mercoledì 24 agosto 2011

CAGLIARI-ALBINOLEFFE 5-1. VERA GLORIA O FUMO NEGLI OCCHI?



Hanno dunque fatto bene le oltre cinquemila persone che, assiepate per la maggior parte nel settore distinti (curve chiuse) e, a prezzi popolari, hanno potuto nutrire la propria curiosità per l’esordio stagionale del Cagliari al Sant’Elia.
La curiosità stava proprio nel vedere i (pochi) nuovi arrivati in maglia rossoblù e cominciare a saggiare quella che potrebbe essere la loro reale utilità nel complesso già rodato che lo scorso campionato ha mostrato due facce completamente opposte. Quella di squadra solida e dai meccanismi di gioco ormai oliati (fino a marzo) e poi quello di un complesso di giocatori senza nerbo e senza particolare voglia di far male agli avversari.
Alla fine è venuta fuori una partita divertente, ricca di gol e di occasioni da rete. L’avversario non era effettivamente uno dei più temibili, però neppure i più ottimisti avrebbero immaginato una goleada di simili proporzioni.
Alla fine viene da chiedersi: che Cagliari si vedrà in questo campionato? Una domanda da porre anche al presidente Cellino anche per capire quali saranno le sue reali (a parte quelle parlate, che sono solite cambiare con frequenza periodica) strategie sulla squadra che si appresta a cominciare il suo ottavo campionato consecutivo in serie A.
Partendo da Cagliari-Albinoleffe, proviamo a rispondere a chi si è esaltato, e ai soliti criticoni che hanno sminuito la rotonda vittoria. Entrambi avrebbero ragione. Forse.

Perchè esaltarsi:
- Il Cagliari visto con l’Albinoleffe è sembrata una squadra capace di giocare con la palla a terra, di buone geometrie e dalle trame abbastanza lineari. Semplice: i nuovi innesti non c’erano, e la squadra era praticamente quella della scorsa stagione. I giocatori si conoscono, e così giocano.
- Larrivey: è finalmente il giocatore che tutti speravano che fosse? Chissà. Però intanto segna quattro gol (tre validi), colpisce una traversa e partecipa attivamente al gioco. D’accordo, ogni tanto sbaglia qualche facile stop, ma si sa che non ha il piede di Zidane. Però è stato preso per segnare, non per deliziare il pubblico con tocchi sopraffini. Almeno in questa partita lo ha fatto. Visti i trascorsi deludenti, da rivedere. La concorrenza è tanta là davanti, dopo la tripletta se la gioca anche lui.
- Squadra solida. La difesa appare sempre più sicura, e se un giovane dotato come Ariaudo deve fare panchina è tutto dire. Il centrocampo, senza assenze, è un misto di quantità e qualità: Conti è una sicurezza, Nainggolan sarà uno dei prossimi uomini mercato con cui fare cassa e Biondini (se rimarrà) è sempre il solito, magari non stilisticamente perfetto, ma efficace il più delle volte. Pisano e Agostini sulle fasce offrono affidabilità ed esperienza. Discorso Larrivey a parte, Nenè sembra già in palla. Nel primo tempo, quando la partita era in bilico, è stato lui il più pericoloso. Cossu? La sua tecnica e la sua inventiva sono imprescindibili per questa squadra.

Perchè non esaltarsi:
- L’Albinoleffe è squadra di medio-bassa statura di serie B. Che potesse essere una partita ad armi impari ci poteva stare, visto il differente tasso tecnico tra le due squadre.
- La squadra avversaria è rimasta in dieci (e in svantaggio) per due terzi di partita. Dopo l’1-0, anche sofferto pur se a lungo cercato, è stato molto facile per il Cagliari dilagare contro una squadra di categoria inferiore e oltretutto in inferiorità numerica.

Sabato sera per il Cagliari e il nuovo mister Ficcadenti ci sarà la vera prova della verità. Il Milan campione d’Italia, pur mezzo azzoppato, è un banco di prova ben più attendibile. Stavolta lo stadio non sarà tutto rossoblù, ma in genere è all’inizio del campionato, quando le “grandi” sono ancora un pò in rodaggio, che c’è qualche speranza di tirar loro qualche sgambetto. Poi, quando il torneo entrerà nel vivo, non ce ne sarà più per nessuno.

1 commento:

  1. Continuo a pensare che il gol di testa del LArry era davvero bello.

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