ma logicamente anche da parte della società.
Certo poi ci sarebbe il problema stadio, il problema della nuova Coppa UEFA che inizia in estate e si conclude a maggio dopo gironi e contro gironi…
Infine c’è anche la difficoltà del regolamento: da quest’anno sono solo tre le formazioni italiane che accederanno alla vecchia Coppa dei Campioni e solo la quarta e la quinta classificata giocheranno la così chiamata Europa League. Un posto in più può arrivare vincendo la Coppa Italia (dubito che la vinceremo) oppure, sempre grazie alla stessa, potrebbe liberarsi un posto in favore della sesta classificata in caso le due finaliste siano anche qualificate alla Champions League.
Al di là di tutti questi calcoli è forte la sensazione che sia l’anno buono per arrivare in alto, forse non alla qualificazione europea ma in alto sì e a testa alta.
Prima della partita contro il Novara, in curva nord capeggiava uno striscione dove gli ultras invitavano la squadra a giocare "37 finali". Speriamo che stavolta l'esortazione venga eseguita alla lettera.

*si ringrazia Davide per il suo intervento nel blog

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