giovedì 9 febbraio 2012

QUANDO LANGELLA RIMONTO' IL PALERMO DI TONI


15 febbraio 2004 - Cagliari-Palermo 3-2
Una girandola di emozioni. Se ci fosse un titolo per questa partita, sarebbe questo il più appropriato per novanta minuti che hanno fatto venire le palpitazioni ai diciottomila tifosi rossoblu assiepati nel Sant’Elia versione “tubi innocenti” riaperto da appena due mesi. Cagliari e Palermo sono le due corazzate della serie B annata 2003/04, costruite dai rispettivi presidenti Cellino e Zamparini per vincere e tornare in serie A dopo anni di attesa. E infatti alla fine chiuderanno l’interminabile campionato (46 partite in tutto!) in testa, a braccetto, entrambe con 83 punti in classifica.
Le due squadre neppure in questa partita deludono le attese, ma alla vigilia della grande sfida nessuna delle due ha ancora conquistato la vetta: il Palermo gravita al terzo posto con 44 punti, a due lunghezze dalla coppia di testa, formata da Atalanta e Ternana, il Cagliari invece sta tre punti più sotto in compagnia del Messina.
La cornice di pubblico è quella delle grandi occasioni e la partita è sicuramente un antipasto della serie A della stagione successiva.
La squadra di Edy Reja scopre in una tiepida domenica d’inverno di essere pronta per il salto di barricata e al tempo stesso di essere una grande squadra. La sofferenza e il susseguirsi delle segnature, coi rossoblù prima avanti, poi raggiunti e superati, e poi vittoriosi al filo di lana, contribuisce a donare quel lato di epicità che fa ricordare a lungo partite come questa.
Eppure l’inizio non era stato molto spettacolare, con le due squadre intente a studiarsi evitando di scoprire il fianco ai fortissimi attaccanti di cui potevano disporre entrambe. Quindi per quasi tutto il primo tempo le occasioni da rete non fioccano numerose. Tutto ciò fino al 42’, quando una punizione battuta sulla trequarti da Zola vede il poderoso inserimento di Abeijon che con un’ottima elevazione anticipa Biava e di testa manda la palla all’incrocio dei pali.
È il momento cruciale della partita, che ne risveglia i torpori e fa decidere ai giocatori siciliani che è arrivato il momento di forzare i ritmi per recuperare il risultato. E così una veemente pressione nei minuti finali del primo tempo non produce frutti, ma nei primi minuti della ripresa, al 3’, arriva il pareggio: sponda di Toni e destro al volo dal limite dell’area di Gasbarroni, anche stavolta palla all’incrocio dei pali, ma dall’altra parte.
Il Cagliari trema anche perché qualche minuto dopo è Pantanelli a salvare disperatamente su una incursione di Emanuele Filippini, chiudendogli lo spazio per la conclusione. E al 21’ della ripresa un’azione simile a quella del pareggio porta i rosanero al vantaggio: nuova sponda di Toni (utilissimo anche in questo lavoro tattico, pur senza segnare) e altro destro di Gasbarroni, che segna un gol simile al precedente, con palla stavolta prima sul palo e poi in rete.
Per i quasi ventimila del Sant’Elia si dischiudono le porte degli inferi, e l’undici di Reja accusa il colpo: il Palermo ha atteso il momento opportuno per colpire e lo ha fatto cinicamente, da grande squadra. Così Reja cerca di correre ai ripari per scuotere la squadra mandando in campo Langella e Conti al posto di Albino e Brambilla.
I cambi inizialmente non sembrano dare buoni frutti: la squadra ci mette grinta ma anche molta confusione nelle sue azioni offensive, e così il portiere rosanero non corre rischi. Poi si materializza nel terreno di gioco la “dea bendata”: alla mezz’ora della ripresa il Cagliari vede il baratro quando Mutarelli viene smarcato davanti a Pantanelli, ma tira incredibilmente a lato; tre minuti dopo, una prepotente discesa di Langella sulla sinistra si conclude con un cross dal fondo sul quale non arriva nessuno dei compagni ma manda la palla a sbattere sulla coscia di Emanuele Filippini, che insacca alle spalle del proprio portiere.
Raddrizzata la partita con un po’ di buona sorte, pare proprio ci si possa accontentare di un ottimo punto contro una grande squadra. Nemmeno per idea. A tre minuti dalla fine Esposito lancia Suazo sulla fascia destra, l’honduregno diventa come quei giocatori della Playstation al quale viene premuto il tasto di accelerazione e lascia sul posto Grosso (sì, avete capito bene, proprio quello che due anni dopo farà vincere i mondiali all’Italia) per poi crossare al centro dell’area, proprio dove accorre Langella che appoggia in rete da due passi.
È la rete dell’incredibile vantaggio rossoblu, quella decisiva, e Langella diventa il profeta della rimonta, mandando in visibilio la gente accorsa al Sant’Elia.
Troppo bello per essere vero. Ma è vero.

Cagliari: Pantanelli, Modesto, Maltagliati, Lopez, Agostini, Abeijon, Brambilla (74’ Conti), Albino (71’ Langella), Esposito, Zola (82’ Delnevo), Suazo. A disposizione: Iezzo, Loria, Sabato, Bianchi. Allenatore: Reja.
Palermo: Berti, Ferri, Biava, Nastase, Grosso, Antonio Filippini, Corini, Emanuele Filippini, Mutarelli (89’ Capucho), Zauli (28’ Gasbarroni), Toni. A disposizione: Vasari, Comi, Accardi, Di Donato, Pepe. Allenatore: Guidolin.
Arbitro: Ayroldi di Molfetta.
Reti: 42’ Abeijon, 48’ e 66’ Gasbarroni, 78’ aut. Emanuele Filippini, 87’ Langella.

Nessun commento:

Posta un commento