martedì 28 agosto 2012

CAGLIARI CALCIO E STADIO, UN THRILLER D'ALTA SCUOLA



Tutta la storia dello stadio dove giocava, gioca e giocherà il Cagliari è ormai come un romanzo thriller di quelli scritti bene. Di quelli che ti viene voglia di continuare a leggere anche se ti si chiudono le palpebre, perchè hai una gran voglia di vedere come va a finire.
La trama procede spedita, ricca di colpi di scena e senza troppe scontatezze. I personaggi non sono tantissimi ma si incastrano in storie che prendono direzioni a volte inaspettate. Amici che diventano nemici e viceversa, storie d'amore che sembrano intraprendere direzioni positive ma che poi si inceppano con colpi di scena inaspettati, scenari che cambiano più e più volte, che quando ci si sta abituando ad un paesaggio ci si trova improvvisamente catapultati in uno nuovo, come per magia.
Ma la cosa migliore è il finale. Ancora non si sa il finale, così come deve essere nei thriller meglio congegnati. Il colpevole non è stato ancora scoperto, e potrebbe essere chiunque.
Il protagonista è di quelli che lasciano il segno: un pò giustiziere, un pò maramaldo, un pò sognatore, a volte maldestro (come quando vende a centinaia di persone, per 150 euro, un evento che non è ancora sicuro di poter offrire), altre simpaticamente sguaiato ai limiti del becero. Alcuni lettori lo amano, altri lo detestano, ma tutti o quasi continuano a stare attaccati alle sue peripezie e alle pagine di quel thriller che sembra non finire mai.
Anche solo per la curiosità di vedere come va a finire.
L'unico problema è il numero delle pagine. Sembra di non capire quante pagine manchino alla fine. La speranza è che non diventi come Beautiful. Interminabile.

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